Inganniamo l’attesa per la finale di Cardiff con una selezione di cinque Juventus-Real Madrid che hanno fatto la storia.
_di Gaël Pernettaz
Dopo un cammino trionfale in Champions League, che ha visto il suo culmine nella netta vittoria contro il Barcellona, la Juventus sabato sera incontra un’altra squadra che non ha certo bisogno di presentazioni: il Real Madrid. Due società abituate a vincere nel loro paese e in Europa, dalla bacheca strabordante di trofei.
Si sono già scontrate diverse volte nella massima competizione europea. La storia sembra sorridere ai bianconeri: infatti sebbene nei 18 incontri precedenti il bottino sia stato equamente diviso (8 vittorie per squadra e 2 soli pareggi), la squadra di Torino ha quasi sempre eliminato il Real nell’arco dei 180 minuti. A Madrid però si rifanno ad un altro dato: nell’unica finale disputata fra queste due squadre, a uscire vincitori furono proprio i blancos.
Fra questi 18 incontri spettacolari vi raccontiamo i nostri cinque preferiti, giusto per ingannare l’attesa in vista del 3 giugno.
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Juventus- Real Madrid. 2-0. Quarti di finale di UEFA Champions League, 1995-1996
A Madrid la partita era finita 1-0, con gol di Raùl, e la Juventus a Torino è chiamata all’impresa contro uno squadrone che nella punta spagnola aveva l’elemento di maggior talento. Una squadra solida quella di Torino (come quasi sempre nella sua storia), “operaia”, che non giocava benissimo magari, ma che vinceva. Gladiatori come Pessotto, Vierchowod o Conte avevano il compito di sostenere il gioco di quei giocatori dai piedi educati, come Deschamps, Del Piero o Vialli. Dall’altra parte della metà campo invece giocatori tecnicamente di un altro livello, che danzavano sul pallone: oltre a Raùl, il danese Michael Laudrup e Luis Enrique, l’attuale tecnico del Barcellona.
Fra tutti questi campioni a aprire le marcature è un giovane Alessandro Del Piero alla prima stagione da titolare, con una punizione a mezza altezza che passa fra le maglie di una barriera non molto compatta, battendo l’incolpevole Canizares. Il secondo gol, un tracciante a fil di palo che condanna i madridisti all’eliminazione, è segnato da Michele Padovano.
Eliminato il Real Madrid, la Juventus poi incontrò il Nantes in semifinale, che eliminò con qualche difficoltà, per poi vincere la competizione battendo ai rigori l’Ajax dei fratelli de Boer e del talento finlandese Litmanen. La seconda e (ad oggi) ultima Champions della sua storia.
Juventus- Real Madrid 0-1. Finale di UEFA Champions League, 1997-1998
Le squadre si rincontrano due anni dopo, in finale però questa volta, in una sfida secca che non lascia spazio ai calcoli. I madridisti cercano la settima Coppa campioni, la squadra di Torino la terza. La Juve è ormai abituata a questo palcoscenico, infatti dopo la vittoria della coppa di due anni prima, anche nella stagione ’96-’97 i bianconeri sono arrivati in finale, dove hanno perso però per 3-1 contro il Borussia Dortmund di Hitzfeld. I bianconeri quindi all’Amsterdam Arena giocano anche contro il fantasma della seconda sconfitta consecutiva in finale.
Le squadre nel biennio sono cambiate; a Madrid sono arrivati giocatori del calibro di Clarence Seedorf, Morientes e Roberto Carlos, mentre sulla sponda bianconera di Torino sono sbarcati Filippo Inzaghi, Edgar Davids e Zinedine Zidane. A segnare il goal vittoria per il Real è però il meno noto Predrag Mijatovic, che, al 67° minuto si avventa su una palla vagante in area e, scartato Peruzzi, insacca in rete il definitivo 1-0, facendo vincere alle merengues la coppa delle grandi orecchie che a Madrid mancava da 32 anni, dai tempi di Puskas.
Juventus- Real Madrid 3-1. Semifinale di UEFA Champions League, 2002-2003
La Champions League del 2003 fu indubbiamente il momento più alto del calcio italiano a livello di club. In semifinale c’erano tre italiane. Da una parte si affrontarono le due milanesi, dall’altra la Juventus e il primo Real dei galacticos. In quella squadra infatti giocavano Luis Figo, Casillas, Ronaldo, Raul, Roberto Carlos e Zinedine Zidane, il grande ex, il giocatore più atteso. Il francese aveva lasciato Torino nell’estate del 2001 per accasarsi a Madrid, e la dirigenza juventina con una grande mossa di mercato era riuscito a sostituirlo con Pavel Nedved, che proprio nel 2003 era in stato di grazia, decisivo in tutte le competizioni, tanto da vincere in quell’anno il pallone d’oro.
Come nel ’96, la Juve aveva perso l’andata a Madrid, dove ai gol di Roberto Carlos e Ronaldo rispose la rete della speranza di Trezeguet. Al ritorno però la Juve fu un’altra squadra. Già all’intervallo era sopra di due reti, e quando Nedved segna al minuto 73, la partita è già virtualmente chiusa, tanto da rendere inutile il tanto temuto gol dell’ex di Zidane sul finire di gara. Unica nota negativa l’ammonizione (evitabile) presa da Nedved, che gli fece saltare la finale contro il Milan, persa dalla Juventus ai rigori. Se avesse giocato chissà se…
Real Madrid- Juventus 0-2. Fase a gironi UEFA Champions League 2008/2009
Delle sfide ricordate qui questa sicuramente è la meno decisiva. Quarto match della fase a gironi, entrambe le squadre ormai sanno che il passaggio del turno sarà una semplice formalità, contro avversarie decisamente più deboli come lo Zenit di San Pietroburgo e i bielorussi del Bate Borisov ormai staccate in classifica.
Questo Real Madrid-Juventus è però è uno dei più memorabili per tutti i tifosi bianconeri e per uno in particolare, Alessandro Del Piero. Pinturicchio infatti al minuto 17 buca Casillas da fuori area con un tiro potente a fil di palo, e al 67°, sotto gli occhi di Maradona seduto in tribuna, insacca una delle “sue” punizioni, a giro sul palo vicino. Casillas immobile non può far altro che raccogliere il pallone dalla rete e incoraggiare i compagni, mentre l’attaccante juventino viene sommerso dai compagni.
A pochi minuti dal termine Claudio Ranieri gli concede la passerella cambiandolo con Paolo De Ceglie: standing ovation del Bernabeu. Un onore riservato a pochi dei del pallone.
Juventus- Real Madrid 2-1. Semifinale di UEFA Champions League 2014/2015
Ed eccoci all’ultimo scontro, due anni fa. Juve e Real si incontrano per l’ennesima volta, in semifinale. Al momento del sorteggio sorridono i madrileni, che hanno evitato il Barcellona e il Bayern. Per un posto in finale devono solo liberarsi della Juventus, che in Europa non è ancora riuscita nel suo nuovo corso a fare bene (per questo nell’estate Conte se ne era andato, stufo che la dirigenza non gli prendesse i giocatori che gli permettessero di fare il salto di qualità in Champions): l’anno prima non era neppure riuscita a superare i gironi, e quell’anno era arrivata sì in semifinale, ma grazie a un sorteggio non troppo arduo, avendo eliminato nei due turni precedenti Dortmund e Monaco.
La Juve però non si spaventa e aiutata dal fattore Juventus Stadium, riesce a vincere 2 a 1 a Torino. Apre le marcature Morata, il giovane attaccante spagnolo in prestito proprio dal Real. A quella rete risponde poi Cristiano Ronaldo, prima che Tevez, abbattuto da Carvajal in area, realizzi il rigore decisivo. Forte della vittoria all’andata la Juventus si difese poi con ordine e a Madrid riuscì a strappare un pareggio per 1 a 1 – nel quale nuovamente segnò il “figliol prodigo” Morata – che le valse la finale contro il Barcellona, spegnendo il sorriso sul volto dei tifosi madridisti.