Un menu fatto di dieci autori e di dieci cucine in cui calarsi per entrare in contatto con la memoria dell’intimità nel gruppo di lettura Kitchen’s Confidential, condotto da Lucia Gaiotto, ogni mercoledì alle 21 nella Sala Lettura del Circolo dei lettori di Torino.
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_di Giorgia Bollati
10 incontri (fino a maggio) per 10 portate (come quelle dei menu dei ristoranti stellati), ognuna rappresentata da un romanzo, un’ode o un trattato: 1 marzo, quarto incontro, e si passa dagli antipasti ai primi. Dopo un’apertura della rassegna degna di questo nome con il preantipasto, quasi un saluto dello chef, con le odi alimentari di Neruda, Lucia Gaiotto passa, dunque, alla lettura di passi scelti di Kitchen di Banana Yoshimoto, dando voce a poche righe che risuonano, tuttavia, tra le quattro pareti della sala rimbombando nel petto di ognuno dei presenti. Ogni pagina dell’autrice giapponese diventa pretesto per una riflessione, dalla più intima alla più universale, diventa occasione per porre domande a se stessi e agli altri, e per muovere pochi ma importanti passi nella cucina dei sogni, il rifugio intimo che sta in ognuno di noi.
La cucina non è più solo una stanza della sala, ma è luogo dei rapporti sociali, luogo del ricordo, luogo della vita e della creazione, luogo dell’amore, e in siffatto orizzonte, tra i rumori delle stoviglie che subito riportano alla dimensione della casa, le parole di Elsa Morante diventano assolute: “La frase d’amore più vera è “hai mangiato?”.
Tra letture e scambi di opinioni, di pensieri e filosofie, l’invito di Lucia Gaiotto è di raccontare la propria cucina interiore per come la si vede a occhi chiusi, che provenga dal passato, dal presente, o dal futuro. Un’ora dedicata alla ricerca della propria oasi, alla ricerca della natura più semplice della vita, quella legata al cibo, all’amore allo stato puro, tutto ricondotto alle quattro pareti dove scorrono i momenti più importanti della vita, quelli all’insegna della condivisione, fino alla fine della vita. Il cibo diventa, quindi, un semplice veicolo per raccontare qualcos’altro e apre le porte a mondi di passioni infinite, come quelle che nei prossimi 6 incontri, con Jonthan Safran Foer, Isabel Allende e tanti altri, Lucia Gaiotto tenterà di esplorare insieme al suo gruppo di lettura.
Questa è la mia cucina dei sogni che in pochi minuti sono riuscita a descrivere:
“Non so se questa cucina sia reale, non so se sia mai esistita nella mia storia, ma è concreta e vivida nei miei pensieri, come i profumi che la pervadono e i vapori che vi aleggiano. Un’ampia sala dal pavimento di biscotto e dalle pareti di mattoni, un lungo tavolo su cui è distesa una tovaglia di pomodori, cipolle rosse, mele, pere, carni, formaggi e composte, taglieri e tegami, caraffe e posate. E infinite sedie intorno al tavolo antico con, sedute, nonne, zie e ragazze, e poi bucce colorate, bucce sbucciate e bucce sul pavimento”.