[INTERVISTA] La ricerca della Bellezza al Castello di Miradolo

Maria Luisa Cosso e Paola Eynard ci raccontano il progetto che lega la Fondazione Cosso ed il Castello di Miradolo. Un’oasi di pace e cultura immersa nella provincia piemontese, con una direzione artistica attentissima alla ricerca, alla cura dei dettagli ed al coinvolgimento dei più giovani. Con l’obiettivo di far entrare il proprio pubblico in contatto con l’Arte, la Natura e, in generale, la Bellezza. 

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_di Lorenzo Giannetti

Dalla genesi del progetto ai mirabili risultati ottenuti sul territorio, dalle mostre d’arte ai concerti d’avanguardia, dalla didattica alla ricerca, passando per un bookshop d’autore ed una caffetteria d’antan: in attesa dell’ormai classico appuntamento con il Concerto di Natale (clicca qui per maggiori info), vi proponiamo un’intervista a due voci, con Maria Luisa Cosso e Paola Eynard, rispettivamente Presidente e Vice Presidente della Fondazione. 

Partirei dal primissimo ricordo che avete di questa magica location: quando avete visto per la prima volta questo Castello e quando si è palesata la possibilità di farne la location di un vero e proprio “progetto”? 

MLC: Siamo state a Miradolo per la prima volta nel 2006. Io ero reduce da un’operazione e mi reggevo a malapena sulle gambe quando con mia figlia Paola abbiamo varcato la soglia del parco e un leprotto mi è passato accanto, correndo verso il grande prato centrale, in stato di completo abbandono. All’istante ho pensato che tanta bellezza non poteva essere lasciata all’incuria e occorreva fare qualcosa.
Quanto al progetto di dare vita a una Fondazione, l’idea era di molto anteriore: fin da giovanissima, quando all’età di 21 anni persi mio padre e mio fratello in un incidente d’auto, sognavo di trovare il modo di ricordarli con attività dedicate ai giovani e agli anziani. Il sogno ha potuto concretizzarsi con l’acquisizione del Castello di Miradolo e del suo Parco.

Ci piace “entrare un po’ nel backstage” delle attività culturali, capire e far capire che cosa “c’è dietro” ad una realtà così attiva sul territorio. Dunque vi chiedo: come è composto lo staff che lavora al Castello? 

PE: La Fondazione Cosso idea a organizza tutte le sue attività, seguendo ogni fase con massima attenzione alla qualità. Lo staff è formato da 8 dipendenti e numerosi collaboratori esterni; gestiamo internamente la segreteria organizzativa, l’amministrazione, la didattica, la comunicazione e l’ufficio stampa. Personalmente mi occupo del coordinamento delle attività e del personale; dal 2007 seguo tutte le fasi del cantiere per il recupero del Castello e il ripristino del Parco storico, per anni abbandonati e offesi dalla mano dell’uomo.

Qual è il vostro rapporto col territorio di Miradolo e del Piemonte in generale? Intendo sia a livello “comunale” che “cittadino”, sia nella sfera politica che nel tessuto popolare. 

MLC: La Fondazione Cosso è nata per offrire a tutti, e in particolare ai giovani, l’occasione di entrare in contatto con l’arte e la natura e, in generale, con la Bellezza. Penso che questa sia la chiave per costruire una società più attenta e rispettosa, capace di riconoscere l’importanza della cultura e dell’innovazione. Per questa ragione le porte del Castello di Miradolo sono sempre aperte agli studenti e a tutti coloro desiderino proporci progetti e nuove idee.
I rapporti con Miradolo e con San Secondo di Pinerolo sono ottimi; con Pinerolo sono continuativi e stanno crescendo con l’obiettivo di integrare i reciproci sforzi, a favore del territorio.

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Il Castello propone attività multidisciplinari e spesso anche didattiche, pensate anche per i più piccoli. Vorrei approfondire quest’ultimo aspetto. Quanto è importante per voi avvicinare scuola ed enti culturali? Qual è stata fino ad ora la risposta più interessante in tal senso? 

PE: È fondamentale per la crescita di un territorio e la formazione di una società attiva nella tutela del bene comune. Direi che la miglior risposta che abbiamo avuto dalle scuole e dal territorio fino a oggi è rappresentata dal Progetto Ulisse, un progetto didattico dedicato alle Scuole Secondarie di II Grado, nato nel 2016 con la collaborazione di Avant-dernière pensée. È un percorso di approfondimento, di conoscenza di sé e delle professioni dell’arte, sviluppato in stretto dialogo con i Dirigenti scolastici, i professori e gli studenti, per i quali rappresenta anche un’occasione di Alternanza Scuola-Lavoro. Il Progetto Ulisse crescerà ancora ma per ora siamo già molto soddisfatti per aver coinvolto ben 500 studenti nell’a.s. 2017-2018.

A proposito di sinergie tra soggetti culturali: a vostro giudizio com’è la situazione qui in Italia e/o qui in Piemonte? A fronte delle soddisfazioni, quali sono state invece le difficoltà maggiori nel vostro percorso di crescita? 

MLC: La mia impressione è che in Italia la cultura sia una Cenerentola, troppo spesso non valorizzata. Per contro mi sembra che la Regione Piemonte stia lavorando con impegno per creare sinergie sul territorio e rafforzare il legame tra i vari soggetti, anche nel settore turistico. Penso ai recenti Stati Generali del Turismo, ai quali abbiamo preso parte, nella settima tappa dedicata alla Città Metropolitana di Torino, portando una testimonianza diretta del nostro lavoro.

La difficoltà più grande, nei primi anni di lavoro, è stata quella di far conoscere ai nostri interlocutori e al pubblico la natura del tutto particolare della Fondazione Cosso, fatta di sperimentazione e ricerca continue. La qualità del nostro lavoro ci ha portato credibilità e stima fin dal 2008, quando l’allora Presidente della Provincia, Antonio Saitta, ci propose la mostra dedicata al pittore Delleani e ai suoi allievi. Da questa mostra è iniziata la nostra attività che si è molto sviluppata interessando anche grandi nomi che negli anni hanno collaborato con noi, ad esempio Vittorio Sgarbi e G.C.F. Villa, curatore dei Musei Civici di Vicenza.

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Alleggeriamo un po’ il discorso: in loco ci sono una splendida caffetteria e un negozio di souvenir che comprende una linea di accessori creata ad hoc da voi. Ci raccontate queste due realtà? 

PE: La Caffetteria è gestita dall’Antica Pasticceria Castino di Pinerolo: un marchio storico, simbolo di autenticità e tradizione, che ogni fine settimana delizia i visitatori del Castello con una selezione di tutte le prelibatezze dolci e salate prodotte giornalmente dal pasticcere Davide Muro e dai giovani professionisti che lo affiancano nel laboratorio di produzione.

Il nostro bookshop è fornito di tutti i cataloghi delle mostre passate e di una selezione di volumi tra cui un’ampia sezione dedicata all’arte, a parchi e giardini storici, botanica, temi green. In aggiunta, nell’ambito del progetto Invito al Parco, abbiamo collaborato con un’azienda specializzata in Art Merchandising con cui abbiamo ideato una collezione di sciarpe, borse e accessori ispirata alla natura del Parco. Il pubblico la apprezza molto per l’originalità della linea, la qualità dei materiali e del design.

Sfociamo proprio nel divertissement: un aneddoto a vostro giudizio particolarmente curioso-bizzarro che vi è capitato durante il vostro lavoro al Castello? 

MLC: A fine 2016 abbiamo ricevuto dal Prof. Villa, curatore dei Musei Civici di Vicenza, con cui non avevamo mai avuto contatti, una e-mail che ci proponeva di ospitare a Miradolo opere di Tiepolo per una mostra nei nostri spazi.
La sorpresa è stata tale che abbiamo creduto ad uno scherzo e poco è mancato che cestinassimo l’e-mail. Invece abbiamo realizzato nel 2017 la grande mostra “Tiepolo e il 700 veneto”, che ha accolto 50 opere di Giandomenico e Giambattista Tiepolo, suscitando grande interesse nei visitatori.

Il progetto Avant-Dernière Pensée è dedicato alla musica. A tal proposito, ci sono delle canzoni e in generale delle musiche che in qualche modo associate al Castello? Diciamo la colonna sonora  di una passeggiata tra gli interni sontuosi ed il magico parco esterno… 

PE: Sarebbero tante le musiche calzanti sul luogo ma ci sentiamo di consigliare un’altra opzione: il silenzio di una passeggiata in ascolto dei suoni della natura, o in ammirazione delle opere esposte, è talvolta la colonna sonora più bella per accompagnare la visita.

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In ultimo, non possiamo che chiedervi una panoramica su appuntamenti e soprattutto obiettivi futuri. 

PE: Abbiamo tanti progetti per il futuro: per prima cosa festeggeremo il Natale con il nostro pubblico: il 25 e il 26 dicembre, alle 21.15, avrà luogo il Concerto di Natale a cura del progetto artistico Avant-dernière pensée, nelle sale del Castello di Miradolo.
Per tutto l’inverno il Parco sarà visitabile ogni giorno, su prenotazione, con l’accompagnamento dell’audio racconto stagionale in cuffia per dare a tutti l’opportunità di godersi una giornata a passeggio tra gli alberi centenari, anche sotto i fiocchi di neve, quando decideranno di cadere.
Guardando un po’ più lontano, al 23 e 24 marzo 2019, centinaia di studenti che stanno partecipando al Progetto Ulisse per le Scuole Secondarie di II grado presenteranno nelle sale del Castello la loro performance conclusiva, dedicata quest’anno al tema di “Ulisse e l’invisibile”, in una due giorni a porte aperte in cui sarà coinvolta l’intera comunità.

Clicca qui per il programma completo del Castello di Miradolo – Fondazione Cosso 

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