Con questa redneck-story Netflix rilancia a modo suo uno il più classico stile sitcom.
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_di Gianmaria Tononi
Due figli dalla serie That ‘70s Show (Danny Masterson e Aston Kutcher) e un padre che altri non è che Lo Straniero de Il Grande Lebowski, un cast di gran rispetto per iniziare una sitcom che riprende standard convenzionali e ormai un po’ abbandonati provando a ridargli lustro.
Uscita la prima stagione in due tranche da 10 episodi l’una ( in totale 20 episodi da 25 minuti), cosa abbastanza strana essendo un prodotto Netflix, si basa fondamentalmente sulle grandi differenze che corrono tra i protagonisti: il padre è repubblicano, incazzato e convinto di non poter sbagliare mai. Colt (Kutcher) è un giocatore di football americano, pieno di sé, che passa la vita tra ragazze e alcool. Rooster (Masterson) non prende mai nulla sul serio e sostituisce la sua scarsa capacità di relazionarsi socialmente sul mai pago connubio tra doppi sensi e birra.
Intorno a loro tutti i personaggi più tipici del Colorado nel preconcetto americano: la moglie, la ragazza del liceo, il veterinario burbero, l’ubriacone fisso al bancone del bar.
Siamo in un ranch in una piccola cittadina, tutto l’ambiente è stereotipato per essere adatto alle premesse, compresi i pick-up come principali mezzi di locomozione e le pistole usate con troppa leggerezza (e molta ironia): c’è molta più della vita quotidiana di quanto si possa immaginare, dalle sveglie all’alba ai problemi con la mandria, anche se qualsiasi momento semi serio è sempre seguito da incursioni comiche che tengono il ritmo costante.
I personaggi secondari riempiono i buchi, per lo più sentimentali e intellettivi, lasciati dai primari e costruiscono il contorno di una serie ben impostata ma che per ora lascia aperte lacune di originalità. Si rischia spesso di cadere in semplici traslazioni del già visto, di spostare semplicemente la vita dei protagonisti di tante sitcom americane qualche chilometro più in là.
Si ride abbastanza, spesso nella maniera più facile possibile, sebbene una morale sia costruita nell’andamento orizzontale della storia: con un guizzo di novità potrebbe diventare un grande classico delle sitcom, la potenzialità non manca davvero. Riprendono gli standard classici, che garantiscono un attaccamento istantaneo ai personaggi e ai loro caratteri improbabili, riuscendo a creare un prodotto che rimane in bilico tra l’oggi e vent’anni fa.