[INTERVISTA] Helena Hauff: scienziata e sciamana

Ai blocchi di partenza per la terza edizione del Varvara Festival, tiriamo fuori dal cassetto una chiacchierata fatta lo scorso maggio con la producer tedesca, in occasione della preview del festival al Superbudda. Tra incubi cyberpunk e scorie post-rock.

Da giovedì 25 a domenica 28 agosto torna il Varvara Festival presso l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli e presso l’ex area Incet a Torino. Tre serate di Tremore Radicale Elettrificato per una maratona tutta da ballare, che quest’anno intensifica anche la sua collaborazione con il Todays Festival.

Ma facciamo un passo indietro, al 14 maggio 2016, quando Helena Hauff ci mandava in pappa il cervello con la sua acid techno dal sapore industriale all’interno del loft del Superbudda.

Outsider dietro alla consolle, con una predilezione per le macchine analogiche e un innato spirito DIY.; un temperamento volubile e una insospettabile dose di ironia.

So che per un certo periodo hai frequentato un corso in “systematic music science”, una scienza che studia gli aspetti matematici e fisici legati alla musica. Tuttavia mai come ora la tua elettronica suona “spirituale”, trascendente, metafisica. Come è maturato in questi anni il tuo rapporto con “l’anima delle macchine”? Qual è la strumentazione che preferisci e come ti approcci ad essa?

“Ho più un approccio punk nel fare musica, penso sia più interessante per me catturare l’energia e la sensazione del momento. Ma sono sempre interessata alla fisica, voglio sapere come funzionano le cose! Quello che amo del fare musica con le macchine però è che queste sembrano avere una loro mente personale, non puoi prevedere ogni suono che riproducono, mi piace essere sorpresa dalla macchina e mi esalta la leggera perdita di controllo su di essa.”

Sei diventata famosa prima come dj e in un secondo momento come producer. Questo percorso è stato dettato dal caso oppure era frutto di un disegno ben preciso? Che vantaggi/svantaggi pensi abbia comportato questo percorso?

“In realtà ho iniziato a fare musica prima di diventare Dj, ma la cosa mi ha frustrato molto e tanto in fretta, non avevo apparecchiature particolari, solo un computer, e mi sono reso conto che quello non era il tipo di strumento per me. Dopo che sono diventata dj ho fatto un altro tentativo, ho incontrato Meta.83 e lui mi ha lasciato usare il suo studio per un po’, sono stata in qualche modo folgorata e ho cominciato a raccogliere macchinari per conto mio.”

Sei cresciuta ad Amburgo. Mi ha colpito il modo in cui hai sempre supportato la tua città e la sua nightlife. Tutti parlano di Berlino invece io di chiederei proprio di Amburgo: ci racconti iche cosa – secondo la tua esperienza – rende unica la tua città? 

“Amburgo è piccola e grande allo stesso tempo e questo è un bene. Arrivi a conoscere molte persone diverse ma anche a riincontarle, non è che scompaiono, è una comunità. Ma può diventare anche un po’ provinciale a volte.”

Come sta andando la gestione della tua label personale Return To Disorder?

“Ci sono diverse cose in cantiere. Posso dirvi che la prossima uscita sarà di un gruppo di Amburgo chiamato Fallbeil; e anch’io ho un po’ di roba buona da far uscire!”

Hai detto di ascoltare ed essere stata influenzata parecchio anche da stoner e acid rock, musica con le chitarre insomma. Hai mai suonato uno strumento “rock”? Ti piacerebbe inserire degli altri strumenti nelle tue composizioni in futuro?

“Sì, mi affascinano molto come sonorità. Mi piacerebbe suonare la chitarra o la batteria ma ammetto di essere troppo pigra per imparare…!”

Hai dichiarato che per diverse tracce del nuovo disco (a partire da “Sworn To Secrecy Part II”) ti sei ispirata ad una immagine: la fotografia che poi hai effettivamente piazzato in copertina. Ci racconti innanzitutto la genesi e il soggetto della foto? E, data questa ispirazione “visiva” ti piacerebbe lavorare su delle colonne sonore di film?

“E’ un mio autoscatto allo specchio, un selfie! Ho scattato la foto più o meno 10 anni fa, a quel tempo facevo un sacco di fotografia lavorando in camera oscura e robe così. Se devo essere sincera, non sono una persona molto “visiva”, non mi interessa più granché. Però trovo che questa foto rispecchiasse bene il mood del disco! Non mi importa nemmeno tanto degli artwork per le copertine, è bello averle ma non sono poi così fondamentali (almeno per me). Quando sono in consolle cerco di avere più dischi possibili nella borsa quindi finisco sempre per buttare via le custodie, tengo tutti i miei dischi nelle custodie interne e in quelle di plastica. Non richiedono molto spazio e sono più leggere.
Per quanto riguarda le colonne sonore, non sono molto interessata ad un esperimento di questo tipo al momento, ma chi lo sa? Magari in futuro. Tendo a cambiare idea abbastanza spesso!”
La Hauff si conferma una artista deliziosamente imprevedibile e il Varvara uno dei festival estivi da non perdere assolutamente.
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La copertina di “Discreet Desires”.

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Di seguito il programma completo del Varvara Festival: 

Giovedì 25 agosto
Ex Cimitero di San Pietro in Vincoli, Torino
TREMORE
21.30 – 22.00 She Spread Sorrow live
22.15 – 23.00 Satanismo Calibro 9 live
23.15 – 00.00 Ramleh live
00.15 – 01.15 Schlechte Chemie live/dj
01.15 – 02.15 Red Army Fracture dj set
02.15 – 04.00 Details Sound dj set

Venerdì 26 agosto
Ex Area Incet, Torino
RADICALE (John Carpenter after show)
02.00 – 03.00 Veronica Vasicka dj set*
03.00 – 04.00 Regis dj set*

Punto 33g, Torino
04.00 – 05.30 Alessandro Nigro & Andrea Vietti dj set
05.30 – 06.30 Astronomy Domine live
06.30 – 08.00 Noizyknobs dj set

Sabato 27 agosto
Ex Area Incet, Torino
ELETTRIFICATO (Soulwax after show)
02.00 – 03.00 Ivan Smagghe dj set*
03.00 – 04.00 Miche Amato aka The Hacker dj set*

Punto 33g, Torino
04.00 – 05.30 Tana Del Cobra dj set
05.30 – 06.30 Risico live
06.30 – 08.00 Ob_MaG dj set

Domenica 28 agosto
Galleria Gagliardi & Domke, Torino

15.30 – 16.30 Weed Mason plays Yogo
In collaborazione con Vinyasa Studio

Tutti gli show saranno ad ingresso gratuito.