MITO 2017: i Cantici della Natura

L’idillica tematica della nuova edizione di MITO settembre musica ci porta nei campi aperti, sulle rive dei ruscelli, tra i rami degli alberi nella frescura del vespro e nelle tempeste notturne: musicisti provenienti da tutto il mondo, dal 3 al 21 settembre, faranno della voce della natura la lingua della loro arte.

_di Giorgia Bollati e Silvia Ferrannini

Dopo la tematica umana del rapporto empatico ed educativo tra Padri e figli, quest’anno, per l’undicesima edizione di MITO settembre musica, la vocazione proviene dalle sonorità e suggestive inflessioni della Natura e delle sue creature: in ogni angolo del mondo, per ogni popolo e ogni generazione, la Grande Madre è sempre stata spazio e colore, rifugio sicuro e terribile nemica, fonte d’ispirazione e interlocutrice in un dialogo fatto di parole sussurrate nel vento.

Per festeggiare questa comunione di spiriti, i Centoquaranta concerti dal 3 al 21 di settembre, tra Milano e Torino, doneranno esperienze polifoniche che saranno specchio del contrappunto di culture, lingue e credenze provenienti non solo dalle due grandi città, ma dal mondo tutto.

Nei due poli di questo grande festival, si schiuderanno i canti degli elementi naturali, le armoniose melodie dei paesaggi, le dirompenti sonorità dei fenomeni eccezionali dell’alba e del tramonto, e torneranno, con tutta la loro energia, le sinfonie dell’origine del mondo, che intrecceranno, sugli spartiti, gli equilibri ineffabili tra quello che è lo spazio in cui viviamo e la nostra rappresentazione di esso.

«Tra spartiti e pentagrammi, flauti e pianoforti, chitarre e violini,
i musicisti e i direttori proveranno a misurarsi con le armonie della natura»

Il pentagramma unifica questa biodiversità e se ne alimenta, e Milano e Torino, in questa rassegna, si propongono di offrire dimora a questa ecologia sonora, proponendo al pubblico della genuina arte, l’umana espressione della bellezza. Incaricati speciali di questo arduo compito saranno figure internazionali del calibro di, tra gli altri, Ingo Metzmacher, Jean-Yves Thibaudet, Truls Mørk, Ian Bostridge e Zee Zee, ma anche compagini musicali provenienti, rispettivamente, dalle due città, come la Filarmonica della Scala, l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai e l’Orchestra del teatro Regio. Inoltre, ci saranno eventi e giornate particolari che daranno vita ad una sorta di festival nel festival: il sabato dedicato ai cori, gli eventi progettati per i bambini e l’appassionante appuntamento dell’Open Singing, il canto corale di piazza organizzato in Piazza del Duomo a Milano e in Piazza San Carlo a Torino.

Tra spartiti e pentagrammi, flauti e pianoforti, chitarre e violini, i musicisti e i direttori proveranno a misurarsi con le armonie della natura, imitando il canto degli uccelli, riecheggiando il vento tra gli steli d’erba, scrosciando in cascate e rivoli d’acqua, per ricordare a tutti noi la delicata possenza della Grande Madre.

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