Il duo francese arriva per la prima volta in Italia: dopo i pluri-premiati videoclip carichi di poesia ed emotività riusciranno ad ammaliarci anche dal vivo?
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_di Filippo Santin
La Francia, si sa, è un paese che vanta un’importante tradizione di musica elettronica, esplosa quasi trent’anni fa – anche al di là dei confini transalpini – con l’origine di quella scena che è stata denominata “french touch”. D’altronde chi non conosce, tanto per citare dei nomi a caso, i Daft Punk o gli Air?
Questo è il territorio in cui si inseriscono i The Blaze, duo di base a Parigi, composto dai cugini Guillaume e Jonathan Alric. Il loro progetto è nato quasi per caso: Jonathan, nel periodo in cui frequentava una scuola di cinema a Bruxelles, domanda a Guillaume, che già si dedicava alla musica – dub/reggae – con lo pseudonimo di Mayd Hubb, un aiuto per realizzare la colonna sonora di un videoclip a cui sta lavorando. Il risultato finale li entusiasma a tal punto che i due decidono di formare un gruppo – i The Blaze, appunto – virando decisamente verso sonorità elettroniche. Da subito la musica va di pari passo con le immagini, tant’è che il video della canzone “Virile”, uscito a inizio 2016, travolge per la sua particolare bellezza cinematografica e non può passare inosservato. Il video di “Territory”, invece, uscito ben un anno dopo, vince addirittura il Grand Prix in Film Craft a Cannes.
Entrambi mostrano storie profondamente umane – vicine a quelle di registi come Ken Loach o Larry Clark – dalle quali emergono personaggi dominati dall’aggressività ma anche dalla fragilità, ed è proprio questo equilibrio che contraddistingue anche la musica dei The Blaze: dove un’elettronica soffusa, a tratti minimale, caratterizzata da un cantato così distorto da suonare baritonale, si mescola a momenti in cui tutto si fa più ballabile, veloce e dirompente.
Dopo l’Ep “Territory” del 2017, nel 2018 esce finalmente il tanto atteso Lp “Dancehall” – titolo che, a quanto dicono i due, non identificherebbe il genere musicale ma piuttosto le dancehall dove le persone si riuniscono per ballare e quindi stare vicine a livello umano. Come prima prova ufficiale l’album ha ricevuto pareri contrastanti da parte della critica che, in alcuni casi, ha patito la mancanza di quell’elemento visivo capace di amalgamarsi così bene alla musica e “parlare allo stomaco”. Questo potrebbe essere tuttavia un motivo in più per vedere i The Blaze dal vivo, lasciandosi conquistare non solo dalle loro canzoni ma dalla potenza unica delle loro creazioni cinematografiche presenti nei visual.
Adesso anche il pubblico italiano avrà la sua chance: dopo aver calcato palchi come quelli del Coachella e del Primavera Sound, il duo francese farà tappa anche al Fabrique di Milano, precisamente il 6 marzo – grazie a Vivo Concerti. Sarà l’unica data nel nostro paese, perciò pensateci bene prima di lasciarveli sfuggire.