OGR Soundsystem: buona la prima

La rassegna mensile firmata Club To Club parte bene con la garanzia di Andy Stott, il reading sul dancefloor di Manovre Segrete, le vibrazioni etniche di Palm Wine e Awesome Tapes From Africa. Saranno le prove generali per il trasferimento definitivo del festival autunnale?


_di Diego Indovino

L’idea è quella di portare per un sabato al mese, nella magnifica cattedrale post-industriale torinese comunemente chiamata OGR, uno show fatto di musica d’avanguardia, visual e sperimentazione, rappresentativo dello spirito artistico, se non addirittura estetico, di queste due realtà. E perchè no, della città stessa. Si sa, Club To Club è un’eccellenza nel panorama festivaliero contemporaneo e da qualche tempo a questa parte le Officine Grandi Riparazioni sono semplicemente uno dei contenitori più affascinanti in Torino per le avanguardie artistiche.

Sabato abbiamo potuto assistere all’esibizione di quello che in molti reputiamo il progetto più fresco e interessante degli ultimi tempi: Awesome Tapes From Africa. Se non hai mai sentito questo nome ti basti immaginare un ragazzo di Brooklin di nome Brian nel bel mezzo di un viaggio in Ghana che curiosando tra le bancarelle dei mercatini scova e colleziona nastri (si, le care vecchie cassette) di musicisti locali fino a formare un’enorme collezione di African Disco. Tornato in patria apre un blog per condividere questo inestimabile tesoro. Il blog diventa una label e Brian diventa l’artista che va in giro per il mondo suonando i suoi eccezionali tapes.

Il suo set è stato un fuoco dall’inizio alla fine. Beat africani e synth, ritmi tribali ed echi disco, la sincope dei tamburi, un suono post-globale degno di un mondo in cui la musica scorre tra i paesi, subendo influenze ma mantenendo la propria identità. Nessuno tiene i piedi fermi. Neppure il papà-eroe sulla cinquantina davanti a noi che ha tutta l’aria di aver accompagnato la figlia adolescente ad uno dei suoi primi dj set.

Passato il coloratissimo carrozzone di Awesome Tape, e dopo i 15 minuti di pausa (che si vedono spesso nei festival di musica strumentale ma un po’ meno tra un dj set e un altro) si cambia decisamente atmosfera con il mancuniano Andy Stott, nome di punta della label Modern Love.

Il DJ/Produttore del disco “Luxury Problems”, acclamatissimo da pubblico e addetti ai lavori, ha proposto un set di altissima qualità (come sempre) affascinando il pubblico con i suoi caratteristici suoni cupi e profondi, quasi inquietanti. Una tessitura sonora raffinata che sembra essere stata pensata proprio come colonna sonora della sala fucine delle OGR. Tutti i suoni, alcuni più percepibili, altri più nascosti in profondità, sembrano amalgamarsi perfettamente con l’ambiente. Siamo degli astronauti e Stott ci guida attraverso tempo e spazio con la sua musica.

Un plauso anche per il progetto di gaia Ginevra Giorgi “Manovre Segrete” e per il producer Palm Wine che hanno aperto le danze.
Il primo potrebbe suggerire una interessante apertura della direzione artistica di C2C nei confronti di un mix di reading letterari e vibrazioni elettroniche, mentre il secondo si configurata come una naturale introduzione al sound esotico di Awesome Tapes.

Il progetto di Simone Bertuzzi, infatti, ha già fatto innamorare gli appassionati di tropical bass in quel di Milano. Piacentino e milanese d’adozione, per il Soundsystem sabaudo delle OGR, Palm Wine ha portato un set che ha impiegato qualche disco prima di decollare. Dopo i primi dieci minuti di dancehall non esattamente esaltante durante i quali la pista sembrava poco in empatia con l’artista, c’è stato un drastico cambio di marcia e finalmente il suono, più elettronico, si è fatto pregno di calde influenze afro-colombiane.

Quando alle due di notte il soundsystem chiude i battenti  abbiamo un solo pensiero in testa: quali nomi animeranno il Soundsystem di aprile?