Giocare con la scienza: Starlink Battle for Atlas

Cosa succede quando si prende un gioco che unisce digitale con analogico (anche balocchi e videogiochi, per dirlo come un De Amicis d’altri tempi) e lo si unisce ad un posto della conoscenza e della scienza al servizio dell’educazione di alunni delle scuole primarie? Ne vengono fuori giornate speciali come quella avvenuta a Milano questa settimana e targata Ubisoft.

_
_di Mattia Nesto

Per lanciare il suo nuovo titolo Starlink Battle for Atlas la casa di produzione videoludica ha pensato bene di abbinare il divertimento al rigore scientifico. Si è scelto infatti un luogo amato, anzi amatissimo dai milanesi, ovvero il Civico Planetario Hoepli sito all’ingresso dei Giardini Montanelli, in zona Porta Venezia a due-passi-due dalla fermata della metro Palestro.

Il Civico Planetario Ulrico Hoepli, vero e proprio gioiellino liberty degli anni Trenta, ha ospitato giornalisti, influencer e alcune scolaresche per conoscere più approfonditamente Atlas.

Atlas è un gioco molto particolare perché, di base, è un gioco a tema navicelli spaziali solo che, letteralmente, la propria astronave la si assembla dato che il modellino del velivolo è fisicamente in possesso del giocatore, che lo attacca al controller della propria Nintendo Switch (noi abbiamo provato la versione pensata per questa console) per avere un’esperienza di gioco totalizzante. Infatti non soltanto si avrà l’esatta riproposizione digitale del proprio modellino ma si avrà la massima libertà nell’assemblaggio: vogliamo fare un’astronave con, tanto per dire, un armamentario di cannoni al plasma in serie tutti posti sul lato destro? Possiamo ma poi una volta spiccato il volo ecco che la nostra navicella “picchierà verso destra” con conseguenze nefaste per il nostro gameplay.

La possibilità di acquistare potenziamenti, nuove skill e armi fisicamente aggiunge poi dinamiche pressoché infinite ad un gioco ambientato tra le sette sorelle dello spazio, ovvero all’interno della costellazione delle Pleiadi, uno degli ammassi stellari più studiati e conosciuti dall’umanità fin da tempi remotissimi.

E proprio da questa assonanza di stelle si è partiti per un viaggio nel cosmo profondo grazie alle meraviglie del planetario milanese. In questo viaggio alla ricerca delle Pleiadi nella volta celeste si è stati quasi condotti per mano da Adrian Fartade, meglio conosciuto come Link 4 Universe, uno degli youtuber più interessanti della sua generazione. Adrian infatti, grande appassionato di scienze ma anche avvezzo al mondo del teatro, è l’animatore di un canale Youtube volto alla didattica scientifica, con approfondimenti sempre molto interessanti e personali sulle scoperte più o meno recenti con tema l’universo.

Anche l’altro pomeriggio Adrian non si è risparmiato, tenendo gli alunni con il naso all’insù costantemente  e coinvolgendoli in giochi divertenti.

In più ha coinvolto “sul palco” anche Shade, il rapper torinese che è stato coinvolto direttamente nella realizzazione dello stesso titolo, avendo prestato la sua voce per uno dei personaggi coinvolti nell’avventura. Shade ha quindi fatto un gustoso freestyle imbeccato dal giovane pubblico: le parole scelte dagli alunni sono state “Marte, Venere, Saturno e satellite”, questo a significare quanto la “lezione” abbia interessato ed appassionato.

blank

Vera e propria ciliegia sulla torta infine è stata la presenza e la testimonianza diretta “dallo spazio profondo” di Umberto Guidoni, astrofisico e astronauta italiano che ha partecipato alla missione presso la Stazione Spaziale Internazionale. Guidoni ha raccontato come si vive nello spazio sena gravità e i bambini hanno subito chiesto: “ Ma per andare in bagno come si fa?” con le ovvie risate di tutti i presenti.

Insomma a conti fatti, oltre a rappresentare un titolo davvero interessante di per sé, la giornata dedicata a Starlink Battle for Atlas è stata davvero piacevole e gustosa, rappresentando un ottimo esempio di come si possa fare cultura giocando. Non vediamo l’ora di partire un’altra volta per l’alto spazio aperto.