Un mese ricco di opportunità per chi vuole scoprire e riscoprire il teatro, per chi vuole avvicinarsi a questo mondo ma non sa da dove partire, per il pubblico storico e per quello dei giovani.
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_di Elena Fassio
Quest’anno la stagione dello Stabile si è caratterizzata per aver dato spazio a tantissime prime nazionali, a tantissimi registi giovani e per aver portato tradizione ed innovazione a convivere sul palco: andiamo a scoprire tutte le pièce in scena a partire dal teatro Gobetti.
Dal 3 al 15 sarà in scena Lear, schiavo d’amore dei Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa, una riscrittura di Marco Isidori del famoso “Re Lear” di Shakespeare, che continuerà poi la sua tournée nei teatri italiani fino al 2019.
La trama segue lo sviluppo tradizionale, ma com’è consuetudine della compagnia ad essere scavati in maniera non comune sono la psicologia dei personaggi, esasperata fino all’estremo per rimanere indelebile nella mente dello spettatore, e l’uso della scenografia e dei costumi, spettacolare, che vuole rendere parlanti anche gli oggetti inanimati.
Lear, re di Britannia, ormai vecchio, decide di abdicare e dividere il regno tra le tre figlie Goneril, Regan e Cordelia. Le prime due sono sposate, mentre Cordelia ha molti pretendenti e sposerà il re di Francia. Lear decide di indire una gara tra le sorelle: chi dimostrerà più affetto avrà una fetta più grande del regno, ma Cordelia rifiuta di gareggiare con le sorelle ruffiane e viene diseredata.
Quando si renderà conto di aver messo in mano il regno a due sciocche opportuniste, Lear scivolerà pian piano verso la pazzia, trovandosi accompagnato da una schiera di personaggi a cui si agganciano le trame secondarie, a mo’ di commedia.
Dal 17 al 22 sarà invece in scena Amore di Spiro Scimone e Francesco Sframeli.
Secche e beckettiane, le storie di poveri cristi alle prese con una quotidianità sgangherata sono il marchio di fabbrica dei due artisti. Amore, ironicamente ambientato in un cimitero, è una storia dolceamara di sentimenti e amicizia, affidata a due improbabili coppie: due vecchietti, un pompiere e il suo comandante.
Dal 24 al 29 il mese del Gobetti terminerà con Emone, la traggedia de Antigone seconno lo cunto de lo innamorato.
Il testo di Antonio Piccolo, vincitore della I edizione del premio Platea, è un’originale rilettura della storia di Antigone scritta dal punto di vista di Emone, cugino e promesso sposo dell’eroina di Sofocle. Attraverso diversi generi teatrali, dal monologo al musical, sul ritmo del dialetto napoletano che mescola alto e basso, registri letterari e popolari, il mito rivive qui nella sua essenza più autentica proprio perché attualizzata allo spettatore moderno.
Non meno ricco di spunti il calendario del teatro Carignano, che per quasi tre settimane ospiterà il nuovo spettacolo di Valerio Binasco, nuovo direttore artistico proprio dello Stabile.
Dal 3 al 22 rimarrà infatti in scena Don Giovanni, con una versione modernizzata ma fedele del testo di Moliére.
Comparso per la prima volta nel dramma di Tirso de Molina El burlador de Sevilla y Convidado de piedra, è proprio con l’autore francese che il personaggio acquisisce spessore e si traduce in mito della letteratura europea.
Il leggendario seduttore, interpretato da Gianluca Gobbi, simbolo non soltanto dei trionfi dell’eros, ma anche della rivolta della libido contro le remore della teologia e contro la morale dei benpensanti, riprende il tema della religione già affrontato da Moliére nel Tartufo. La commedia in cinque atti mostra il libertinaggio del protagonista come declinazione estrema della ricerca di indipendenza: anche nel momento in cui questa ricerca sfocia nell’ateismo e nella blasfemia non contraddice mai la figura dell’eroe-criminale solitario, che orgogliosamente osa portare la sua sfida anche contro Dio. La difesa dei principi della religione e delle verità della fede viene assunta invece da Sganarello, interpretato da Sergio Romano, servitore ridicolo, che svilisce gli argomenti che tocca, inducendo a una caricaturale confusione tra religione e superstizione.
Neanche il finale moraleggiante tradizionale impedisce agli spettatori di continuare ad amare il libertino, immorale ed empio, che tutti prima o dopo avrebbero voluto essere, specialmente se attualizzato in un ‘epoca che si professa tollerante, ma tanto indulgente nella pratica non è.
Dal 24 aprile al 6 maggio sarà presentato invece Qualcuno volò sul nido del cuculo, diretto da Alessandro Gassman.
L’adattamento è basato sul celebre e ancora oggi controverso film di Miloš Forman (cinque Oscar nel ’76) con Jack Nicholson e Danny De Vito. A sua volta il film si basava sul romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano, dipingendo un grande affresco di denuncia sulla malattia mentale e il suo trattamento.
Non ci sono invece spettacoli in programma per aprile alle Fonderie Limone di Moncalieri, per l’apertura delle quali bisognerà aspettare l’anteprima di TorinoDanza con Betroffenheit, lo spettacolo che coinvolge danza e teatro creato dalla ballerina e coreografa Crystal Pite e dall’attore Jonathan Young, entrambi canadesi. Già il titolo, dal tedesco shock, sbigottimento, racconta il trauma esistenziale che blocca e soffoca, come vissuto in prima persona da Young che ha perso la figlia e la nipote in un tragico incendio.
Uscendo dal grande tetto dello Stabile ed entrando il quello del teatro Regio si incontra invece uno spettacolo dalla formula più tradizionale: sfondo storico, intreccio amoroso, coro importante.
È questa la base dell’opera lirica I Lombardi alla prima crociata, in scena dal 17 al 28.
L’opera di Giuseppe Verdi è tratta dal poema epico che Tommaso Grossi aveva scritto nel 1826, il cui libretto viene affidato a Temistocle Solera. Debuttò con successo alla Scala l’11 febbraio 1843, dopo che la censura aveva cambiato alcune parti “turbanti” come la celebre aria “Ave Maria” sostituita con “Salve Maria”.
Continuiamo la nostra carrellata con il programma del teatro Colosseo.
Tra i grandi nomi della musica ospitati da quest’illustre palcoscenico, Norah Jones, Luca Barbarossa, Nino D’Angelo, i Decibel, Patty Pravo, Angelo Branduardi, Brunori sas, i Ricchi e Poveri, spiccano anche alcune alcuni spettacoli teatrali da non perdere.
Il 6 aprile per esempio sarà presentato Real Illusion, il one man show dell’illusionista Gaetano Triggiano, con la direzione artistica di Arturo Brachetti, di ritorno dalla tournée in Russia.
Sul palco l’artista darà vita a situazioni surreali attraverso apparizioni, colpi di scena e trasformazioni ad una velocità estrema, tra magia e momenti brillanti o sospesi in aria.
Il 7 e 8 l’attesissimo Calendar Girl, scritto da Tim Firth, con Angela Finocchiaro: il primo adattamento italiano dell’omonimo film del 2004.
Ispirato a fatti realmente accaduti, la commedia racconta la storia di un gruppo di donne fra i 50 e i 60 anni che si impegna in una raccolta fondi destinati a un ospedale nel quale è morto di leucemia il marito di una di loro. La leader del gruppo, interpretata dalla Finocchiaro, stanca delle vecchie e fallimentari iniziative di beneficenza, coinvolge le amiche in un progetto bizzarro: posare nude per un calendario. L’idea riscuote un successo tale da far volare le vendite del calendario alle stelle, ma l’improvvisa e inaspettata fama metterà a dura prova le protagoniste.
Il 18 sarà il turno del mentalista Francesco Tesei con The Game, seguito il 19 da Enzo Iacchetti con Libera nos a domine, che con l’ironia che lo caratterizza condividerà con il pubblico non solo il suo sentimento della musica e del teatro come mezzo per sfuggire alla sua prigionia, ma anche i suoi dubbi sul progresso, sull’amore, sulla religione e sull’immigrazione.
Terminiamo il viaggio nel mondo delle scene torinesi con i tre teatri raggruppati sotto Torinospettacoli.
Il teatro Alfieri ospiterà il 17 e 18 aprile La Locandiera di Goldoni, andata in scena per la prima volta a Venezia nel 1752, ma ancora oggi divertente e attuale.
Mirandolina, serva e padrona al tempo stesso di una locanda fiorentina, rifiuta conti, marchesi e cavalieri, per impalmare Fabrizio, umile borghese quanto lei, al fine – neanche troppo dissimulato- di governare meglio la locanda. Questa moderna donna – manager, dal grande senso pratico e sapiente nell’usare le sue armi, siano esse l’ingegno o la seduzione, rappresenta perfettamente le novità dei rapporti tra borghesia e nobiltà in quel particolare momento storico.
Il teatro Gioiello metterà invece in scena dal 5 al 22 La Tela del ragno, celebre giallo di Agatha Christie già sceneggiato dalla Rai negli anni ’70.
La protagonista, Clarissa Hailsham-Brown, è una giovane donna con una fervida immaginazione. Una notte, poco prima di ricevere a casa un importante uomo politico ospite del marito, trova nel salotto di casa il cadavere del nuovo compagno della ex moglie del marito, con il quale, poco prima, aveva avuto un acceso diverbio. È l’inizio di una notte ricca di colpi di scena, diretta da Piero Nuti sulla scia di un “supponiamo che” ripetuto alla nausea che trascina lo spettatore in un vortice di ipotesi contrastanti.
Lunedì 9 le repliche de La tela del ragno saranno sospese per un giorno per lasciare il posto a Caveman, l’uomo delle caverne, il monologo comico di Rob Becker, frutto di studi di antropologia, preistoria, psicologia, sociologia e mitologia, diretto e musicato da Teo Teocoli e interpretato da Maurizio Colombi, che porta in scena in modo raffinato l’eterno incontro/scontro tra uomo e donna: le manie, i difetti, i differenti modi di pensare e agire.
Infine al teatro Erba dal 5 all’8 sarà in scena la commedia Freddy Aggiustatutto. una fotografia spietata e cinica, neanche troppo caricaturale, della vita spettacolarizzata che condiziona il nostro modo di pensare dall’interno di uno schermo.
Il protagonista è un macho palestrato che soccorre casalinghe nel programma più in voga dell’emittente Life TV. Freddy però nella vita reale è molto diverso dal sex symbol che interpreta in tv: è ipocondriaco, ingenuo, fragile, insicuro. Quando candidamente presenterà allo staff del programma la sua nuova fidanzata, Anna, una ragazza semplice, sovrappeso e dalla risata imbarazzante, scatenerà la gelosia di Cora, produttrice del programma, che farà di tutto per sabotare la relazione tra i due. Ci si mettono di mezzo anche Giorgio, proprietario dell’emittente, bonario e donnaiolo, e Nadia, attrice che lavora a ritmi massacranti per Life TV, costretta a impersonare ruoli da donnina fragile, quando in realtà è un vero maschiaccio.
Tutte le informazioni sui prezzi dei biglietti e gli orari si possono trovare sui rispettivi siti dei teatri.