“Ritrovarsi” di Raffaele Messina: la fine della guerra al di là delle apparenze

Pubblicato per Guida Editori, il nuovo libro di Raffaele Messina si pone al crocevia tra ricostruzione storica e romanzo di formazione, affrontando il tema della Resistenza ma sopratutto raccontando di una guerra che è al contempo pubblica e personale, materiale e spirituale, tangibile e interiore.

Raffaele Messina viene da Catania e ambienta il suo racconto a Napoli. Detto così potrebbe suonare un po’ disorientante, ma il “ping pong” geografico può servirci ad inquadrare la confusione mentale di un adolescente innamorato, come il protagonista di Ritrovarsi. Francesco Nastasi, infatti, è un ragazzo alle prese coi turbamenti – fisici ed emozionali – dei suoi primi amori. In particolare, nutre una predilezione per la bella Patrizia, coetanea che gli fa battere il cuore. Il contesto, però, rende questo intrigo d’amore – di base piuttosto comune – qualcosa di più ingarbugliato, appeso ad un filo.

Ci troviamo infatti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, in piena Resistenza. Il “teatro” di questa vicenda, come suggerito in prima battuta, è Napoli, città chiave per la definitiva insurrezione contro l’occupazione tedesca. Le Quattro Giornate di Napoli, infatti, si rivelarono un vero e proprio spartiacque nel percorso che avrebbe portato una presa di coscienza (e una conseguente lotta armata) da parte dei cittadini oppressi. Il clima di oppressione di un “giovane uomo” alle prese con la sua prima corrispondenza d’amorosi sensi, tuttavia, comincia prima del perimetro di una città assediata, direttamente tra le mura domestiche.

Francesco infatti vive un contrasto molto marcato con il padre: una guerra di trincea che va a sconfinare nei colpi di mortaio che squarciano il cielo di Napoli. A complicare il tutto, il fatto che l’ardore e l’ardire dei giovani ragazzi innamorati è ostacolato anche dal fatto che Patrizia ha origini ebraiche: con le Leggi Razziali le strade dei due protagonisti si divideranno per sempre? E durante un devastante bombardamento la famiglia Nastasi riuscirà a trovare la salvezza in un vicino rifugio anti-aereo?

Raffaele Messina è abile le mescolare trama e ordito, facendo emergere con pacata ineluttabilità domande ancor più spinose e profonde: è possibile vivere una storia d’amore in un horror vacui d’odio? Se le difficoltà destabilizzano e quindi smuovono, è possibile ritrovare se stessi oppure recuperare un rapporto nel mezzo di una crisi? La risposta sembra echeggiare tra uno sparo e un grido, rimbalzando tra i vicoli napoletani fino alla risacca sulle coste di Capri: sì, ma forse soltanto se si ha la forza di andare al di là delle apparenze e delle barricate. E, finalmente, (r)esistere.

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