Dopo un anno di stacco, Zanne è tornato, in forma smagliante e con una serie di novità, prima fra tutte la location. Il barrito più musicale d’Italia ha scelto infatti di abbandonare la città e di trasferirsi nella più fresca Nicolosi.
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_di Federica Garozzo
Una tre giorni di musica, arte e natura, questa la proposta di Zanne 2017 che sfoggia in cartellone tre headliner di un certo peso e con un bel po’ di storia alle spalle, come Air, Einstürzende Neubaten e Soulwax. In caratteri più piccoli, ma scelti con altrettanta cura, diversi nomi della scena musicale attuale, come Of Montreal, Fujiya & Miyagi, Fufanu e altri ancora. Anche quest’anno Zanne sfoggia stelle già ben luminose del firmamento musicale e allo stesso tempo ne mappa tante altre che potranno diventarlo presto. Storia e futuro non sono mai stati così ben bilanciati!
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21 LUGLIO
EINSTÜRZENDE NEUBAUTEN
Se dovessimo pensare a delle band immediatamente associabili alle tonalità più scure dell’animo umano, gli Einstürzende Neubauten farebbero sicuramente parte di quest’ipotetica rosa di nomi. Rivoluzionari nel portare in ambito musicale una verve propria di un teatro espressionista, che ha animato i loro pezzi di un impatto tellurico, consono ad un genere musicale collocabile tra industrial e no-wave. D’altronde il loro nome in italiano sta per i “nuovi edifici che crollano”, e i crolli sono frutto di un happening sonoro i cui “strumenti” di distruzione sono: seghe, tubi, travi, martelli pneumatici e quant’altro possa servire allo scopo. A Zanne riproporranno fedelmente il loro “Greatest Hits”, pubblicato lo scorso novembre. Achtung! Achtung! Scosse in vista.
OF MONTREAL
Dietro gli Of Montreal si cela la mente e la personalità esuberante e travagliata di Kevin Barnes. È proprio l’ipertrofia creativa dell’ideatore del progetto ad aver dato alla luce una corposa discografia tra album, ep e raccolte. La linfa della loro proposta musicale sono gli anni ’70, scivolando con disinvoltura dal pop psichedelico di barrettiana memoria, al glam rock à la T-Rex, e sganciandosi episodicamente verso orizzonti synth-pop più affini agli anni ’80. Una tavolozza sonora dai tanti colori.
FUFANU
Dalla techno al post-punk non si direbbe che il passo sia breve, eppure è stato questo il cammino percorso dagli islandesi Fufanu. Dopo una serie di riconoscimenti arrivati da alcuni autorevoli nomi della scena musicale, come Damon Albarn che ne ha remixato il brano “Ballerina In The Rain” e Brian Eno, e aver aperto i concerti di Blur e Radiohead, i Fufanu hanno oltrepassato i confini da gruppo di nicchia, sdoganando il loro verbo musicale.
H.GRIMACE
La band post-punk di stanza a Londra ha da poco pubblicato “Self Architect”, primo vero album di debutto, dopo l’uscita su cassetta del 2015 “I Am Material”. Sapienti equilibristi nel destreggiarsi tra dissonanze e melodie che ricordano alcune delle migliori creazioni a stelle e strisce a cavallo tra anni ’80 e ’90, come Sonic e Youth e Pixies, su trame liriche socialmente impegnate. Una delle più promettenti scommesse di questo Zanne, e chissà che non diventino il vostro gruppo del cuore!
22 LUGLIO
AIR
Quale band poteva conciliarsi meglio con l’immaginario grafico di Zanne 2017 se non gli Air che con il loro french touch ormai due decadi or sono ci hanno invitato a partecipare ad un “safari sulla Luna” dalle milioni di copie vendute? Il duo francese è in tour per il ventennale della loro carriera, preannunciato da una corposa antologia che include rarità, inediti e collaborazioni. Il live alla Pineta sarà una buona occasione per ripercorrere i loro successi e delle chicche da poco venute alla luce. E se la luna è lontana, stavolta toccherà alle pendici del vulcano accogliere il safari psichedelico e avvolgente delle loro atmosfere, dove l’elettronica e il pop sono coinvolte in un gioco di seduzione reciproco continuo.
FUJIYA & MIYAGI
A dispetto del nome, dalle apparenti origini nipponiche, i Fujiya & Miyagi sono un quartetto di Brighton che preparerà al meglio a sintonizzarsi su frequenze elettro/kraut/pop che domineranno in questa seconda serata in programma. Qualche appassionato di serie televisive, potrebbe averne già sentito parlare, infatti il loro pezzo “Uh” è stato utilizzato in un episodio di Breaking Bad e di Misfits. Tastiere vintage e techno beat che strizzano l’occhio ai ’70 teutonici di Can o Neu! trasformeranno la Pineta in una dancefloor dal fascino retrò.
THE LIMIÑANAS
“Malamore”, del 2016, è il loro ultimo album. Il titolo è un tributo all’omonimo film erotico dell’82 di Eriprando Visconti. Il duo francese non è nuovo alle suggestioni cinematografiche, infatti dietro i loro pezzi si affacciano spesso come padri putativi il Morricone delle colonne sonore western e il Serge Gainsbourg del cinema noir francese, diluiti nell’inchiostro oscuro di Velvet Underground e Suicide. Lasciamoci catapultare nel loro immaginario sonoro, trasportandoci in altri luoghi e in altri tempi.
23 LUGLIO
SOULWAX
Quest’ultima serata ha per protagonisti i fratelli belgi Dewaele, alias i Soulwax, band dalle camaleontiche espressioni musicali, che in vent’anni di carriera ha esplorato i confini dell’indie rock elettronico, spostando nel tempo sempre più il proprio baricentro sul versante elettronico. Risale allo scorso marzo l’uscita dell’ultimo “From Deewee” dai rimandi kraftwerkiani che realizza in modo più compiuto l’ambizione da sempre malcelata di voler portare il rock in una dancefloor. I due fratelli nel corso degli anni si sono fatti promotori di remix sotto altri moniker, vestendo spesso i panni dei djs. Il sound giusto per salutare Zanne 2017 ballando!
ULRICA SPACEK
Berlinesi di nascita ma inglesi di adozione, gli Ulrika Spacek nuotano e fanno nuotare in rarefazioni shoegaze, turbate da virate noise che se rivelano senza troppi dubbi gli ascolti di cui si sono cibati i cinque (My Bloody Valentine, Sonic Youth, per citarne un paio), d’altra parte non li confinano in uno sterile revival. La band britannica avrà il compito di far fluttuare le nostre menti e consolare le nostre orecchie.
THE MYSTERY LIGHTS
Il trio americano definisce se stesso come “secular garage rock for the boys and girls”. Dalla California a New York, città in cui i Mystery Lights si sono trasferiti, ne sono cambiate di cose. Il passaggio alla nuova costola della Daptone Records, la Wick Records ad esempio, di cui la band ha inaugurato il roster con il nuovo, omonimo album. Sonorità retrò che ricordano la prima ondata psichedelica à la Seeds, il garage degli anni ’60 e influenze punk newyorkese sono gli ingredienti dei Mystery Lights che illumineranno il primo live dell’ultima giornata a Zanne.
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PAROLA DI ZANNE
In attesa di ritrovarci sotto palco facciamo qualche domanda alla crew di Zanne Festival.
In questo anno di pausa quali sono state le riflessioni di cui avete fatto tesoro per questa nuova IV edizione?
La ricerca di una location adeguata alla dimensione dell’evento e del pubblico è stato il chiodo fisso durante la pausa avvenuta nel 2016. Cosa ci serve? Che caratteristiche deve avere? Quanta gente può contenere? Quanto è gestibile logisticamente e per questioni di sicurezza? La pineta dei Monti Rossi di Nicolosi si presta bene con diverse vie di accesso e uno spazio dedicato a palco e pubblico decisamente più ampio del precedente. Volevamo continuare la vocazione di “Rock, Arts & Nature” immergendoci nel verde. Questo è stato chiaro fin da subito.
In cosa prevedete che acquisterà il festival col cambio di location?
Creare una realtà veramente immersiva era il punto focale che inseguivamo già dalla prima edizione: vivere grande musica live, attività collaterali, afterparties per tre giorni no stop grazie a Zanne Camping e all’elevata concentrazione di strutture alberghiere nei paraggi è una cosa che ci rende soddisfatti. E non sottovalutiamo anche la possibilità di vivere Zanne con un clima più fresco di quello catanese.
Alcuni dettagli nell’organizzazione di quest’anno rendono Zanne un festival attento alle esigenze del suo pubblico…
Sapevamo che spostarsi dalla città all’hinterland poteva comportare alcune difficoltà.
Per questo abbiamo subito cercato di ovviare al problema in molti modi, così da rendere l’evento totalmente user friendly: abbiamo istituito le navette (gratuite per chi possiede già un abbonamento al festival) che nei giorni 21, 22 e 23 luglio da e per Catania passando per vari punti nevralgici, il campeggio a qualche decina di metri dal palco permetterà a catanesi e non di godersi 3 giorni di totale immersione in Zanne rilassandosi addirittura in piscina. La stessa line up rispecchia una certa identità musicale che, in qualche modo, può accontentare vecchi e nuovi amici di Zanne.
Per il resto, sarà la pineta ad accogliere il pubblico e a rendere l’esperienza ancora più particolare.
Oltre ai ben noti headliner, c’è stata una interessante attività di scouting… cosa siete andati a cercare che avete trovato nelle band minori presenti in programma?
Ogni anno Zanne non è solo fatto di headliner e ci teniamo molto. Lo scouting viene effettuato dalla direzione artistica scovando i dischi e live degli artisti che poi entreranno a far parte della line-up. Tutte le band minori presenti a Zanne 2017 hanno sfornato album veramente belli e riscosso successo col pubblico e tra “i mostri sacri”. Gli H.Grimace sono stati pubblicamente lodati da Nick Cave, sono la band più piccola in line-up ma siamo certi saranno incredibili. I Limiñanas hanno di recente collaborato con Peter Hook ma all’attivo hanno decine e decine di dischi, i Mystery Lights sono la prima uscita della costola rock’n’roll della Daptone records, la Wick records. E così via fino a Ulrika Spacek e il loro disco incredibile e i Fufanu, ormai presenti ad aprire qualsiasi live di Gorillaz e Blur. Hanno suonato anche con i Radiohead ma il loro cantante è uno stretto collaboratore di Albarn (che li remixa pure). Anche Brian Eno li stima. Insomma, ci sembrano tutte band con bei curriculum.
Leggendo i nomi delle band ospiti di Zanne 2017 si profila in modo piuttosto netto un festival bifronte che con gli headliner guarda al passato (un bel passato) musicale e con i nomi “minori” al presente, che ci auguriamo per molti di loro diventi anche un futuro glorioso. E’ solo un caso o si tratta di una scelta intenzionale?
In realtà è “un caso intenzionale”, nel senso che le band fortissime alla fine sono riconoscibili sin dagli albori della carriera. Spesso si dimentica che Festival sono contenitori culturali e, come tali, non possono avere solo i nomi giganti acchiappa-pubblico. Scoprire band nuove e permettere ai fruitori di un evento di poterli conoscere è sempre molto bello. Ricordiamo con piacere le reazioni dell’audience di fronte ai nomi più piccoli! Skip Skip Ben Ben, Dirty Beaches, Ultimate Painting, Peter Kernel o Jacco Gardner sono state scommesse vinte. Continueremo su questa scia.
Quali sono le novità per le attività collaterali che hanno sempre reso Zanne un festival a più ampio respiro artistico?
Le novità sono tante… partendo dallo storytelling per bambini e i laboratori letterari fino all’arrampicata sportiva sugli alberi, passando dalle escursioni per i sentieri dell’Etna arrivando alle osservazioni astronomiche. Poi ci sono attività che vengono riconfermate anche quest’anno, come i workshop di danze orientali e polinesiane o i corsi di musica per i più piccoli. Ci saranno percorsi avventura e il teatro nel bosco… insomma, il programma è sempre più ricco e tutte le informazioni sono sul sito www.zannefestival.com. Ricordiamo che le attività sono a numero programmato, dunque è necessario prenotarsi online. Torna anche il Bazar, che quest’anno si chiamerà “Fascination Street”: tanto vintage, dischi, illustrazioni, artigianato particolare all’interno dell’area live.
L’artwork di quest’anno con la sua visione futuristica del nostro paesaggio è già un bell’invito ad osservare bene i nomi in programma… come siete arrivati alla scelta di Sabrina Gabrielli, in arte Mynameisbri?
Hai centrato il punto. Il viaggio del Ciclope astronauta/esploratore è un invito al viaggio, anche musicale (la sua testa è una valvola) e alla (ri)scoperta del nostro vulcano, indubbiamente. Il concept si ricollega sia alla location (di cui scrisse anche Goethe) che agli armamentari spaziali degli headliner di questa edizione. La scelta di Mynameisbri è nata dal passaparola: già lo scorso anno l’artwork era stato curato da un noto serigrafo, Fabio Meschini aka Clockwork Pictures e, a distanza di due anni, adoriamo il lavoro che ha fatto. Anche stavolta volevamo affidare la realizzazione delle illustrazioni ad un artista che si occupasse già di poster art. In produzione era arrivata una serigrafia di Sabrina, quella realizzata per il tour dei Black Heart Procession, da lì a scoprire tutte le sue opere è stato un attimo. Mynameisbri realizza opere veramente belle e siamo subito entrati in sintonia… ha da poco “donato” al Ciclope una compagna, una collega esploratrice che comparirà sulla copertina di “La Femme Noir”, compilation in musicassetta che conterrà i brani delle band in line up rielaborati dai 10 finalisti di Nuove Zanne. La “donna in nero” altri non è che la stessa Etna: il vulcano per noi siciliani sarà sempre Donna.