Al Pala Alpitour di Torino sono andate in scena cinque repliche di Varekai by Cirque Du Soleil: siamo stati alle prove ufficiali dello spettacolo circense tra i più apprezzati del mondo.
di Miriam Corona – In poche occasioni capita di assistere al duro impegno dietro l’arte circense, dato soprattutto dai continui viaggi e dalla frenesia dello smontare ogni cosa nel giro di poche ore per poi ricostruire tutto da capo a centinaia di chilometri di distanza. Non a caso il fil rouge di Varekai (“ovunque” in lingua Romanì), lo spettacolo itinerante della famosa compagnia canadese del Cirque du Soleil, è proprio il viaggio ed è dedicato agli spiriti nomadi dell’ambiente circense. Siamo stati “dentro” lo show nel suo momento più intimo e importante, quello delle prove ufficiali: appena entrati si fa fatica a non essere colpiti dall’imponente palco, largo circa 10 metri, sul quale si esibiranno i 50 artisti della compagnia. E’ allestito come uno splendido bosco dal sapore minimal: gli alberi infatti sono rappresentati da oltre 300 lunghi tubi metallici sui quali sono presenti degli anelli per facilitare la salita agli artisti. Per accedervi non è presente nessuna passerella, bensì una tortuosa scala sospesa composta da 92 scalini, che sovrasta l’intero bosco, permettendo a chi si esibisce di muoversi attraverso tutto il palco. Al momento sono presenti gli acrobati che saranno protagonisti dell’atto finale di grande effetto di Varekai insieme alle Altalene Russe, grandi strutture in legno poste ai due estremi della scena; si esercitano in salti mortali, prese e scambi con straordinarie capacità di sincronizzazione; tra momenti di fatica, frustrazione ma anche di leggerezza e ilarità, tutto fila per il verso giusto.
Addentrandoci nel backstage vediamo il piccolo mondo che gli artisti si sono costruiti in vista dello spettacolo. Ognuno di essi segue un proprio programma di allenamento e dieta (un catering prepara 200 pasti al giorno secondo le loro necessità utilizzando i prodotti locali) poiché questo genere di routine, in un ambiente dove gli spostamenti sono così frequenti che non permettono di averne una per la vita quotidiana, è fondamentale e necessaria alla riuscita di una buona performance. Qui sono presenti tutti gli attrezzi occorrenti all’allenamento e al riscaldamento, compresi i tessuti aerei e un’altalena russa oltre alle due presenti in scena. Ad ogni angolo si trovano inoltre tutti i costumi (per motivi di spazio alcuni vengono anche sospesi in aria, in pieno stile circense), disegnati dalla stilista giapponese Eiko Ishioka e sono oltre 300; essi sono ispirati alle fantasiose creature protagoniste della storia, volanti, marine e terrestri, spesso corredati da vistosi cappelli (come quelli a forma di fiamme per rappresentare il vulcano). Sono presenti inoltre uno specchio “di emergenza” per i ritocchi finali, due camerini per il “quick change” degli artisti durante i tempi stretti dello spettacolo e uno schermo tv corredato da divani per seguire tutto ciò che sta accadendo sul palco e pianificare al meglio i movimenti di ognuno degli acrobati.
Dalle quinte viene gestita anche la live band che accompagna lo spettacolo, costituita da numerosi musicisti tra cui violinisti e percussionisti (il batterista principale non ha mai mancato un singolo spettacolo dal 2002), che ricreano le esotiche atmosfere della storia, ai quali si aggiungono due vocalist, una femminile chiamata “The Muse” e uno maschile chiamato “The Patriarch”.
Ritorniamo davanti al palco, sul quale si sta esercitando l’acrobata che si esibirà sulle stampelle, appoggiandosi con le mani su di esse e creando eleganti figure che richiedono grande resistenza e precisione. Questo numero avrà un coefficiente di difficoltà non indifferente a cause delle pedane circolari del palco che si muoveranno durante la sua esibizione. Dopo averci stupito con le sue capacità, l’artista dà il cambio a un suo collega che si esercita velocemente con la Ruota Cyr, un grande anello dentro il quale l’acrobata ruota e fa evoluzioni da un punto all’altro del palco, dimostrando grandi doti di equilibrio.
Il tempo per le esercitazioni per oggi è scaduto, i tecnici di luci, suoni e scenografie (25 itineranti ai quali se ne aggiungono circa 80 assunti in loco) devono ultimare i lavori in vista della prima dello spettacolo. Durerà circa due ore e racconterà il magico mondo nel quale Icaro, dopo il suo tentativo fallito di raggiungere il sole, precipita ed entra in contatto con le creature che lo abitano. Dev’essere sicuramente più entusiasmante assistervi conoscendo le dinamiche delicate e le 12 ore di preparazione attraverso le quali artisti, tecnici e coordinatori mettono tutto il loro impegno senza mai mancare di rendere strabiliante e affascinante l’arte circense.