[REPORT] Niccolò Fabi: grani di vita vissuta

Niccolò Fabi arriva a Zafferana Etnea per il tour “Diventi Inventi” che sigla i 20 anni della sua carriera, riportando sul palco i pezzi più importanti della proprio percorso e quelli che sono maggiormente collegati a periodi e momenti particolari della vita del cantautore romano.

di_Daniele Messina

I live di Niccolò Fabi non sono mai uno spettacolo confezionato e servito freddamente al pubblico che ha deciso di essere presente per goderselo dal vivo. Un concerto di Fabi è piuttosto un’occasione di contatto simile a quella con un confessore che in silenzio, all’ombra, ascolta da anni segreti, pensieri, confidenze di chi lo cerca e ne condivide sentimenti, gioie e dolori.

Tutto ha inizio con Il giardiniere, riarrangiato per l’occasione, primo singolo di una carriera tanto fortunata quanto introspettiva.
Subito dopo tocca a quello che invece è un pò il punto di arrivo, Una somma di piccole cose, estratto dall’ultimo omonimo album che segna il cammino percorso fin qui dal cantautore, fatto di tutti gli elementi che lo hanno costruito e ne hanno dato la forma attuale. Poi Filosofia agricola, come sempre piacere puro per l’ascolto grazie alla ricchezza e varietà strumentale di chi lo suona sul palco. Un breve ricordo di “Sereno ad Ovest” introduce 10 centimetri, estratto di un album scritto e venuto fuori per fuggire dal carrozzone che, a quel punto della carriera, avrebbe voluto risucchiare Fabi nel turbinio di stereotipi e corde più appetibili ai più, privandone della vena profondamente emotiva e confidenziale. È stata una risposta ed una chiara dichiarazione di intenti, come dire “No, grazie. La plastica non fa per me”. I testi di Niccolò Fabi sono vere poesie, nate da esperienze realmente vissute sulla propria pelle e, per questo motivo, così vere e forti. A proposito, È non è, a seguire, incarna in pieno quanto appena descritto: arrangiamento superbo accompagnato da parole semplici e cariche di significato.

Arriviamo poi a due brani particolari ed estremamente simbolici: Ecco, “la canzone più difficile da scrivere” – dice Fabi, scritta nel periodo più difficile della vita dell’artista a seguito di un gravissimo lutto familiare, e Le chiavi di casa “La più facile, invece” – che ci racconta come sia facile apprezzare la bellezza che risiede nelle piccole cose, quei piccoli elementi che messi insieme costituiscono l’esperienza intera delle nostre esistenze.

Con Il Negozio di Antiquariato, Una buona idea e Costruire si chiude il cerchio della bellezza cantata e regalataci negli anni da Niccolò Fabi, in un live che è una gioiosa e coinvolgente celebrazione (è evidente la soddisfazione dell’artista) di ciò che è riuscito a realizzare e comunicare, e la partecipazione del pubblico dell’Anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea (19 anni dopo l’ultima volta) è il giusto premio per chi ha saputo cantare ciò che molti sentono dentro, nella parte più intima dei propri pensieri.

Su Offeso Niccolò chiama il pubblico a collaborare con un battito di mani e confessa che dai primi anni di carriera trova che la partecipazione sia un elemento fondamentale e determinante per la riuscita di un live.
Come dargli torto? L’empatia creatasi è palpabile e la sensazione di trovarsi tra le mura di casa è fortissima.

Facciamo finta avvia alla sua conclusione una serata di emozioni semplici e sussurrate, come se l’artista ci invitasse a stringerci ed adagiarci sull’illusione che fuori, al termine di questo splendido spettacolo, si possa davvero vivere di sentimenti veri e genuini, difendendoci da tutto ciò che, ahinoi, si insidia e determina le sfumature di quella vita tanto bene cantata da Niccolò Fabi.