Teryblé è la nuova scommessa del producer Parix Hilton e della sua etichetta indipendente Hilton Ent. A circa un mese dal suo primo singolo il trap boy bolognese esce con un nuovo singolo: Futura 1993 ha recensito per noi “Cose da grandi”.
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_di Mariarita Colicchio
Non c’è alcun dubbio su quale sia stata, negli ultimi anni, la scena di maggior successo nel panorama musicale italiano. Basta citare Sfera Ebbasta o la Dark Polo Gang per far rizzare le orecchie a qualsiasi ragazzino. La trap è diventata una religione, con dogmi, stili e personaggi. Quello su cui avevamo qualche dubbio era se esistesse qualcosa che potesse ancora sorprenderci, dopo aver ascoltato qualunque sottogenere di trap da due anni a questa parte, e mentiremmo a dire di essere stati fiduciosi. Poi succede che a Bologna spunta un nome, all’inizio di quest’anno, accanto a quelli dei compaesani Tredici Pietro e Drefgold. Si fa chiamare Teryblé, al secolo Guglielmo Giacchetta, classe 1993; non sconosciuto ai più esperti di settore, il suo primo singolo, omonimo, ha attirato le attenzioni di Chiamarsi MC.
Teryblé è la nuova scommessa del producer Parix Hilton e della sua etichetta indipendente Hilton Ent: si potrebbe già dire una scommessa vinta. A circa un mese dal suo primo singolo infatti, il trap boy bolognese esce, il 7 marzo, con Cose da grandi. La spensieratezza e l’ironia che avevano contraddistinto il primo singolo si trasformano, in questo caso, in un’introspezione più attenta e intima, accompagnata dai suoni tipici della trap. Lo sfondo urban è facilissimo da immaginare, mentre si ascolta il pezzo, come è facilissimo cantarla già dal secondo ascolto.
“ Ho fatto tutto quanto per me, se sto correndo forte è perché non voglio stare tra chi perde. Sai quante cose son successe? E tu mi aspetti a braccia aperte” dice nel ritornello.
Cavalcando l’onda più ovvia ma difficile da sostenere, Teryblé ci regala un pezzo trap confezionato a regola d’arte, con una produzione magistrale del suo stesso manager. “Cose da Grandi” è un brano fatto per entrare nelle playlist e non uscirne più, riuscendo a reggere il confronto con i Re della scena. La trap è il palco più difficile da calcare, perché il rischio è quello di essere uguale al proprio stereotipo, ma Guglielmo riesce a trovarsi il suo spazio con facilità. Possiamo dire che oggi la nostra playlist ha un artista in più.
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