In viaggio verso questo b&b di charme vi troverete immersi tra le colline del Monferrato, tra filari ordinati tutti in fila come soldatini, di uve Ruché, un vitigno autoctono del paese di Castagnole Monferrato. E la Culla di Bacco, per il quale il nome è già una dichiarazione di intenti, non poteva che nascere in questo contesto Patrimonio dell’Unesco.
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_di Graziella di Paola
Un locale che bisogna scoprire tra i vicoli di questo borgo, ma arrivati davanti a quel portone si è ripagati della ricerca. La ristrutturazione sapiente e ricercata di questo antico casale, si percepisce da subito scendendo per il vialetto che accoglie gli ospiti con piante e installazioni di metallo molto originali. Varcata la porta d’ingresso del ristorante si viene avvolti da un abbraccio caloroso, quello di un ambiente raccolto e intimo, e quello dei due titolari Francesca ed Ettore, meravigliosi padroni di casa.
I toni chiari dei mobili e tutto l’arredamento country chic, trasmettono calore e una piacevole sensazione di serenità e in inverno un grande camino infonderà maggiormente una calda magia; sembra quasi di essere a pranzo in una baita di montagna o a Rovaniemi nella cucina di Babbo Natale. Il locale è suddiviso in due sale, una più intima all’entrata e l’altra più ampia e panoramica proiettata sulle colline monferrine, anch’essa personalizzata con dettagli e oggetti ricercati come una credenza d’antan sulla quale svetta fiera una lavagna che riporta scritte con messaggi positivi, un inno alla vita che va vissuta con goliardia.
Ma veniamo al vero cuore della Culla di Bacco, la sua cucina genuina di tradizione. Qui le tipiche ricette piemontesi incontrano l’estro di Francesca e si parte con un trionfale benvenuto di sgonfiotti caldi,pasta fritta che in varie regioni assume nomi diversi,(ad esempio in Emilia Romagna è lo gnocco fritto) con lardo e salumi locali, una carrellata di antipasti anche insoliti come la robiola ai petali di camomilla e viole o i baci di sfoglia al Roquefort, per poi passare ai primi tra i quali primeggia incontrastato il risotto al Ruché, un tributo al re dei vini di Castagnole Monferrato. Per i più tradizionalisti e impavidi viene aggiunto il Ruché versandolo direttamente sul riso da una brocca, come facevano i vecchi barotti astigiani. La pasta è tutta rigorosamente prodotta da loro e tra tajarin e agnolotti si ha l’imbarazzo della scelta. Si prosegue con i secondi scegliendo tra guanciotto di vitello, polletto alle erbe aromatiche, coniglio caramellato al Moscato, costolette di agnello al lime, lonza con mela e uvetta.
E poi un assaggio ai dolci è d’obbligo perché sono la degna conclusione di un vero percorso eno-gastronomico, dal bonet alla panna cotta o una delle meravigliose torte o crostate che i cuochi varieranno anche in base alle stagioni. La Culla di Bacco è anche b&b e gli ospiti possono lasciarsi coccolare per una o più notti in una delle accoglienti camere, rilassarsi in estate nella vasca idromassaggio e concedersi il più dolce dei risvegli con le loro deliziose colazioni. Francesca era un’estetista e con il marito Ettore hanno deciso di cambiare vita aprendo la porta del loro mondo racchiuso in questo splendido b&b di charme.
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