Al Circolo di via Bogino si inaugura il fine settimana di conferenze, degustazioni, esibizioni ed esperienze sensoriali incentrato sulla purezza dei profumi. Il nostro racconto della prima serata, tra formule empiriche e sensuale misticismo, Chanel n.5 ed incenso.
di Giorgia Bollati — Primo dicembre, ore 18: la luce del cristallino lampadario della sala grande del Circolo dei lettori accarezza morbidamente i marmi alle pareti e l’allestimento moderno e lineare verso il quale è rivolto lo sguardo delle persone che affollano la sala. Sul palco Maurizia Rebola, direttrice del Circolo, e Luca Ferrua, curatore di L’Essenziale, che hanno invitato Laura Bosetti Tonatto, naso d’eccellenza conosciuto in tutto il mondo, per inaugurare la terza edizione dell’evento che coinvolge tutta la città.
Fil rouge di quest’anno è la purezza, perché l’olfatto dialoga con il cervello in modo puro e la purezza porta alla bellezza più vera. Laura Tonatto rappresenta il rapporto più puro e diretto con il mondo della profumeria e in quest’incontro racconta come alla fine di un percorso che ha attraversato uno studio delle religioni, una serie di viaggi nelle chiese e un abbandono all’arte e alle sue manifestazioni, sia arrivata a dialogare con l’incenso trasformandolo nel modo per collegare cielo e terra.
L’olfatto, per ogni cultura e religione, costituisce, infatti, il mezzo più diretto per comunicare con la realtà superiore di un Dio e scatena una serie di reazioni che portano al misticismo. Si tratta di sensazioni che prendono forma a partire dalla memoria e ne costituiscono un linguaggio espressivo: dal primo odore che porta la pace, percepito alla nascita dal corpo della madre, all’odore della morte portato dalla degenerazione delle cellule, l’olfatto si collega al ricordo per la sua dimensione istintuale e costituisce la memoria duratura.
Dunque, per mostrare al pubblico la modalità di produzione dei profumi, Laura Tonatto, si richiama a Caterina de’ Medici che, andando in sposa a Enrico II di Francia, portò con sé Renato Bianco, conosciuto poi con il nome di René le Florentin: suo profumiere personale, divenne famoso a Parigi per le sue creazioni, nate dall’estratto di Rosa Centifoglie, che esportò a Grasse, dove ancora oggi viene coltivata. Base anche della formula di Chanel n.5, la rosa viene lavorata attraverso diverse operazioni e, con due passaggi di solvente, si ottengono prima la concreta e poi l’assoluta; 4 sono le zone maggiormente quotate per l’estrazione dell’assoluta: Marocco, Bulgaria, India, Arabia Saudita.
«Nell’aria aleggia una sensazione di sacrale sensualità che, per un attimo, sospende il moto del mondo in una parentesi ad occhi chiusi in cui tutto ciò che rimane è una nota di profumo»
Il maître parfumeur mostra, quindi, al pubblico quadri come La nascita di Venere di Botticelli o Il Suonatore di Caravaggio, legge testi come la descrizione dell’epifania avuta dalla madeleine intinta nel tè nella Recherche di Proust, o ancora proietta la scena del ballo del film Il Gattopardo, facendo passare di mano in mano dei cartoncini che portano poche gocce dei profumi distillati per concentrare l’odore dell’inquadratura, dopo aver raccolto tutte le sue note con rigore filologico.
Infine, l’analisi del ruolo sacro del profumo, e in particolare dell’incenso, nelle varie religioni, diventa occasione per lanciare un messaggio di uguaglianza e fratellanza in un momento storico in cui ciò che si sente di più è la diversità: “Più cose uniscono le religioni di quelle che separano: a cominciare da un profumo”. Per celebrare l’anno di giubileo indetto da Papa Francesco sono state distillate profumazioni che celebrano gli odori del Credo e del misticismo, tra i quali Shalom è il profumo acquistabile anche da San Carlo nel periodo natalizio, per donare un messaggio di pace. Un viaggio attraverso i sensi per allentare le briglie delle emozioni e lasciarsi attrarre dalla memoria di un odore ancestrale: nell’aria aleggia una sensazione di sacrale sensualità che, per un attimo, sospende il moto del mondo in una parentesi ad occhi chiusi in cui tutto ciò che rimane è una nota di profumo.
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