Arriva un azzurro mare profondo al Teatro Verdi di Padova, quello del romanzo di Terence Rattingan, che con la sua ondata di forti emozioni e con la storia di Hester Collyer, proietta ciascuno nel proprio mare, a fare i conti con la propria storia. Un’interpretazione sublime quella di Luisa Ranieri, per la regia di Luca Zingaretti.
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_di Valentina De Carlo
Profondo. Molto profondo. Quel mare dove non tocchi più, dove sei alla deriva, senza appigli, senza salvagenti, senza nessuno che ti possa soccorrere dall’annegarci dentro. Nessuno che non sia te stesso.
È l’azzurro mare profondo della solitudine, dell’angoscia, dello smarrimento. È in quel mare che sta affogando Hester Collyer che ammaliata dal far affondare sotto quella spessa coltre di blu tutti i suoi pensieri e dal far svanire, risucchiati dalle onde dell’oblio, tutti i suoi tormenti, si lascia sedurre dall’abbandonarsi a quel blu. Così organizza il suo suicidio. Scrive una lettera d’addio, apre il rubinetto del gas, inghiotte qualche aspirina di troppo e si lascia trascinare giù.. Ma forse qualche parte dentro di lei non voleva davvero andarsene perché dimentica un particolare che involontariamente la salva.
Il dramma si sviluppa in una scenografia che ci incanta e ci porta indietro nel tempo, in un appartamento di Londra degli anni ’50, dove ogni elemento è curato nei minimi particolari: il giardino, l’arredamento, le porte… ogni cosa diventa parte integrante della scena in cui gli attori si muovono perfettamente come fossero a casa propria.
Per la regia di Luca Zingaretti, la compagnia del Teatro di Roma e la Fondazione Teatro della Toscana portano al Verdi di Padova un copione tratto dal romanzo The deep blue sea dello scrittore inglese Terence Rattigan, opera del 900 che racchiude una delle figure femminili dai tratti più decisi di questo periodo letterario.
Interpretata da una splendida Luisa Ranieri é una donna dalle sfaccettature complesse e frastagliate, che si perde e che fa perdere nella sua complessità. Dopo aver lasciato il marito ed essere fuggita con il giovane Freddie, ex pilota collaudatore d’aerei, attratta da una scintilla, di “anormalità” che la sottraesse alla sua schematica esistenza di moglie casalinga di un ricco e famoso giudice, adesso cerca di porre fine anche a questa vita scappando con la fuga senza ritorno. Cosa le é successo per farla arrivare a tanto?
Assetata d’amore, si prosciuga amando un uomo che, dopo la prima ondata di entusiasmo, è spaventato da tanto amore, dalla grandezza dei sentimenti di Hester che, nel bene e nel male, suonano per lui, come un fiume in piena che non sa gestire, lui che sfugge ai legami, che si oppone alla vicinanza e non fa entrare nessuno nel suo lato più segreto. Ma la prima ad andare alla deriva nel suo mare di sentimenti è proprio Hester, che inevitabilmente trascina con sé anche Freddie, che per non annegare in quel mare, incapace di restituire tanto, si rifugia nell’alcool, nel gioco, nei pranzi di lusso, abbandonando Hester a sé stessa, circondata dal proprio magma blu. Circondata però anche da vicini di casa sui generis, che la tengono d’occhio, impedendole di riuscire nel suo intento e costringendola involontariamente a cercare un’altra strada per salvarsi dall’azzurro mare profondo..
In un susseguirsi di scene ben concatenate, che non ci fanno mai stancare di seguire la storia, gli attori riescono ad apparire realisticamente immersi nel deep blue sea, e ci coinvolgono in questa vicenda dai contorni frastagliati e densi, che va a toccare temi profondi, con una narrazione in bilico tra psicologia e realtà. Una compagnia molto affiatata che ci tiene dentro la storia dall’inizio alla fine, in un susseguirsi di emozioni, forti, violente a volte, capaci, come raramente accade, di andare a toccare il punto debole nel cuore emotivo di ciascuno e costringendolo a guardarlo negli occhi e farci i conti, ognuno con il suo azzurro mare profondo.