Jazz is Dead!, il festival nato nel 2017 con l’intento di festeggiare i 60 anni di ARCI Torino, è pronto a regalare alla città tre giorni di musica contraddistinta dall’innovazione e destinata a un pubblico curioso, aperto alle sperimentazioni ed esigente in fatto di qualità. Ingresso gratuito!
Jazz is Dead! Again! Sì, perché in tanti virtuosi artisti compare la lezione jazz: durante un’improvvisazione o una variazione su tema, per poi scomparire e mascherarsi dietro a generi dal tratto originale e infine tornare in forma evoluta.
Durante le tre giornate del festival assisteremo a un’evoluzione, ciascun momento rispecchierà diverse tendenze musicali, performative e d’ascolto, passiamole in rassegna.
venerdì 25 – sabato 26 – domenica 27 maggio 2018
ex cimitero di San Pietro in Vincoli a Torino
INGRESSO GRATUITO
Pierre Bastien – Lubomyr Melnyk – Patrick Higgins – Mop Mop Electric Trio feat. Wayne Snow – Misrak Mossisa & Rhabdomantic Orchestra – Zu feat. Mats Gustafsson – Andrea Belfi & Francesco Donadello – Zeus! – Mombu – NoHayBanda! – Spime.IM – Chris Corsano – Stefano Pilia & Massimo Pupillo – Paul Beauchamp – One Blood Family – NYEM – Raw Tella – The Dreamers – Primitive – TMSO – Dj’mbo from Gambia
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Venerdì 25 maggio – Discreto, Continuo, Digitale
L’onda sonora, un flusso continuo di frequenze e ampiezze che si propagano nel tempo. Modificare il suono: le sperimentazioni di Patrick Higgins, formidabile compositore di musica per concerti, oltre che chitarrista unico della ensemble ZS. Il suo nuovo disco solista “Dossier” sta per uscire per Other People, etichetta discografica di Nicolas Jaar. Fermare il flusso, rendere il segnale discontinuo e discreto grazie agli ingranaggi sonori di Pierre Bastien. Riprendere fiato e gettarsi nuovamente in un continuum estatico grazie a Lubomyr Melnyk, inventore della tecnica del piano continuo, che presenta dal vivo l’ultimo album “Illirion” (Sony Classical). Infine un elogio alla digitalizzazione, che ha trasformato la natura in numeri, binari, veloci, elaborati da un calcolatore, Spime IM (già conosciuti per la formazione Niagara) presenta per la prima volta a Torino il progetto Exaland. Dal digitale si torna all’analogico con il giradischi e i vinili dei due dj set del noto performer torinese TMSO e della storica crew drum’n’bass The Dreamers.
Sabato 26 maggio – Dal Mondo
La world music è tornata alla ribalta, apriamo i confini! Per Jazz is Dead 2018 la Rhabdomantic Orchestra presenterà una produzione originale nata dall’incontro di Manuel Volpe con la talentuosa cantante etiope Misrak Mossisa. A cavallo tra funk meticcio, rare groove, psychedelia, jazz modale e world music, il repertorio ripercorrerà alcuni “standard” della musica etiope degli anni 70, conosciuta con il nome di Ethio Groove. Un’altra produzione originale sarà il concerto della One Blood Family, progetto nato dalla collaborazione tra la Cooperativa Sociale Atypica, Associazione Culturale Spazio Rubedo e The Sweetlife Factory. La “family”, composta da ragazzi migranti e richiedenti asilo politico di diverse nazionalità presenti nell’area torinese, presenterà alcuni dei brani da loro scritti (con la supervisione di Manuel Volpe e Gabriele Concas) tra beat elettronici, world music e dancehall. Ancora groove, soul, vicino al jazz inglese, fino e ricercato unito ai suoni percussivi dei MOP MOP accompagnati dal cantante Wayne Snow. Il giro del mondo si completa con lo show del duo femminile colombiano/marocchino Not Your Exotic Monkey, e del dj set del gambiano Dj’mbo e il torinese Primitive.
Domenica 27 maggio – Sei X Duo
Il duetto, vis a vis, face to face. La composizione minima per non essere soli. Due strumenti che dialogano e si intersecano. I duetti più famosi della scena impro, noise, math italiana come gli Zeus!, i Mombu, i NoHayBanda! e ancora il duo sperimentale formato dai grandi Francesco Donadello e Andrea Belfi e la nuova oscura creatura di Massimo Pupillo e Stefano Pilia, in una scala verticale dal silenzio al rumore più estremo, che si completerà in una jam finale mai sentita e vista fin ora. Sempre duetto, ma con diversa forma, il reading “Mingus: nero, giallo, bianco, perdente!”, da un’idea di Giordano Amato, con Davide Capostagno e Michele Anelli al contrabbasso, è un omaggio al grande musicista e un invito alla lettura di un’opera importante, aspra e apparentemente sconnessa, non a caso proposta in italiano con il titolo di “Peggio di un bastardo” (“Beneath the Underdog” in lingua originale).
Anche la formazione musicale rientra nelle proposte di questa edizione di Jazz is Dead! La domenica mattina vi sarà un laboratorio di improvvisazione radicale tenuto da Antonio Zitarelli (Mombu) e accompagnato da alcuni musicisti del collettivo-orchestra Pietra Tonale di Torino. Il workshop di terrà dalle 9:30 fino alle 14:30 circa, mentre alle 16 si svolgerà la performance di quanto appreso nella mattinata.
Jazz is Dead! è un festival che va elaborato nel suo insieme, interpretato come un unico messaggio e metabolizzato in tre giorni di ascolto, non ci sono primi artisti in cartellone, ogni nota si accosta ed elabora la precedente in un fluire di emozioni che passano dal musicista all’ascoltatore consapevole di stare vivendo un’esperienza significativa.