Pj Harvey commenta la Brexit a modo suo.
Dopo l’exploit memorabile dell’ultima edizione del Primavera Sound, Pj Harvey torna a far parlare di sé.
Durante il concerto al Down The Rabbit Hole Festival in Olanda, la cantautrice ha recitato il celebre passo di “Nessun uomo è un’isola” di John Donne. Qualcuno lo ricorderà in chiave più ridanciana come mantra del film “About a Boy” con Hugh Grant (in quel caso ci si riferiva ad una nota canzone dei Bon Jovi…!), ma il monito del poeta inglese potrebbe essere un commento alla controversa situazione politica europea e una nota a margine nell’epopea della globalizzazione…
Lontana dal commentare con toni enfatici l’impasse internazionale, la magnetica Polly Jean ne esce – per l’ennesima volta – con una certa classe.
Il testo:
No man is an island entire of itself; every man
is a piece of the continent, a part of the main;
if a clod be washed away by the sea, Europe
is the less, as well as if a promontory were, as
well as any manner of thy friends or of thine
own were; any man’s death diminishes me,
because I am involved in mankind.
And therefore never send to know for whom
the bell tolls; it tolls for thee.
La traduzione:
Nessun uomo è un’Isola,
intero in se stesso.
Ogni uomo è un pezzo del Continente,
una parte della Terra.
Se una Zolla viene portata via dall’onda del Mare,
la Terra ne è (ne risulta) diminuita,
come se un Promontorio fosse stato al suo posto,
o una Magione amica (proprietà di amici)
o la tua stessa Casa (come se fosse tua).
Ogni morte di ciascun uomo mi diminuisce (sminuisce),
perché io partecipo all’Umanità.
E così non mandare mai a chiedere per chi suona la Campana:
Essa suona per te.