L’elegia della nostalgia: Ozu Yasujiro al Cinema Massimo

Dal 1 al 19 luglio il Cinema Massimo porta in Sala Tre i capolavori restaurati di Ozu Yasujiro, dove emerge, potente ma suggestiva, la poesia cinematografica del regista nipponico. 

di Martina Galanti  –  Si parte con Viaggio a Tokyo, classificato da Sight&Sound come il più bel film di tutti i tempi (gode, fra l’altro, di frequenti citazioni da parte di Wim Wenders). Si tratta di un racconto amaro, com’è peculiare di tanto cinema orientale: il viaggio di una coppia di anziani in visita ai figli funge da punto di partenze per parlare della disgregazione delle famiglie a causa dello sviluppo industriale delle città giapponesi.

Saranno in totale cinque i capolavori (restaurati dalla major Shochiku e poi distribuiti in Italia da Tucker film): Tarda primavera (’49), forse il film più personale e intimistico di Ozu, dove una figlia rifiuta il matrimonio per non lasciare il padre (in opposizione ai figli di Viaggio a Tokyo?); seguirà Fiori di Equinozio (’58), dove protagonista è la forza coalizzata femminile contro l’autorità maschile, quella paterna in particolare; Buongiorno (’59) riflette sul linguaggio o, per meglio dire, quello che diciamo quando semplicemente parliamo con l’ironia dello sciopero del silenzio dei due bambini protagonisti. Tardo autunno del (’60) e Il gusto del sake (’62) chiudono la rassegna; l’uno vede come protagonisti tre gagliardi amici che tentano di far risposare una vecchia vedova, l’altro, ultimo film del regista giapponese, affronta significativamente il tema della nostalgia della gioventù.

Avanguardia, nostalgia del passato, l’incontro fra la modernità – nelle tematiche e nello stile – ma anche il gusto per la tradizione sono tradotte emblematicamente nel cinema di Ozu, che attraverso la sua poesia ha conquistato l’ammirazione e l’emulazione di molti registi occidentali. Uno dei tanti registi orientali che merita assolutamente di essere approfondito (anche) dal grande pubblico.

Qui il calendario completo:

Viaggio a Tokyo (Tōkyō monogatari)
(Giappone 1953, 136’, DCP, b/n, v.o. sott.it.)

Ven 1, h. 16.00
Sab 2, h. 21.00

 

Fiori di Equinozio (Higanbana)
(Giappone 1958, 120’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Dom 3, h. 16.00
Mar 5, h. 16.00

 

Tardo autunno (Akibiyori)
(Giappone 1960, 129’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Dom 10, h. 16.00
Mar 12, h. 21.00.
Prima della proiezione presentazione del volume Ozu Yasujiro. Scritti sul cinema (Donzelli Ed.) alla presenza di Franco Picollo (co-curatore del volume con Hiromi Yagi) e Dario Tomasi

 

Il gusto del sake (Sanma no aji)
(Giappone 1962, 133’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Mar 12, h. 16.00
Ven 15, h. 21.00

 

Buon giorno (Ohayo)
(Giappone 1959, 94’, DCP, col., v.o. sott.it.)

Remake alla lontana del capolavoro muto Sono nato, ma… Deliziosa commedia sullo sciopero del silenzio di due fratellini che vogliono che la famiglia compri un televisore, che al tempo stesso è una divertita riflessione sul linguaggio: di cosa parliamo quando parliamo?

Sab 16, h. 18.15
Lun 18, h. 20.30

 

Tarda primavera (Banshun)
(Giappone 1949, 110’, DCP, b/n, v.o. sott. it.)

Sab 16, h. 21.00
Mar 19, h. 16.15