Il ToHorror Film Fest torna dal 17 al 21 ottobre con una diciassettesima edizione dedicata alla superstizione: il festival internazionale di Cinema e Cultura del Fantastico si prepara a cinque giorni di lungometraggi, cortometraggi, animazione, webseries e incontri letterari per dare sfogo agli incubi più reconditi della psiche.
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_di Alessia Giazzi
Quante volte vi sarà capitato di camminare da soli per Torino a tarda notte? Avrete sentito i vostri passi rimbombare nel silenzio della città deserta e più volte avrete lanciato un’occhiata guardinga alle vostre spalle. Forse poi sarete passati da Piazza CLN e avrete alzato gli occhi verso la finestra di “Profondo Rosso”, così, per abitudine, e forse, per un secondo, vi sarà parso di vedere qualcosa muoversi oltre quella finestra maledetta. Prendete il brivido che vi ha percorso la schiena e moltiplicatelo per cinque giorni: il ToHorror Film Fest è tornato.
Dal 17 al 21 ottobre il Blah Blah Cineforum e il Cinema Greenwich di Torino ospiteranno la diciassettesima edizione del ToHorror Film Fest, il Festival Internazionale di Cinema e Cultura del Fantastico che da anni regala ai torinesi notti da brivido.
2017, diciassette candeline spente per un’edizione all’insegna della superstizione che quest’anno è dedicata a George Romero e Tobe Hooper, pilastri del cinema horror recentemente scomparsi.
Se siete stufi di passare le serate a deprimervi scorrendo la lista di film di Netflix, spegnete il computer e prendete la giacca: vi rinfreschiamo la memoria con qualche buona ragione per abbandonare il divano e concedervi cinque giorni di puro piacere horror.
1) Non i soliti piccoli brividi
Diciamocelo. I titoli horror della grande distribuzione hanno rotto le palle. Ce li hanno propinati proprio tutti: trilogie di possessioni, case infestate cloni di “Amytiville Horror”, l’ennesimo esorcismo di Nome Cognome, zupponi riscaldati che, alla fine, non sanno proprio di niente.
«Il ToHorror è l’occasione giusta per prendere una boccata d’aria fresca
lontano dai blockbuster stramasticati e scoprire il fascino di chicche indipendenti»
L’offerta variegata del Festival comprende professionisti del settore, collettivi e studenti: i partecipanti al ToHorror sono i più svariati e ognuno contribuisce in modo diverso alla pelle d’oca degli spettatori. Di fianco ai classici intramontabili del cinema horror si può trovare un ventaglio di approcci spesso non convenzionali al culto del terrore e del fantastico. Non necessariamente tutto ciò che fa paura ha un volto demoniaco o si nasconde nell’ombra.
2) Pick your poison
È vero che il tema di quest’anno è la superstizione ma non aspettatevi un festival a base di gatti neri. La selezione del ToHorror èpronta ad alimentare tutte le fobie e a far riaffiorare gli incubi più sopiti. Vampiri, zombie, cannibali, demoni e case isolate ma anche teste parlanti e adolescenti ribelli, ce n’è per tutti i gusti.
Se poi siete combattuti tra andare a vedere il remake di IT o fare un salto al ToHorror, il festival torinese ha la formula giusta per tutte le tabelle di marcia: programma alla mano, decidete se divorare un lungometraggio dopo l’altro oppure optare per gli spaventi lampo dei cortometraggi. Ma non è finita qui: insieme a lunghi e corti trovate anche animazione e web series oltre a eventi cinematografici con i protagonisti del Festival, incontri dedicati ai libri e alle graphic novels per una full immersion nella cultura del terrore. Non c’è che l’imbarazzo della scelta.
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3) Incubi in lingua originale
La paura è indissolubilmente legata alla cultura: ogni paese ha i suoi mostri. Se negli Stati Uniti sono Bigfoot e Donald Trump, in Germania l’ombra dei sanguinari Krampus incombe sul Natale (bambini cattivi state all’erta). Per non parlare del Giappone che si è guadagnato la propria categoria di horror grazie agli yūrei, i fantasmi della tradizione dalla pelle bianca e lunghissimi capelli corvini (The Grudge docet).
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I concorrenti del ToHorror arrivano da tutto il mondo, con partecipazioni da oltre 40 Paesi.
Potrete finalmente scoprire se gli incubi che tormentano gli iraniani sono gli stessi che non lasciano chiudere occhio agli spagnoli, mettendo a confronto punti di vista internazionali ed esplorando la concezione dell’horror alle diverse latitudini. Forse vi renderete conto che l’Islanda si presta di più a scenari apocalittici mentre in Francia amano particolarmente la carne umana. Tutto rigorosamente in lingua originale.
Insomma amanti dell’horror, prendete la giacca e non dimenticatevi di chiudere bene la porta quando uscite, non si sa mai cosa potreste trovare sotto il letto al vostro ritorno. Raccogliete tutte le vostre paure più recondite e immergetevi nelle tenebre: dal 17 al 21 ottobre il ToHorror Film Fest è pronto ad accogliere il vostro bisogno di emozioni forti.
Tranquilli, nessuno vi giudicherà se vi coprirete gli occhi durante le proiezioni.