Il 14 Maggio si è conclusa la trentunesima edizione del Salone Internazionale del Libro. Tra una lettura e un’altra, ripercorreremo le tappe e i momenti salienti della manifestazione attraverso una serie di focus on. Addentriamoci negli aspetti più “tecnici” del futuro dell’editoria, dalla traduzione al giornalismo, dalle scuole alle biblioteche, dai libri digitali al social reading.
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_ di Beatrice Brentani
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Lost in translation: il rapporto tra editori e traduttori
Giovedì 10, primo giorno del Salone, presso la Sala Professionali, le case editrici LiberAria, Bollati Boringhieri e SEM si sono raccontate ai traduttori. Ha coordinato l’evento (che è stato curato da L’AutoreInvisibile) la traduttrice Ilide Carmignani. Ogni editore ha esposto le proprie preferenze per quanto riguarda la scelta del traduttore “ideale” e si è inoltre parlato, più nello specifico, delle ragioni che spingono i traduttori a confrontarsi direttamente con l’autore dell’opera originale – la lingua rappresenta, non per nulla, il vero e proprio spirito di ogni Nazione, ed è bene conoscere sempre di persona questo cosiddetto Spirito, per poterlo condividere, rispettare e trasmettere al proprio Paese. Si è sottolineata, poi, l’estrema importanza del ruolo dei traduttori, figure troppo spesso “invisibili” in campo editoriale.
Più in generale, l’intero complesso degli incontri patrocinati da L’AutoreInvisibile si è rivelato estremamente interessante non solo per chi si è già confrontato con il settore delle traduzioni, delle scritture o delle revisioni, ma anche per tutti coloro che sono interessati all’antropologia, alla linguistica, allo studio delle differenze culturali e semantiche tra le culture.
Nuove frontiere dell’editoria: i libri digitali e la comunicazione aumentativa alternativa
Lo stesso giorno, di pomeriggio, presso la Sala Azzurra, è stato presentato un progetto di pubblicazione di libri digitali composti con i simboli della comunicazione aumentativa alternativa, adatti non solo a bambini e ragazzi disabili o con difficoltà di lettura ma anche agli stranieri che devono addentrarsi per le prime volte nei meandri della nostra lingua. Il progetto è a cura della Fondazione Paideia e in collaborazione con DeA Planeta Libri, GeMS, Giunti e Mondadori Libri. Sono intervenuti Maurizio Arduino, Alessandro Campi, Gabriele Clima, Alessandro Magno, Karen Nahum, Francesca Rossi e Fabrizio Serra e l’evento è stato coordinato da Luca Ferrua.
Quali saranno i benefici di questi libri in simboli? In pillole, saranno garanti una comunicazione più vasta, di una maggior condivisione dei saperi anche tra coloro che fin’ora hanno sempre avuto grandi difficoltà nel sentirsi alla pari con gli altri, una partecipazione sempre più grande all’interno della comunità di lettori e, soprattutto, la tutela del diritto di ognuno alla conoscenza.
La battaglia del giornalismo di qualità contro le fake news
Dulcis in fundo, lunedì pomeriggio, presso la Sala Rossa, si è tenuta una tavola rotonda a cura dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte e dell’Associazione Stampa Subalpina in cui si è discusso di Fake new e giornalismo di qualità. All’evento, coordinato dal presidente nazionale dell’OdG, Carlo Verna, sono intervenuti alcuni tra i direttori delle testate giornalistiche più importanti del Paese: Alessandro Barbano, Maurizio Molinari, Venanzio Postiglione e Marco Tarquinio.
Si è parlato dei pericoli delle false notizie, che oggi più che mai, nell’era digitale, spopolano non solo su Internet, ma sulle bocche di tutti, ogni volta, con un grado di diffusione simile a quelli dei virus, e rischiano di contaminare, o peggio, di sotterrare le notizie vere, quelle date da chi il giornalista lo fa di mestiere da anni e che per anni ha studiato le tecniche e i metodi più consoni per trasmettere le news facendo in modo che di avvicinarle il più possibile alla “verità”. Il mestiere del giornalista, invece, sembra oggi totalmente privo di difese: tutti possono, potenzialmente, parlare di tutto, senza alcuna competenza specifica del settore. Le fake news non sono solo un pericolo per la verità, sono anche una minaccia ai diritti della persona, alla sicurezza nazionale e alla vita politica organizzata: occorre estirparle con tutti i mezzi (cartacei, tecnologici ma anche orali) che si hanno a disposizione. Il giornalista deve tornare ad aprirsi al mondo, smettere di nascondersi dietro la propria scrivania (concetto cardine della poetica di Tom Wolfe, gigante della letteratura e del giornalismo mondiale scomparso proprio nei giorni immediatamente successivi alla fine del SalTo) e organizzarsi in maniera collettiva così da costruire una barriera contro la mediocrità dell’informazione odierna, in favore di una notizia di maggior qualità.
I lettori di domani: attività per scuole, bambini e ragazzi
E poi, ancora, i numerosissimi eventi organizzati per le scuole e, quindi, per bambini e ragazzi di varie fasce d’età: il Padiglione 5 ha allestito un vero e proprio “villaggio” formato bambino, con Spazi merende, laboratori di vario genere, un’area famiglie e una parete creativa tutta da pitturare. Il Bookstock Village, così è stato chiamata, ha riscosso grandissimo successo e ha permesso non solo ai genitori, ma anche a tutti gli insegnanti che hanno aderito all’iniziativa portando le loro classi al Salone di poter far trascorrere a bambini e ragazzi del tempo di qualità attraverso incontri e attività interattive.
Citiamo solo alcune tra le attività organizzate: incontri per far conoscere l’arte del fumetto; lezioni di scienze, astronomia e conversazioni sui miti antichi; la fabbrica dei cartoni animati; presentazioni di libri per bambini e young adults; readings di vario genere; giochi per approfondire la conoscenza reciproca e la socialità; approfondimenti sui metodi di conoscenza attraverso l’utilizzo del digitale; ecc. e questi sono pochissimi perché in realtà i laboratori che sono stati allestiti hanno riempito, per ogni giorno del Salone, almeno quattro o cinque facciate del programma.
La biblioteca e il social reading
Senza dubbio, la Biblioteca nel Salone, un progetto ideato e coordinato dall’Associazione Italiana Biblioteche. All’interno, il pubblico ha trovato mappe e percorsi per orientarsi nei temi e negli ospiti del Salone: sono stati allestiti lunghi banconi pieni di libri di vario genere (dalle raccolte saggistiche alla narrativa, per intenderci) inerenti alle tematiche prese in esame in questa edizione (il ’68, la Francia, l’assassinio Moro, il cinema, ecc) e, insieme ai libri, vi era anche un complesso multimediale di schermi e tablet a disposizione dei passanti, che potevano così navigare in rete e cercare informazioni sugli argomenti trattati al Salone, sugli autori presenti e sulle Cinque Domande, attraverso un percorso a tela di ragno in cui tutti gli elementi erano collegati tra loro tramite un’infinita catena inter-testuale. Le estensioni sul Web sono state realizzate attraverso innovative applicazioni di social reading, che garantiscono infinite reti di relazioni tra libri, argomenti e autori.