Guida alle mostre di maggio a Torino

Non solo Salone del Libro, maggio è anche il mese della fotografia a Torino. Ma insieme alle mostre diffuse di Exposed, The Phair alle OGR e Liquida Photofestival al Polo del ‘900, c’è spazio anche per visitare nuovi e vecchi percorsi espositivi tra le gallerie e i musei di Torino. Con questa guida proviamo a fare un po’ di ordine. Di Martina Saule.


Se a maggio è la fotografia a portare torinesi e visitatori in ogni angolo della città — pensiamo alle mostre diffuse (e gratuite) nel centro di Torino con Exposed, a The Phair, prestigiosa fiera internazionale dedicata alla fotografia ospite alle OGR, o a Liquida Photofestival al Polo, quest’ultime due concentrate nel weekend tra l’8 e l’11 maggio — non mancano comunque percorsi espositivi a più ampio respiro tra le gallerie e i poli museali torinesi.

Tra le inaugurazioni del mese da segnalare, il 15 maggio al PAV apre Seeds of Time di Alan Sonfist, artista pioniere nella storia dei movimenti di Land Art ed Earth Art, che nel suo lavoro ha messo al centro il rapporto tra arte ed ecologia. Lo stesso giorno il MAUTO presenta la nuova grande mostra Carlo Felice Trossi. Eroe incompiuto, dedicata alla poliedrica figura del pilota biellese, con cimeli, testimonianze fotografiche, disegni, fino ad automobili, aerei e imbarcazioni. Mentre il 1° maggio al MEF ha inaugurato Gérard Rondeau. Fotografie ai confini dell’ombra, dedicata al mondo in bianco e nero del fotografo francese, collaboratore fisso di Le Monde per oltre vent’anni.

Si avviano invece verso la fine Salvo. Arrivare in tempo alla Pinacoteca Agnelli (25 maggio) e Yto Barrada_DEADHEAD alla Fondazione Merz (18 maggio), realizzata in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Da segnalare, in ordine sparso, Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione a Palazzo Chiablese, un viaggio attraverso la seduzione e la bellezza declinate nei temi del mito, della natura e dell’universo femminile in più di 100 opere che vanno dall’antichità classica fino ai fasti dell’Art Nouveau, la sperimentazione e l’erotismo di Carol Rama, grande artista torinese di fama internazionale, alla Fondazione Accorsi-Ometto, e ancora Fondato sul lavoro nella splendida cornice di Flashback Habitat, un percorso espositivo che non si limita a rappresentare il lavoro, ma lo mette in discussione.

Il resto dell’offerta artistico-culturale torinese nelle prossime righe.

The art of saying goodbye. Leila Erdman-Tabukashvili da A PICK GALLERY.

CAMERA

Continua “Henri Cartier-Bresson e l’Italia“, aperta al pubblico fino al 2 giugno 2025. 160 fotografie vintage e numerosi documenti compongono la più importante monografica mai realizzata sul rapporto tra il maestro francese e il nostro paese, partendo dagli anni Trenta e proseguendo sino al momento in cui Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni Settanta.

Parallelamente, tutto maggio è buono per scoprire la storia e la cultura enologica delle Langhe del Barolo raccontata dalle fotografie (anche molto sperimentali) di Olga Cafiero in Cultus Langarum, percorso espositivo promosso da Exposed.

Henri Cartier-Bresson e l’Italia.

GAM – Galleria d’arte moderna e contemporanea

Ad aprile hanno inaugurato diverse mostre alla GAM, che continueranno anche per tutto maggio, come l’esposizione dedicata ai film di Giosetta Fioroni, realizzati negli Anni Sessanta e conservati nella collezione della Videoteca. Opere raccontate così dall’artista: “Cercavo la leggerezza quasi di un’antica sequenza dei fratelli lumière, del primo cinema, qualcosa che proprio trascorre […], qualcosa che poteva suggerire in chi guardava un che di tremulo, di estremamente lieve: un’apparenza, una dissolvenza.

Continua anche Lasciatemi divertire! con oltre centocinquanta opere di Fausto Melotti in un percorso espositivo che attraversa i principali nuclei tematici della poetica melottiana e rappresenta un’occasione per approfondire la figura di un artista poliedrico che ha saputo coniugare scultura, pittura, ceramica, scrittura e musica, imponendosi come maestro dell’arte italiana del Novecento.

Mentre Dove lo spazio chiama il segno, un’importante mostra antologica dedicata al lavoro di Alice Cattaneo, a cura di Giovanni Giacomo Paolin. Le parole del curatore: “Dove lo spazio chiama il segno” è composta da opere che possono essere lette come “interruzioni di pensiero”, gesti mossi da una necessità figlia della sua stretta relazione con lo spazio espositivo, seguendo una linea di azione per cui l’artista è chiamata a rispondere secondo le proprie modalità espressive“.

Infine, fino a giugno è possibile scoprire anche il progetto fotografico e video Once Upon a Time in the Jungle di River Claure, l’artista ridefinisce lo sguardo occidentale sulla giungla amazzonica, territorio storicamente rappresentato attraverso un esotismo etnografico spesso razzista e colonizzatore.

Giosetta Fioroni

Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana

Oltre a The Art of James Cameron — dedicata all’uomo dietro alla creazione di classici contemporanei come The TerminatorAliensTitanic e la saga di Avatar, con più di 300 oggetti originali in mostra che includono disegni, dipinti, oggetti di scena, costumi, fotografie e tecnologie 3D realizzate o adattate dallo stesso Cameron — da aprile alla Mole si può visitare anche il nuovo percorso espositivo su Donato Sansone, autore di lavori surreali e provocatori realizzati con tecniche diverse che traducono in tratto grafico e animazione differenti visioni della realtà.

Donato Sansone. Metaversi.

Musei reali di Torino

Nelle sale di Palazzo Chiablese a metà aprile ha inaugurato la mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione, un viaggio attraverso la seduzione e la bellezza declinate nei temi del mito, della natura e dell’universo femminile, soggetti eterni della creazione artistica.

Oltre 100 opere provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da altre istituzioni di prestigio, l’esposizione abbraccia un arco temporale che va dall’antichità classica fino ai fasti dell’Art Nouveau.

L’itinerario espositivo è suddiviso in 11 sezioni tematiche, partendo dalla rappresentazione di Venere, dea della bellezza, con il confronto tra due capolavori: la Venere di Botticelli della Collezione Gualino e la Venere di Lorenzo di Credi dagli Uffizi. Il percorso si chiude con la celebrazione della donna nell’arte tra Ottocento e Novecento, culminando con le straordinarie creazioni di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau, e con l’opera di Cesare Saccaggi, A Babilonia (Semiramide).

Ospite d’onore della mostra è il Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci, un prezioso disegno autografo esposto nello Spazio Leonardo della Galleria Sabauda.

Palazzo Madama

Oltre alla donazione di 128 oggetti in peltro da parte degli eredi di Attilio Bonci e un ricco percorso espositivo dedicato al filo che unisce il bianco — colore naturale della seta e del lino, da qui il titolo Bianco al femminile — alla donna in una selezione di cinquanta manufatti tessili nelle sale di Palazzo Madama fino ad agosto inoltrato è possibile scoprire Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950. Un racconto inedito sulla storia della promozione turistica italiana, dalla fine dell’Ottocento ai primi anni successivi al Secondo conflitto mondiale, attraverso duecento manifesti, centinaia di guide e pieghevoli illustrati.

Il 23 maggio inaugura invece Van Eyck e le miniature rivelate, costituita da 20 codici miniati, 10 incunaboli e da un ricco fondo di 80 tra fogli e miniature ritagliate, databili tra il XIII e il XVI secolo raramente esposta perché particolarmente delicata.

Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950.

MEF – Museo Ettore Fico

Dal 1° maggio al MEF si può ammirare il mondo in bianco e nero delle fotografie di Gérard Rondeau. Fotografie ai confini dell’ombra, per oltre vent’anni collaboratore fisso di Le Monde. Per questa testata ha realizzando una vastissima collezione di ritratti di pittori e scrittori contemporanei con cui si lega di indissolubili amicizie: Paul Rebeyrolle, Yves Gibeau, Bernard Frank e molti altri.

La mostra Ettore Fico. Dialoghi contemporanei, invece, si suddivide in cinque sezioni (Periferie – Natura silente e Vanitas – Corpi – Luoghi e paesaggi – Astrazione) che affrontano le grandi domande esistenziali: “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?” riportando nel giusto contesto la figura di Ettore Fico e ponendolo in dialogo con giovani artisti che esprimono, attraverso le loro opere, sensibilità simili e parallele.

Infine, S—>XL è un percorso immersivo attraverso le opere degli artisti sostenuti dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, selezionati grazie ai bandi ministeriali PAC 2022-23 e Cantica 2021, destinati alla promozione e diffusione dell’arte contemporanea italiana, e qui in dialogo con le opere della collezione permanente del MEF. La mostra ospita opere di Giorgio Andreotta Calò, Paola Angelini, Ruth Beraha, Pamela Breda, Jingge Dong, Valentina Furian, Rachele Maistrello, Diego Marcon, Elena Mazzi, Ryts Monet, Giacomo Segantini e Alberto Tadiello.

Gérard Rondeau. Fotografie ai confini dell’ombra.

Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”

L’ultima volta che siete andati a godervi lo skyline torinese dalla veduta del Monte dei Cappuccini, avete fatto caso al museo a pochi metri di distanza? Se la risposta è no, approfittatene: il Museo Nazionale della Montagna è un’istituzione storica della città dal 1874. Sempre qui si può ammirare un panorama alternativo di Torino dal grazioso terrazzino.

Attraverso Walking Mountains continua l’indagine sulla Walking art iniziata dal precedente percorso espositivo, Stay with Me. A Whole Growing Exhibition, con le opere di venti artiste e artisti, tra cui Andreco, Giorgio Andreotta Calò, Ellie Berry, Ruben Brulat, Manuele Cerutti e Michael Höpfner.

Mentre ad aprile ha inaugurato una mostra interamente dedicata a Guido Rey, figura emblematica a cavallo tra alpinismofotografia e letteratura. Rey fu un protagonista assoluto della cultura della montagna, noto soprattutto per le sue cinque ascensioni al Monte Cervino e per il celebre volume che vi dedicò nel 1904.

Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura.

Castello di Rivoli

Per festeggiare i 40 anni del museo a dicembre hanno inaugurato nuovi percorsi espositivi. Il primo, Overtoure 2024, è il riallestimento della collezione permanente con opere prodotte a partire dal 2000; il secondo l’installazione monumentale di Gabriel Orozco, Shade Between Rings of Air, ispirato al capolavoro dell’architettura italiana La Pensilina, realizzata nel 1952 da Carlo Scarpa per il Padiglione Centrale presso i Giardini della Biennale di Venezia.

Gabriel Orozco – Shade Between Rings of Air.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Ad aprile alla Sandretto hanno inaugurato ben tre nuove mostre: The Land Shall Not Be Owned, prima mostra personale in Italia di Marwa Arsanios, Bird Dream Machine, con le opere di Teresa Solar Abboud ed Evenfall, con i dipinti di Jem Perucchini, anche lui in Italia per la prima volta.

Al centro della prima esposizione c’è Who is Afraid of Ideology? (2017–in corso), una serie di film che indaga sfruttamento e riappropriazione della terra in Medio Oriente e Sud America. Mentre Teresa Solar Abboud studia il rapporto tra materia, linguaggio e corpo, concentrandosi sulla morfologia e la resistenza della lingua con opere ispirate a strutture organiche: metafore visive legate a ossa e orifizi che integrano elementi architettonici, dissolvendo i confini tra interno ed esterno. Evenfall, infine, si compone di dodici dipinti e un’installazione ceramica; la mostra esplora il tema del crepuscolo, che qui allude a figure classiche come Elagabalo e Thanatos, offrendo una nuova interpretazione della storia.

The Land Shall Not Be Owned.

Gallerie d’Italia

Alle Gallerie d’Italia continua la mostra — parte del programma principale della seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival dal titolo Beneath The Surface — dell’artista americana Carrie Mae Weems, realizzata in collaborazione con Aperture, con la curatela di Sarah Meister. Le opere affrontano le complessità e le ingiustizie del mondo che ci circonda, radicando le sua fotografia in luoghi spesso esclusi dalle narrazioni: studi d’artista, piantagioni del sud degli Stati Uniti, spazi domestici, fino ad arrivare alle “istituzioni invisibili” nate come luoghi di culto della comunità nera durante le oppressioni, accostate a immagini di monumenti e musei che sono stati storicamente luoghi di esclusione.

Da non perdere anche il nuovo capitolo de “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con oltre 150 opere, tra trittici di grandi dimensioni, polittici e due grandi quadrerie, di Olivo Barbieri. Un focus sull’imprevedibile e misterioso cambiamento della Cina in relazione ai temi di identità, sostenibilità, migrazioni, nuove tecnologie e intelligenza artificiale che coinvolge l’intera umanità.

Carrie Mae Weems: The Heart of the Matter.

Fondazione Merz

Il 18 maggio termina la mostra alla Fondazione Merz dedicata a Yto Barrada intitolata DEADHEAD, a cura di Davide Quadrio con Giulia Turconi e realizzata in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Il titolo della mostra rimanda alla pratica agricola di rimuovere foglie e fiori appassiti di una pianta per stimolarne la crescita. Riprendendo la metafora di un ritorno all’essenziale per liberare nuove energie, l’esposizione accoglie le opere più rappresentative della ricerca artistica di Yto Barrada, tra cui film, sculture, installazioni, tessuti e stampe, alcune delle quali appositamente realizzate per l’occasione.

PAV – Parco Arte Vivente

Il 15 maggio al PAV inaugura Seeds of Time di Alan Sonfist, artista pioniere nella storia dei movimenti di Land Art ed Earth Art, che nel suo lavoro ha messo al centro il rapporto tra arte ed ecologia.

La mostra personale esplora i primi anni di attività di Sonfist con un focus sugli anni Sessanta e Settanta ed evidenzia gli aspetti precursori del suo pensiero ecologico attraverso fotografie, video e materiali d’archivio.

Nel suo lavoro, Sonfist espande il concetto di comunità agli esseri non umani e concepisce le sue installazioni come monumenti pubblici che non guardano più solo agli eventi della storia umana, ma che celebrano l’intero ecosistema naturale, rivitalizzando così la storia dell’ambiente e delle diverse specie di un luogo.

La Venaria Reale

Oltre ai giardini in fiore, alla Venaria si possono ammirare le Magnifiche collezioni della Genova dei Dogi con i capolavori di Rubens, Van Dyck, Gentileschi e Guido Reni, e poi ancora Hyacinthe Rigaud e Angelica Kauffman, insieme ai maestri della grande scuola figurativa genovese. In totale, un centinaio di opere.

In mostra le straordinarie raccolte d’arte di alcune delle più importanti famiglie del patriziato genovese (i Pallavicino, i Doria, gli Spinola, i Balbi) conservate a Palazzo Spinola di Pellicceria, insieme alle più recenti acquisizioni dei Musei Nazionali di Genova con prestiti da altri musei e collezioni private.

Per tutto maggio si può inoltre ammirare la sequenza di dodici grandi tele fotografiche con fotomontaggio e intervento pittorico di Giorgio Ciam, in una mostra che rientrano nell’ambito di Exposed Torino Foto Festival.

Restando in tema, Il 22 maggio alle ore 18 è in programma, sempre alla Reggia di Venaria, la conferenza Materialità e mutabilità ovvero Giorgio Ciam tenuta da Elena Re. Tema dell’incontro è la trasformazione e la figura di Giorgio Ciam (Pont-Saint-Martin, 1941 – Torino, 1996) alla luce del dibattito innescato da Exposed.

Museo Nazionale dell’Automobile – Torino

Dal 15 maggio il MAUTO presenta la nuova grande mostra Carlo Felice Trossi. Eroe incompiuto, dedicata alla poliedrica figura del pilota biellese. L’esposizione si snoda lungo un percorso di scoperta che riunisce cimeli, testimonianze fotografiche, disegni, fino ad automobili, aerei e imbarcazioni, ed è curata dallo storico e saggista Giordano Bruno Guerri, affiancato nel progetto allestitivo da Maurizio Cilli.

Mentre nella Project Room – fino a domenica 18 maggio – va in scena la mostra “C/ART. L’arte di giocare con l’automobile“. Esposizione realizzata dall’artista contemporaneo Robert Kuśmirowski e curata da Guido Costa e Davide Lorenzone che consiste in un’installazione ambientale nella quale sono esposte automobili giocattolo e vetturette provenienti da diverse collezioni e musei italiani. Le vetture esposte coprono un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli Anni Novanta del XX secolo.

“C/ART. L’arte di giocare con l’automobile”.

Fondazione Accorsi-Ometto

A dieci dalla scomparsa, la Fondazione Accorsi-Ometto rende omaggio a Carol Rama, la grande artista torinese di fama internazionale, premiata con il Leone d’oro alla carriera alla Biennale di Venezia del 2003.

La mostra, curata da Francesco Poli e Luca Motto, presenta un’accurata selezione di un centinaio di opere provenienti da importanti collezioni pubbliche e private, che documenta le principali tappe della ricerca dell’artista dagli anni Trenta ai primi anni Duemila.

Si comincia dagli acquerelli della fine degli Anni Trenta, caratterizzati da una singolare libertà espressiva e da un’esplicita carica erotica. A questi si affiancano la produzione espressionista degli Anni Quaranta e quella astratta di inizio Anni Cinquanta che confluisce poi nell’Informale. Seguono la nota serie dei Bricolage, – con il collage di occhi di bambola, siringhe, pietre e tappi in gomma – e i lavori della fine degli Anni Sessanta che rimandano alla condizione umana in piena Guerra Fredda.

Si arriva poi fino alla produzione più recente, in particolare quella legata alla vicenda del cosiddetto “morbo della mucca pazza”, su cui l’artista costruisce una nuova serie di opere dal forte impatto.

Mastio della Cittadella

La mostra Il diario di Noa Noa e altre avventure esplora l’esperienza artistica di Paul Gauguin, con un focus sul suo celebre libro Il diario di Noa Noa, scritto dopo il soggiorno a Tahiti e arricchito da splendide xilografie. Il percorso espositivo comprende opere come il dipinto Tahitiana (1891), Paesaggio polinesiano con capanna e un importante monotipo salvato dal rogo imposto dalle autorità polinesiane.

Spazio anche alla Scuola di Pont-Aven, con opere di Émile Bernard, Maurice Denis, Maxime Maufra, oltre a un approfondimento speciale racconta il complesso rapporto tra Gauguin e Van Gogh attraverso lettere e documenti. Si potrà ammirare il taccuino personale dell’artista, con schizzi, studi e annotazioni, oltre a rari acquerelli, fotografie e documenti.

MAO Torino – Museo d’Arte Orientale

La mostra — ad ora senza precedenti né in Italia né in Europa — Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone apre al pubblico il 12 aprile, offrendo una singolare esplorazione della cultura materiale giapponese attraverso circa 50 haori e juban (le giacche sovrakimono e le vesti sotto kimono maschili), nonché alcuni abiti tradizionali da bambino, provenienti dalla collezione Manavello.

All’interno del percorso espositivo sono presentate opere di artisti contemporanei come strumenti di analisi e riflessione, invitando il pubblico a orientarsi in un’epoca storica di relazioni complesse tra Giappone, Cina e Corea ancora poco conosciuta in Italia.

OGR Torino

Dal 9 all’11 maggio, The Phair – Photo Art Fair 2025 porta alle OGR 50 gallerie provenienti dall’Italia e da tutta Europa per esplorare le nuove tendenze della fotografia contemporanea, incontrare artisti, curatori, galleristi e professionisti del settore.

Macchine del tempo. Il viaggio nell’Universo inizia da te trasforma invece le OGR in un portale spazio-temporale con installazioni interattive, ambientazioni immersive e videogiochi in stile anni ’80, il percorso espositivo porta alla scoperta delle nuove frontiere dell’astrofisica, tra recenti conquiste straordinarie immagini dell’universo, evidenziando il ruolo di primo piano dell’Italia nella ricerca scientifica.

Museo Nazionale del Risorgimento

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino ospita, fino al 29 giugno, la mostra fotografica Professional Dreamers – The photographer’s eye, the psychologist’s gaze.

Nata da un progetto in collaborazione tra i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone e la psicologa, Remigia Spagnolo, la mostra è curata da India Dhargarkar e racconta attraverso 94 scatti e testi di analisi psicologica i percorsi di 15 donne che, con tenacia e coraggio, hanno seguito il proprio talento e le proprie aspirazioni intime, anche attraverso una trasformazione radicale delle proprie scelte di vita.

Pinacoteca Agnelli

Alla Pinacoteca Agnelli c’è tempo fino al 25 maggio per scoprire la più grande mostra mai dedicata a Salvo, pittore siciliano trapiantato a Torino avvicinatosi inizialmente all’Arte Povera e all’arte concettuale, per poi dedicarsi (scelta abbastanza non convenzionale all’epoca) completamente alla pittura.

Pinacoteca Albertina e Accademia Albertina di Belle Arti

Nel recentemente restaurato ipogeo dell’Accademia Albertina si concentra il clou di questa edizione di Exposed Torino Foto Festival. Ben cinque mostre tutte da scoprire che trattano dei temi più disparati: la realtà della comunità giapponese-Lamba della Repubblica Democratica del Congo, la violenza ostetricia, la realtà psiche americana attraverso la vita quotidiana di ragazzi e uomini dell’entroterra statunitense, ma anche il legame tra fotografia, memoria e diaspora e come l’accelerazione tecnologica influisca sul nostro mondo e sulla nostra percezione. Tutte gratuite, tutte da non perdere.

Tolto Exposed, nella pinacoteca dell’Accademia sono invece esposte più di trecento anni di incisioni normalmente tenute nel caveau dell’Accademia. Presenti opere di grandi valore storico, come le prime incisioni cinquecentesche della Cappella Sistina di Michelangelo, insieme ad altre più contemporanee, in dialogo con la produzione della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia.

Décalquer, Georges Senga.

Polo del 900

Le storiche sale di Palazzo San Daniele del Polo ospitano dall’8 all’11 maggio la quarta edizione di Liquida Photofestival, il festival di fotografia contemporanea con la Direzione Artistica di Laura Tota e prodotto da PRS srl Impresa Sociale.

Il giorno in cui ricorderò è il tema della nuova edizione, un invito a riflettere su come le immagini siano da sempre strumenti fondamentali per preservare il passato, trasformando ricordi personali e collettivi in frammenti tangibili di esperienza. Il festival ospita sessioni di letture portfolio, talk, e incontri con professionisti del settore. Di particolare rilievo la mostra guest What Echoes Remain – Fotografie e archivi tra Palestina, Ucraina e identità contese, con fotografie di Sofiya Chotyrbok, Greg.C. Holland e Varvara Uhlik.

Non manca la consueta sezione dedicata all’editoria curata da Vittoria Fragapane, book editor della casa editrice elvetica Artphilein, che presenta una serie di pubblicazioni e presentazioni in linea con il concept del festival.

Mentre sempre fino all’11 maggio si può visitare “Combattere. Verso la Liberazione“, mostra impegnata a raccontare la Resistenza attraverso fotografie, documenti e oggetti dell’epoca.

Promotrice delle Belle Arti

Alla Promotrice delle Belle Arti, nel cuore del Parco del Valentino, s’intrecciano due percorsi espositivi dedicati a due degli artisti che più hanno influenzato la storia dell’arte moderna: Munch e Joan Miró.

I colori dell’anima ripercorre la vita tormentata dell’artista norvegese, conosciuto universalmente per L’Urlo, opera iconica del Novecento. La mostra si sviluppa attraverso sezioni immersive e interattive, dove il pubblico potrà entrare in contatto con il mondo interiore di Munch grazie a tecnologie innovative come la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e installazioni multimediali.

Ne L’Arte della Meraviglia si scopre invece il percorso artistico di Miró attraverso più di 150 opere, tra litografie, acqueforti e serigrafie, tutte divise in sezioni tematiche, che approfondiscono i diversi aspetti della sua ricerca, dalla collaborazione con grandi poeti come Paul Éluard e Jacques Prévert, alla sperimentazione del segno primordiale e del simbolismo. Tra i punti forti della mostra c’è l’interattività: il pubblico potrà immergersi nelle creazioni di Miró grazie a installazioni coinvolgenti, tra cui la Sala della Meraviglia, dove l’arte diventa un’esperienza multisensoriale.

Flashback Habitat

Flashback Habitat è il centro d’arte ospitato nella meravigliosa location del parco di Corso Giovanni Lanza 75, a pochi passi dal centro e dalla collina torinese. Nei diversi padiglioni del complesso sono dislocate diverse mostre, insieme al delizioso bar-bistrot “Il Circolino“.

Imperdibile Fondato sul lavoro, nuovo percorso espositivo che non si limita a appresentare il lavoro, ma lo mette in discussione: chi lavora oggi e in quali condizioni? Qual è il valore reale del lavoro in un sistema in evoluzione?

Un’indagine artistica che si fa strumento di coscienza critica attraverso opere di Turi Rapisarda, Lorenzo Viani, Esemplari filatelici, Gianluca e Massimiliano De Serio, Luca Vitone, Anonimi Carcerati Indiani, Sandro Mele, Antico Ceramista Attico, Santiago Sierra, Ceramista Cina dinastia Yuan, Pierfrancesco Lafratta, Carlo Fornara, Giuseppe Santomaso, Artista Cina Dinastia Ming, Alessandro Bulgini, Gerhard van Steenwijck, Giuseppe Pennasilico, Domenico Antonio Mancini, Leonard D. Abbott e Helen G. Haskell, Igor Grubic, Renato Guttuso, Ottavia Brown, Arcangelo Sassolino, Cosimo Calabrese e Francesco Sena.

Mentre continua fino a maggio Con audace resa. Cantieri Montelupo a Flashback Habitat, mostra dedicata alla ceramica con opere sperimentali nate dalla relazione tra artistə, artigianə e la comunità di un importante centro di produzione della maiolica fin dal medioevo.

Uno sguardo va anche a Neverland Gaza e Potrei amare il mondo intero, installazione luminosa di Sergio Cascavilla che ti invita a esplorare l’essenza più profonda dei sentimenti umani, attraverso un’esperienza immersiva che trasforma i desideri in energia luminosa. Oltre ovviamente alle mostre e installazioni permanenti di Flashback, in primis Una vita migliore, frammenti di storie dell’Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino, parte della storia del posto.

Potrei amare il mondo intero.

Palazzo Barolo

A Palazzo Barolo due i percorsi espositivi inaugurati nel nuovo anno: Il crocevia delle Langhe, un viaggio attraverso la storia artistica e territoriale delle Langhe tra Medioevo ed età moderna, e Norman Parkinson. Always in Fashion.

Quest’ultima è una celebrazione del lavoro del noto fotografo britannico Norman Parkinson, che con il suo stile innovativo ha rivoluzionato la fotografia di moda nel corso del Novecento. L’esposizione, curata da Terence Pepper, raccoglie 80 immagini iconiche, ripercorrendo tutte le fasi della carriera dell’artista, che ha lavorato per riviste leggendarie come Harper’s Bazaar, Vogue e Town & Country.

Mentre continua fino a maggio la possibilità a Palazzo Barolo di giocare e interagire con opere e installazioni molto particolari del Museo delle Illusioni. Le stanze diventano labirinti di illusioni ottiche: nulla è ciò che sembra!

Norman Parkinson. Always in Fashion.

Gallerie di Torino: una breve guida

Allontanandosi dai poli museali più istituzionali, scopriamo che la città è disseminata di affascinanti gallerie storiche così come di realtà giovanissime che ospitano progetti anche molto interessanti.

Anche qui non mancano inaugurazioni super interessanti, in primis Incurata, collettiva fotografica curata da Jacopo Benassi che in occasione di Exposed porta, dall’8 maggio al 16 giugno, opere di artisti come Marina Abramović, Nobuyoshi Araki, Robert Mapplethorpe, Marzia Migliora, Carlo Mollino, Yasumasa Morimura, Shirin Neshat, Andy Warhol, Joel-Peter Witkin, Jiang Zhi ad Associazione Barriera.

Segnaliamo anche la doppietta della A PICK GALLERY: The art of saying goodbye di Leila Erdman-Tabukashvili, sempre con Exposed, il cui focus è riassumibile nella frase “Dire addio non è solo lasciare andare, ma imparare a portare con sé ciò che non tornerà“, e ETHICHETTE – Ideogrammi tessili di Maria Antonela Bresug, artista rumena cresciuta in Italia che qui porta in mostra un intreccio tra le sue radici e la ricerca tessile, attraverso l’uso di materiali di recupero e pigmenti naturali. Entrambe visitabili fino al 31 maggio.

A fine aprile alla Mucho Mas ha invece aperto la mostra personale dell’artista e regista georgiana Tekla Aslanishvili, un’osservazione delle relazioni in evoluzione tra governi, persone e territori, in particolare su progetti infrastrutturali su larga scala. Il 10 maggio sarà possibile partecipare a un talk con l’artista e la curatrice, Irene Cosacarella, a partire dalle 17:00.

Il 10 maggio è anche il momento della Tag Art Night, la Notte delle Arti Contemporanee, che dalle ore 19.00 alle ore 23.00 porta in tour tra le mostre proposte dalle gallerie torinesi associate a TAG.

Di seguito le altre mostre nelle gallerie torinesi a maggio.

Tekla Aslanishvili, in mostra alla Mucho Mas!

(La lista è in continuo aggiornamento!)