Manlia Del Rai torna ad ammaliarci con un romanzo rovente dall’algida ambientazione sovietica e dal retrogusto fantasy: pronti a fare la conoscenza del serial killer e seduttore Ivan?
Per assonanza e in qualche modo anche per poetica, viene di difficile non associare il nome di Manlia Del Rai a quello della pop-star Lana Del Rey: l’autrice di “Ivan” e la cantante di “Blues Jeans” – pur con le dovute differenze – condividono un certo gusto per i dettagli sensuali e a tratti torbidi, nonché una fascinazione per il lato oscuro delle relazioni sentimentali, per le pulsioni più imprevedibili del cuore. Se la Diva da hit parade canta di scenari torridi e tropicali, dominati da afa e asfalto, la scrittrice nostrana abbassa drasticamente la temperatura delle sue ambientazioni, prediligendo scenari sovietici (pensiamo alla sua “Trilogia Russa”) senza tuttavia diminuire il grado di pathos dei sui personaggi. Non è certo una novità: spesso siamo stati abituati a seguire da vicino le pulsioni più nascoste dell nobiltà russa, tra una nevicata e una pelliccia, un caminetto accesso e una sottoveste.
La Del Rai, però, ci porta ancora altrove, lontano dalle corti degli zar e delle vicende di Palazzo. Ivan Volkon, infatti, non è un galantuomo da salotto, bensì un serial killer. E l’architettura visiva dell’opera non è una semplice ricostruzione storica: si arricchisce di un’eco fantasy. Il romanzo esce per la casa editrice creata dall’autrice stessa: Delrai Edizioni. La Del Rai ha ormai un pubblico piuttosto affezionato e fidelizzato, conquistato soprattutto grazie alla capacità di tratteggiare love story atipiche e sopra le righe.
Da un lato si evoca la cosiddetta “solitudine del carnefice”: Ivan è un uomo “fagocitato” dal suo lavoro, nel quale è dannatamente bravo. Allo stesso tempo, nel suo implacabile mietere vittime e dell’inesorabile incedere della sia vita… manca qualcosa di difficile da decifrare. La sua routine chirurgica verrà tuttavia sconvolta dall’incontro decisamente sui generis con una donna, che da sua possibile vittima diverrà sua complice e amante (non prima di una “proposta indecente”). Ivan è un killer d’antan, feroce e dannato, che sembra uscito a tratti da Intervista col Vampiro, in altri momenti da 50 Sfumature di Grigio. Ma Ania Mikhajlova lo stordirà con intraprendenza e malizia, portandolo a provare emozioni che sembravano essergli state precluse da una vita ingabbiata nei dettami della malavita slava.
Il rapporto tra i due si basa su una chimica animalesca, un misto di freddi calcoli e pulsioni incontrollate. Le pagine della Del Rai si fanno anche infuocate, a tratti, nel descrivere dapprima il percorso di seduzione che si i due intraprendono in maniera anche rocambolesca, poi si fa più languido ed esplicito sotto le lenzuola. E un finale non scontato ci ribadirà ancora una volta come spesse volte l’amore richieda di sporcarsi le mani di sangue…