Amare in Pakistan: “Il libro dell’acqua e di altri specchi” di Nadeem Aslam

La vicenda di protagonisti coraggiosi che, a dispetto dei divieti e delle persecuzioni, attuano una gentile ma ferrea resistenza contro le autorità che li vorrebbero divisi, cercando di proteggere non solo le persone che amano – a dispetto delle imposizioni e delle differenze di credo – ma soprattutto il proprio diritto di amarle.

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_di Anna Celentano

«Io personalmente non ho ancora fatto tutto quel che posso per cambiare le cose. Non mi sono ancora guadagnato il diritto di disperare. Ecco cosa penso del Pakistan»

Come si fa a trovare un equilibrio in un paese dove coesistono una profonda e ricchissima tradizione culturale, una cieca violenza e un odio smisurato verso tutto quello che è diverso? Si combatte.

A Zamana, città immaginaria, dall’alto del minareto una voce diffonde i segreti più profondi e proibiti degli abitanti, causando scompigli e agitazioni. Quando viene rivelato che Lily, un conducente di risciò cristiano, ha una relazione con la figlia dell’Imam, il quartiere dei cristiani viene messo a ferro e fuoco. Pochi giorni prima, un uomo di nome Massud viene ucciso in uno scontro, e sua moglie, Nargis, da sempre membro della comunità musulmana, si ritrova a dover affrontare non solo il lutto, ma anche il pericolo dell’esposizione: è nata cristiana e da anni si finge musulmana per poter condurre una vita tranquilla. 

Lily è costretto a nascondersi, e sua figlia Helen fugge insieme a Nargis verso un’isola sulla quale lei e suo marito Massud avevano progettato e costruito una moschea universale, pensata per accogliere chiunque volesse entrarvi.

Il romanzo di Aslam potrebbe essere definito “fantastico” per il suo carico immaginativo e per i numerosi riferimenti alla mitologia araba tradizionale, se non fosse per il realismo che invade con prepotenza anche le parti più letterarie e riflessive, creando un contrasto tra la delicatezza e la profondità della poesia che i protagonisti portano con sé e dentro di sé, e la violenza del mondo attorno a loro.

Numerosissime sono le citazioni di opere antiche e contemporanee sia orientali che occidentali, che oltre a rendere la lettura più accattivante segnalano l’universalità dei concetti e dei sentimenti presenti nel romanzo, e allo stesso tempo contribuiscono a rendere evidente quel contrasto tra chi è disposto ad aprire la mente e trovare dovunque nuovi insegnamenti e chi si rifugia in una fortezza di preconcetti e fissità, pretendendo di costringere il mondo a restare in quei ristretti confini da lui conosciuti.

La vera lotta qui non è per la sopravvivenza, ma per la conservazione di quella purezza di sentimenti, per quel diritto alla delicatezza e all’innocenza che ogni essere umano conserva nel profondo, per l’amore che ognuno deve essere libero di provare per chiunque voglia e in qualunque forma desideri.