Tutte le (infinite) personalità musicali di Leo Pari

Eclettico fino al midollo, Leo Pari da Roma è un musicista che “cento ne pensa e cento ne fa”. Polistrumentista e amante delle sonorità anni Ottanta, ha da qualche anno intrapreso una sorta di percorso interiore ed esteriore alla riscoperta e rivisitazione dei miti dell’ultrapop-cantautoato romano con in testa Califano (ma non solo). 

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_di Mattia Nesto

Appassionato di cinema e di abbigliamento Leo Pari è quello che si dice “un artista a 360 gradi”: noi l’abbiamo raggiunto per farci dire un paio di cose sul prossimo concerto al Circolo Ohibò di Milano di sabato 20 ottobre.

Con “Hotel Califano” è un po’ come se, una volta per tutte, avessi bene in visto tutti i tuoi riferimenti, sia in termini musicali che, diciamo così, artistici. Tuttavia se ti dovessimo chiedere, espressamente, chi sono i tuoi miti o le stelle fisse che segnano il tuo percorso artistico, quali sarebbero?

Difficile rispondere a una domanda del genere, i miei interessi musicali e artistici in generale coprono uno spettro molto ampio, reso quasi infinito dalla possibilità di esplorazione che offre Spotify. Sto ascoltando di tutto, dal jazz di Archie Shepp alla Dark Polo Gang, da Trevis Scott a Kavinsky, Kendrick e Takagi e Ketra, mi interessa moltissimo l’aspetto produttivo di un brano, il sound, difficile tracciare una mappa di questi tempi.

Dato che ti intervistiamo sul principiare dell’autunno, ci potresti dire come è nata “Chimica”, forse la canzone più tropicale di tutto l’album? Soprattutto il “quando” si riferisce alla stagione dell’anno!

Il pezzo è nato da una base che mi hanno inviato i ragazzi de Le Mandorle, che poi ho adattato alle esigenze della canzone. Credo fosse Dicembre, la stagione più tropicale dell’anno

La tua esperienza, anzi le tue avventure, con i Thegiornalisti sono state importanti per “Hotel Califano” oppure me due cose marciano parallele?

In Hotel Califano racconto storie prese dalla mia vita, moltissime vissute in stanze d’albergo che negli ultimi anni sono state casa mia; sicuramente i tour con i ragazzi hanno contribuito molto a questa stile di vita un po’ nomade. Spesso mi è capitato di svegliarmi e dover fare mente locale per capire in che parte d’Italia mi trovassi. Restano cmq due percorsi molto diversi, che ogni tanto si intrecciano, ma poi ripartono in direzioni diverse.

Negli ultimi tempi ti abbiamo visto impegnato anche in una linea di abbigliamento. Ce ne potresti parlare, perché siamo davvero curiosi di questa tua veste per noi inedita!

Si chiama DYO, è il mio official merch brand. Ho sempre pensato che una maglietta con su scritto “Leo Pari Tour 2018” la puoi acquistare ad un mio concerto, ma poi la indossi qualche volta e ti stanchi. Invece un capo di abbigliamento riconducibile ad un artista che ha il suo stile e la sua vestibilià, che l’artista stesso indossa, ti rimane di più, lo usi di più. Sta andando davvero bene, stiamo realizzando capi sempre diversi e dallo stile sempre più spinto, è moda, la forma d’arte che preferisco ultimamente.

Invece non abbiamo potuto notare un uso dei social davvero sui generis. Hai qualche social media Manager che gestisce le tue pagine (specie Instagram) oppure è tutta farina (o vino fai te) del tuo sacco?

Ma no, come si può far gestire una cosa così personale come i social a qualcun’altro? Raccontano la mia vita, devono essere autentici, a costo di avere contenuti a volte un po’ “forti”, la vita è così.

Stai scrivendo qualche nuova canzone in questo periodo?

Scrivo sempre, davvero, non ricordo un giorno in cui non lavori su uno spunto o su un’idea, che poi magari non diventa nulla, però mi trovo perennemente in una fase di “lavori in corso”

Spesso fai riferimenti filmici, sia nelle canzoni che fronte social. Guardi molti film? E se sì quali sono i tuoi gusti?

Guardo la TV solo quando sono a casa a Roma, serie TV per lo più. Mi piacciono molto anche i film, mi piace anche farmeli certi film, con l’immaginazione. Genere preferito ultimamente le teenage stories, 13 reasons why e Elite mi hanno preso molto, mi fanno un effetto nostalgia a cui non so resistere.

Come ultima domanda torniamo a citare Instagram. In un tuo recente post hai annunciato che per il concerto di sabato prossimo in Circolo Ohibò a Milano ci saranno più di una sorpresa. Non è che ci potresti dare qualche anticipazione?

Io consiglio a tutti di venire, sarà una serata molto sexy, ci sarà anche Marco Rissa dei TG, e poi la sorpresa è sempre dietro l’angolo, così come l’amore.