Tra meno di un mese il rapper dell’Indiana, fresco del suo ultimo lavoro con lo storico producer Madlib, sarà in Italia per una data. Appuntamento alla Santeria Toscana di Milano per il 5 novembre.
“Bandana”, album che ha visto la collaborazione tra Freddie Gibbs e Madlib, è sicuramente uno dei progetti rap che più ha contraddistinto questo 2019. Seguito di “Pinata”, il loro primo LP insieme datato 2014, anche “Bandana” riesce a distinguersi per la sua originalità. Non si tratta infatti del tipico album rap mainstream, dalle sonorità a base di 808 e autotune. Ma d’altronde, ogni volta che di mezzo c’è Madlib, il risultato non può mai essere banale. Dagli anni Novanta il producer californiano è una “mosca bianca” nella scena hip-hop. I suoi beats sono infarciti di campioni tratti da classici soul e r’n’b – ma anche campioni di generi ben più misteriosi – che vengono mescolati con maestria, tipica di chi si ciba di musica ossessivamente.
Madlib ricorda uno di quei geni naif, lontani da ogni dinamica commerciale, mossi soltanto da una laboriosità inarrestabile e da una passione viscerale. Nel tempo ha collaborato con nomi del calibro di J Dilla, MF Doom, Talib Kweli – oltre che Kanye West, un altro che nella sua carriera ha avuto come marchio di fabbrica l’abile campionamento di
dischi soul e r’n’b anni ’60-’70.
Un rapper alla MF Doom – con il quale Madlib ha realizzato l’acclamato disco “Madvillainy” del 2004 – si adatta perfettamente all’immagine e alle sonorità “weird” del producer. Ma sulla carta, adattare un rapper dall’attitudine gangsta come Freddie Gibbs non sembrava affatto scontato. Eppure il duo ha dimostrato di funzionare.
Freddie Gibbs è di natura una lingua tagliente, un personaggio ruvido che racconta la vita di strada a base di crimine e violenza. Ma sui beats di Madlib riesce a trovare una dimensione “cinematografica”, come se la musica diventasse il giusto tema di accompagnamento allo storytelling di un fuorilegge dall’anima tormentata, a metà tra rabbia e fragilità emotiva, facendolo somigliare al personaggio di certi film in stile “New Jack City”. La mescolanza tra queste due anime in apparenza diverse, ha dunque fatto sì che nell’opera di Madlib si inserissero elementi di immagine e di narrazione tipici della cosiddetta “thug life”, mentre in quella di Freddie sonorità più sperimentali che ne hanno rivelato la versatilità. Il risultato finale però è stato autentico e armonioso.
Il tour europeo di “Bandana” intanto sta per partire, e il 5 novembre toccherà anche l’Italia con una data al Santeria di Milano. Sembra che Madlib non accompagnerà Freddie, ma come opening act troveremo Jay Prince, nome tra i più interessanti della scena hip-hop inglese. Se siete fan del rap, sia quello più gangsta che quello più alternative, non lasciatevi sfuggire questo concerto.