A Torino, una collettiva che racconta i modi in cui il mondo si racconta e si può raccontare, attraverso dieci progetti sperimentali di information design.
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_di Giorgio Bena
Dal 7 giugno al 20 settembre il Circolo del Design ospita una mostra pensata e realizzata in collaborazione con Marco Ruffino e Wild Mazzini – data art gallery, attraverso la quale scoprire i lavori di artisti e progettisti che, utilizzando informazioni complesse come materia prima, propongono strumenti e sistemi di lettura in grado di stimolare il dialogo tra l’individuo e il costante e impetuoso flusso di dati attraverso il quale possiamo leggere, comprendere e descrivere il mondo in cui viviamo.
Una mostra dedicata all’information design che seguendo un trend inaugurato da Atlante immateriale e già confermato dalla sezione Contaminazione dei Mercoledì del Design esemplifica l’attitudine del Circolo del Design alla “mossa del cavallo” di duchampiana memoria, ovvero dimostra un’apprezzabilissima attenzione anche alle discipline collaterali ai settori del design inteso nella sua accezione più tradizionale e riduttiva.
Umanità Aumentata raccoglie opere realizzate da designer e artisti attivi a livello internazionale, tra le quali quelle di Giorgia Lupi, progettista dell’informazione il cui lavoro adotta un approccio umanistico ai dati e recentemente entrata a far parte del team di Pentagram, Valentina D’Efilippo, designer a capo del team creativo di Signal Noise dell’Economist, Mario Klingemann, artista tedesco e residente a Google Arts and Culture, noto per il suo lavoro che coinvolge reti neurali, codice e algoritmi, Adolfo Arranz, uno dei designer di infografica più rispettati al mondo che aiuta a gestire il dipartimento di infografica del South China Morning Post.
Attraverso un complesso di installazioni artistiche, graphic e visual design ed elaborazioni multimediali Umanità Aumentata non si limita a fornire una panoramica sul lavoro dei progettisti in mostra, ma aiuta a comprendere la moltitudine di approcci e le differenti prospettive attraverso cui ci si può approcciare al tema della rappresentazione dei dati, con esiti molto differenti che non possono essere valutati solamente nei termini dell’intelligibilità dell’informazione, ma devono sempre più tenere in conto variabili antropiche quali per esempio l’empatia del fruitore nei confronti del progetto.
Una menzione speciale merita a questo riguardo DEAR DATA (2016), progetto a quattro mani di Giorgia Lupi e Stefanie Posavec, composto da 52 cartoline realizzate a mano e scambiate dalle due designer durante altrettante settimane, attraverso le quali cui Lupi, italiana a New York, e Posavec, americana a Londra, si sono raccontate le proprie vite attraverso interessanti esperimenti di data visualization sempre differenti: al confine tra design della comunicazione e esperienza mail-art, il progetto è stato acquisito dal MoMA di New York.
A completare l’esposizione l’esperienza interattiva dell’Oracolo infografico, un’installazione partecipativa attraverso il quale i visitatori diventano contemporaneamente artefici e soggetti di un esperimento di information design relativo all’esperienza umana ed emotiva capace di farci sentire parte di qualcosa che è al tempo stesso simile e diverso da noi, unici e uguali.
Umanità Aumentata, 7 giugno-20 settembre @Circolo del Design
Martedì, giovedì e venerdì dalle 13.30 alle 19.30
Mercoledì dalle 13.30 alle 20
Sabato dalle 11 alle 19.30