Il racconto del concerto dei Pop_X al Lanificio 25 di Napoli, sold out per assistere ad una vera e propria festaccia selvaggia.
Il Lanificio 25 di Napoli ha visto sul suo palcoscenico uno dei live tra i più attesi in ambito underground italiano: Pop X. Attivi dal 2004, pare essere il 2016 l’anno giusto per il loro lancio: promossi dall’etichetta Bomba Dischi (che hanno nel loro contest Calcutta, per dire) a partire dalla pubblicazione del nuovo “Lesbianitj” hanno portato un gran numero di testate a scrivere di loro e a dire la propria, quasi sempre descrivendoli come tra i maggiori degli ultimi tempi per quanto concerne il cantautorato elettronico italiano trash postmoderno. Nati a Trento con Davide Panizza, i Pop X hanno portato a Napoli i giusti animi per dare vita ad una vera e propria festa accompagnata dalle loro canzoni, dai testi estremamente freak ma inscenati a regola d’arte. Il termine “inscenati” non è buttato lì a caso: la festa dei Pop X si trasforma in uno spettacolo teatrale a tutti gli effetti che, a parte la tastierina usata come unico strumento musicale oltre il microfono, si serve degli oggetti più disparati, un secchio, sì un vero e proprio secchio, per mettere in scena “Secchio”, tra i pezzi più famosi e gettonati tra i fan.
Il secchio usato come simbolo quasi sacro e i Pop X sempre più nudi all’avanzare della notte danno vita ad una serata assimilabile ad un’esperienza spirituale. Davide Panizza è selvaggio per quello che dice ma al contempo minutamente raffinato per come lo dice. Nemmeno il classico pogo risulta banale: è una vera e propria bolgia, ma all’interno della quale tutti riescono a ridere e a cantare (cosa che fanno in primis gli stessi Pop X). Un synth pop mischiato a parole con cui giocano, con cui parlano di sesso e indecenza senza essere “i soliti”: con “Lesbianitj” Bomba Dischi non ha crashato nemmeno questa volta.