[INTERVISTA] Giovani talenti al gLocal 2019: Beatrice Arnera, vincitrice del Premio Prospettiva

Abbiamo chiacchierato con la prima vincitrice del Premio Prospettiva della 18° edizione del gLocal Film Festival, la quale ci ha raccontato i suoi esordi, la sua formazione e i suoi desideri lavorativi.


_di Roberta Scalise

Si chiama Beatrice Arnera ed è la giovanissima vincitrice del Premio Prospettiva, il nuovo riconoscimento del gLocal Film Festival che, per la sua 18° edizione in corso, ha deciso di gratificare un talento piemontese che sta iniziando a fiorire e a farsi conoscere nel mondo del cinema. L’alessandrina Beatrice, infatti, è uno dei volti maggiormente apprezzati sia a teatro e al cinema (da “Puoi baciare lo sposo” ad “Addio fottuti musi verdi”), sia sul web e in televisione (con “Romolo+Giuly”, serie comedy di Fox Networks Group Italy, e “Un passo dal cielo”).

L’abbiamo intervistata per conoscere i suoi esordi, la sua formazione e i suoi desideri lavorativi.

Come ti sei avvicinata al mondo della recitazione, e perché?

Mia madre è una cantante lirica, per cui ho trascorso i primi anni della mia vita in giro con lei, nei più bei teatri d’Italia e d’Europa. Credo sia una fortuna immensa poter nascere e respirare quell’aria  fin da piccoli: io mi ci sono avvicinata così, spontaneamente, come un gioco fatto di travestimenti e osservazione.

Qual è stato il tuo percorso e quali sono state (e sono tuttora) le tue fonti d’ispirazione?

Non ho frequentato accademie, ho iniziato da piccola e sono sempre stata fortunata, a onor del vero. È un lavoro, questo, nel quale non si possono fare improvvisazioni: sono, infatti, necessari studio e preparazione, che, nel mio caso, sono avvenuti sul campo. A questo proposito, ho coniato un neologismo tutto mio, che trovo piuttosto accurato per definirmi: “altrodidatta”, perché ho appreso i segreti del mestiere facendolo, imparando dagli altri e dalle personalità carismatiche e professionali con le quali ho avuto l’opportunità di collaborare.

Riguardo, invece, a “Romolo+Giuly”: come ti sei preparata all’interpretazione, quali sono state le fasi del processo creativo e com’è stato condividere il set con attori del calibro di Massimo Ciavarro e Federico Pacifici?

Quando sono arrivata al provino per “Romolo+Giuly” non avevo idea di quanto fosse reale il dissidio interno tra Roma sud e Roma nord, sul quale si basa la trama della serie: scoprirlo è stata una sorpresa. Il cast, poi, è composto da persone straordinarie: non vedo l’ora di ricominciare a girare le riprese, tra pochissimo!

Ancora, per quanto concerne il Premio Prospettiva: come hai reagito quando hai saputo che saresti stata la prima a riceverlo e che cosa pensi del gLocal Film Festival?

Per me, è chiaramente un onore e un immenso piacere ricevere questo premio proprio nella Regione che mi ha dato i natali! 

Sussiste, poi, un ruolo (o un’epoca storica peculiare) che vorresti interpretare, in un film o a teatro?

Vorrei poter interpretare mille ruoli diversi! Ora, me ne sovvengono due: la commedia musicale “Annie Get Your Gun”, a teatro, e, probabilmente, un progetto in costume, ambientato nel ‘700, la “mia epoca”: mi divertirebbe molto!

A questo proposito, quali sono le maggiori differenze da te riscontrate tra le modalità con cui approcci il teatro e il cinema?

Sono due mondi completamente opposti: banalmente, a teatro non è concesso un margine di errore durante l’esibizione, perciò dev’essere, in linea di massima, “buona la prima”, mentre il cinema ti offre la possibilità di parlare con gli occhi.

Infine, che cosa ti auguri per il futuro e quali sono i tuoi progetti prossimi?

Sono molto grata e felice per tutto quello che sono riuscita a conquistare fino a oggi, e, essendo un’inguaribile curiosa della vita, l’unico augurio che mi rivolgo è proprio questo: non perdere mai la mia curiosità!