Joan Thiele tra chitarre e cumbia

La cantautrice, stella emergente del pop italiano, arriva a Torino il 28 ottobre ospite del Basement dell’Astoria. Il tour, partito a settembre, anticipa l’uscita del nuovo album, in arrivo a gennaio 2018 per Universal.

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_di Alessia Giazzi

Avrete già sentito parlare di lei: il suo singolo di esordio “Save Me” ha collezionato più di un milione di ascolti e la sua cover di “Hotline Bling” l’ha portata alla ribalta facendole guadagnare la nomination a “Best New Artist” agli MTV Music Awards nel 2016.

Dalla gavetta fatta di date a budget zero nei circoli Arci ai palchi del South by Southwest e dell’Eurosonic, Joan Thiele prosegue la scalata al successo con il suo elettropop dal sapore esotico, consolidando la sua presenza nel panorama pop italiano. Una vita in viaggio e un bagaglio di influenze musicali provenienti da tutto il mondo: la musica di Joan Thiele è una cartolina di tutti i colori, i suoni e le esperienze dei luoghi che hanno scandito i momenti della sua vita.

Dopo averla vista nel 2015 sul palco di “A Night Like This”, 28 ottobre Torino avrà l’occasione di tornare a vedere la cantautrice dal vivo sul palco dell’Astoria. Qui tutto quello che dovete sapere su di lei per non farvi cogliere impreparati sabato sera.

Joan Thiele non è il suo vero nome.

O almeno, solo in parte. Classe 1991, tra i capelli lunghissimi, le sopracciglia scure e gli occhi castani Alessandra Joan Thiele nasconde un melting pot di nazionalità: nata da madre italiana e da padre svizzero di origini sudamericane, la piccola Joan cresce a Cartagena, in Colombia, circondata da piantagioni di caffè e dalle acque cristalline del mar dei Caraibi, per poi tornare in Italia, sulle rive del Lago di Garda.
Ma i pellegrinaggi della giovane Thiele non finiscono qui: si trasferisce poi a Londra, città che avrà un ruolo fondamentale nella sua crescita come artista.

Il suo primo EP è stato registrato tra Milano, Amburgo, Los Angeles e New York.

“Joan Thiele”, l’omonimo EP di esordio uscito nel 2016 per Universal ha quasi fatto il giro del mondo passando tra le mani di produttori di spicco del panorama pop internazionale come Andre Lindal e Anthony Preston. Dei sei brani registrati tra Europa e Stati Uniti, “You & I” esce fresco fresco dai Red Bull Studios di Manhattan sotto lo sguardo attento del produttore Chris Tabron, già familiare a nomi come Beyoncé, Nicki Minaj, Mary J Blige, Death Cab for Cuties e Frank Turner.

«Se in “Joan Thiele” l’influenza del reggae e della dub aleggiavano in sottofondo,
nel nuovo disco “Armenia” emerge la contaminazione tribale della cumbia»

Tra le sue influenze ci sono Led Zeppelin e MIA.

La musica entra nella vita di Joan Thiele fin da piccola quando la sua babysitter le fa ascoltare i Led Zeppelin: è lì che decide di imbracciare la chitarra e seguire le orme di Jimmy Page. Oltre agli Zeppelin, Crosby, Stills, Nash & Young e Joan Baez, Joan Thiele si avvicina ai ritmi sincopati del reggae e del dub per poi lasciarsi ammaliare dalle sonorità electro-dance con MIA e SBTRKT.
Se la sua infanzia è stata scandita dalla cumbia e da una solida base di rock e pop-rock classico, il suo incontro con la musica prende un’altra piega in territorio britannico quando la Thiele si immerge nel florido panorama musicale londinese e partecipa a festival internazionali come il Greenman, in cui rimane affascinata da James Blake.

Il suo nuovo singolo si chiama Armenia.

“Armenia”, uscito il 25 agosto, anticipa il nuovo album in arrivo a gennaio per Universal. Come la maggior parte delle canzoni di Joan Thiele, “Armenia” è il risultato di un viaggio. Armenia è la città colombiana in cui vivono il padre e lo zio di Joan Thiele e ha influito fortemente sulla scrittura e sulla composizione del nuovo singolo sia a livello di lyrics che di sonorità. Se in “Joan Thiele” l’influenza del reggae e della dub aleggiavano in sottofondo, in “Armenia” la contaminazione tribale della cumbia emerge prepotentemente.

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