Guida alle mostre di aprile a Torino

La primavera porta tantissime nuove inaugurazioni a Torino ad aprile. Tra musei più istituzionali e gallerie diffuse, c’è (come sempre) solo l’imbarazzo della scelta. Con questa guida proviamo a fare un po’ di ordine. Di Martina Saule

Aprile è un mese particolarmente florido non solo nei parchi e nei viali cittadini, ma anche in gallerie e poli museali. Tra le inaugurazioni più interessanti ci sono quelle della GAM, dove il 16 aprile si aprono tre nuovi percorsi espositivi: il primo dedicato ai film di Giosetta Fioroni, il secondo a Fausto Melotti — con oltre 150 opere tra scultura, pittura, ceramica, musica  scrittura — e infine, il terzo, ad Alice Cattaneo.

Mentre al Museo del Cinema, oltre al successo di The Art of James Cameron, il 7 aprile inaugura — con una proiezione speciale al Cinema Massimo, insieme all’autore — Metaversi, un approfondimento sui lavori surreali e provocatori di Donato Sansone.

Facciamo un passo indietro per andare a Flashback Habitat, in corso Giovanni Lanza, dove il 2 aprile si terrà l’inaugurazione di Fondato sul lavoro, nuovo percorso espositivo che pone domande come “chi lavora oggi e in quali condizioni? Qual è il valore reale del lavoro in un sistema in evoluzione?” attraverso i lavori di numerosi artisti, tra cui Pierfrancesco Lafratta, Carlo Fornara, Giuseppe Santomaso, Artista Cina Dinastia Ming, Alessandro Bulgini, Gerhard van Steenwijck, Giuseppe Pennasilico, Domenico Antonio Mancini, Leonard D. Abbott e Helen G. Haskell, Igor Grubic, Renato Guttuso e non solo.

E ancora, dall’8 aprile alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo altre tre mostre: The Land Shall Not Be Owned, prima mostra personale in Italia di Marwa Arsanios, Bird Dream Machine, con le opere di Teresa Solar Abboud ed Evenfall, con i dipinti di Jem Perucchini, anche lui in Italia per la prima volta.

Un paio di giorni dopo, al Museo Ettore Fico di via Cigna, il 10 aprile inaugura invece la mostra S—>XL, che ci porta tra le opere degli artisti sostenuti dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, qui in dialogo con le opere della collezione permanente del MEF. In mostra opere di artisti come Giorgio Andreotta Calò, Paola Angelini, Ruth Beraha, Pamela Breda, Elena Mazzi, Ryts Monet, Giacomo Segantini, Alberto Tadiello e molti altri e altre.

Le Magnifiche collezioni della Genova dei Dogi saranno invece visitabili alla Venaria Reale a partire dal 10 aprile. Le sale della splendida reggia sabauda si arricchiscono così con i capolavori di Rubens, Van Dyck, Gentileschi e Guido Reni, ma anche di Hyacinthe Rigaud e Angelica Kauffman, oltre ai maestri della grande scuola figurativa genovese. In totale, un centinaio di opere.

Le inaugurazione del mese continuano con l’attesissima Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione a Palazzo Chiablese, un viaggio attraverso la seduzione e la bellezza declinate nei temi del mito, della natura e dell’universo femminile in più di 100 opere che vanno dall’antichità classica fino ai fasti dell’Art Nouveau e che ci attendono nella sede dei Musei Reali a partire dal 17 aprile.

Terminiamo con una mostra che, ad ora, non trova precedenti né in Italia né in Europa: Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone, che apre al pubblico il 12 aprile al MAO, il Museo d’Arte Orientale di Torino. Circa 50 haori e juban(le giacche sovrakimono e le vesti sotto kimono maschili), nonché alcuni abiti tradizionali da bambino, provenienti dalla collezione Manavello, si potranno ammirare tra le sempre stupende collezioni permanenti del museo, insieme ad opere di artisti contemporanei.

Sempre imperdibili, invece, le due mostre fotografiche a CAMERA: Henri Cartier-Bresson e l’Italia e Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990, quest’ultima dedicata al celebre fotografo torinese, in chiusura già il 6 aprile. Ma anche gli allestimenti — inaugurati soltanto a marzo — dedicati uno alle opere dell’artista americana Carrie Mae Weems e il secondo agli scatti del fotografo italiano Olivo Barbieri, entrambi alle Gallerie d’Italia.

Un’ultima segnalazione: dal 16 aprile parte la nuova edizione di EXPOSED Torino Foto Festival e il suo vastissimo programma, con appuntamenti dall’Accademia Albertina, alla GAM fino alle OGR.

Ciro Palumbo. Nulla è perduto nonostante l’oblio, un dialogo e un confronto con alcune opere di Mario Sironi e le periferie. Tait Gallery.

CAMERA

Dopo le mostre dedicate a grandi maestri della fotografia italiana e internazionale come Tina Modotti e Mimmo Jodice, con il nuovo anno CAMERA ha inaugurato “Henri Cartier-Bresson e l’Italia“, aperta al pubblico fino al 2 giugno 2025.

160 fotografie vintage e numerosi documenti compongono la più importante monografica mai realizzata sul rapporto tra il maestro francese e il nostro paese, partendo dagli anni Trenta e proseguendo sino al momento in cui Cartier-Bresson ha abbandonato la fotografia, negli anni Settanta.

Parallelamente, fino al 6 aprile 2025, la Project Room ospita la mostra “Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990“. La mostra raccoglie 60 stampe vintage, provenienti dall’Archivio Riccardo Moncalvo e da collezioni private, in bianco e nero e a colori, che ripercorrono quasi 60 anni di storia del fotografo torinese.

“Riccardo Moncalvo. Fotografie 1932-1990”.

GAM – Galleria d’arte moderna e contemporanea

Aprile si apre con nuove inaugurazioni alla GAM. Dal 16 aprile sarà possibile visitare l’esposizione dedicata ai film di Giosetta Fioroni, realizzati negli Anni Sessanta e conservati nella collezione della Videoteca. Opere raccontate così dall’artista: “Cercavo la leggerezza quasi di un’antica sequenza dei fratelli lumière, del primo cinema, qualcosa che proprio trascorre […], qualcosa che poteva suggerire in chi guardava un che di tremulo, di estremamente lieve: un’apparenza, una dissolvenza.

Lo stesso giorno inaugurano anche Lasciatemi divertire! con oltre centocinquanta opere di Fausto Melotti in un percorso espositivo che attraversa i principali nuclei tematici della poetica melottiana e rappresenta un’occasione per approfondire la figura di un artista poliedrico che ha saputo coniugare scultura, pittura, ceramica, scrittura e musica, imponendosi come maestro dell’arte italiana del Novecento.

In ultimo, Dove lo spazio chiama il segno, un’importante mostra antologica dedicata al lavoro di Alice Cattaneo, a cura di Giovanni Giacomo Paolin. Le parole del curatore: “Dove lo spazio chiama il segno” è composta da opere che possono essere lette come “interruzioni di pensiero”, gesti mossi da una necessità figlia della sua stretta relazione con lo spazio espositivo, seguendo una linea di azione per cui l’artista è chiamata a rispondere secondo le proprie modalità espressive“.

Giosetta Fioroni.

Museo Nazionale del Cinema – Mole Antonelliana

Dopo The Art of James Cameron — dedicata all’uomo dietro alla creazione di classici contemporanei come The TerminatorAliensTitanic e la saga di Avatar, con più di 300 oggetti originali in mostra che includono disegni, dipinti, oggetti di scena, costumi, fotografie e tecnologie 3D realizzate o adattate dallo stesso Cameron — ad aprile arriva un nuovo percorso espositivo, questa volta su Donato Sansone, autore di lavori surreali e provocatori realizzati con tecniche diverse che traducono in tratto grafico e animazione differenti visioni della realtà.

L’inaugurazione di Metaversi, questo il nome del nuovo percorso espositivo, si terrà il 7 aprile alle 20:30 al Cinema Massimo. Una serata dedicata ai lavori di Donato Sansone, dove verranno mostrate le sue opere più importanti. I film saranno introdotti dall’autore.

Donato Sansone. Metaversi.

Musei reali di Torino

Nelle sale di Palazzo Chiablese il 17 aprile inaugura la mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione propone un viaggio attraverso la seduzione e la bellezza declinate nei temi del mito, della natura e dell’universo femminile, soggetti eterni della creazione artistica.

Oltre 100 opere provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da altre istituzioni di prestigio, l’esposizione abbraccia un arco temporale che va dall’antichità classica fino ai fasti dell’Art Nouveau.

L’itinerario espositivo è suddiviso in 11 sezioni tematiche, partendo dalla rappresentazione di Venere, dea della bellezza, con il confronto tra due capolavori: la Venere di Botticelli della Collezione Gualino e la Venere di Lorenzo di Credi dagli Uffizi. Il percorso si chiude con la celebrazione della donna nell’arte tra Ottocento e Novecento, culminando con le straordinarie creazioni di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau, e con l’opera di Cesare Saccaggi, A Babilonia (Semiramide).

Ospite d’onore della mostra sarà il Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci, un prezioso disegno autografo esposto nello Spazio Leonardo della Galleria Sabauda.

Palazzo Madama

Oltre alla donazione di 128 oggetti in peltro da parte degli eredi di Attilio Bonci e un ricco percorso espositivo dedicato al filo che unisce il bianco — colore naturale della seta e del lino, da qui il titolo Bianco al femminile — alla donna in una selezione di cinquanta manufatti tessili nelle sale di Palazzo Madama fino ad agosto inoltrato è possibile scoprire Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950. Un racconto inedito sulla storia della promozione turistica italiana, dalla fine dell’Ottocento ai primi anni successivi al Secondo conflitto mondiale, attraverso duecento manifesti, centinaia di guide e pieghevoli illustrati.

Inoltre, a fine gennaio è entrato in scena anche il percorso dedicato a Primo Levi scrittore di lettere, con una raccolta di oltre vent’anni di messaggi che Levi ha scambiato con lettori tedeschi di Se questo è un uomo, comprese persone che ad Auschwitz stavano “dall’altra parte” del conflitto.

Visitate l’Italia! Promozione e pubblicità turistica 1900-1950.

MEF – Museo Ettore Fico

Al MEF continua fino a fine mese Marie-Claire Mitout. Viaggio in Italia,  una raccolta di tempere che ritraggono l’Abbazia di Vezzolano, la Sacra di San Michele, il Duomo di Asti e i giardini antistanti le Porte Palatine, il Museo Egizio, le colline del Monferrato e altri luoghi piemontesi visitati dall’artista. Un diario di viaggio a tutti gli effetti, anche grazie al formato, sempre uguale (21×29,7), delle opere.

La mostra Ettore Fico. Dialoghi contemporanei, invece, si suddivide in cinque sezioni (Periferie – Natura silente e Vanitas – Corpi – Luoghi e paesaggi – Astrazione) che affrontano le grandi domande esistenziali: “Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?” riportando nel giusto contesto la figura di Ettore Fico e ponendolo in dialogo con giovani artisti che esprimono, attraverso le loro opere, sensibilità simili e parallele.

Infine, il 10 aprile inaugura la mostra S—>XL, un percorso immersivo attraverso le opere degli artisti sostenuti dalla Fondazione Bevilacqua La Masa, selezionati grazie ai bandi ministeriali PAC 2022-23 e Cantica 2021, destinati alla promozione e diffusione dell’arte contemporanea italiana, e qui in dialogo con le opere della collezione permanente del MEF. La mostra ospita opere di Giorgio Andreotta Calò, Paola Angelini, Ruth Beraha, Pamela Breda, Jingge Dong, Valentina Furian, Rachele Maistrello, Diego Marcon, Elena Mazzi, Ryts Monet, Giacomo Segantini e Alberto Tadiello.

“Marie-Claire Mitout. Viaggio in Italia”.

Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”

L’ultima volta che siete andati a godervi lo skyline torinese dalla veduta del Monte dei Cappuccini, avete fatto caso al museo a pochi metri di distanza? Se la risposta è no, approfittatene: il Museo Nazionale della Montagna è un’istituzione storica della città dal 1874. Sempre qui si può ammirare un panorama alternativo di Torino dal grazioso terrazzino.

Attraverso Walking Mountains continua l’indagine sulla Walking art iniziata dal precedente percorso espositivo, Stay with Me. A Whole Growing Exhibition, con le opere di venti artiste e artisti, tra cui Andreco, Giorgio Andreotta Calò, Ellie Berry, Ruben Brulat, Manuele Cerutti e Michael Höpfner.

Il 18 aprile, invece, inaugura una mostra interamente dedicata alla figura di Guido Rey, figura emblematica a cavallo tra alpinismofotografia e letteratura. Rey fu un protagonista assoluto della cultura della montagna, noto soprattutto per le sue cinque ascensioni al Monte Cervino e per il celebre volume che vi dedicò nel 1904.

Guido Rey. Un amateur tra alpinismo, fotografia e letteratura.

Castello di Rivoli

Per festeggiare i 40 anni del museo a dicembre hanno inaugurato nuovi percorsi espositivi. Il primo, Overtoure 2024, è il riallestimento della collezione permanente con opere prodotte a partire dal 2000; il secondo l’installazione monumentale di Gabriel Orozco, Shade Between Rings of Air, ispirato al capolavoro dell’architettura italiana La Pensilina, realizzata nel 1952 da Carlo Scarpa per il Padiglione Centrale presso i Giardini della Biennale di Venezia.

Gabriel Orozco – Shade Between Rings of Air.

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

Dopo When Attitudes Take Form, con tredici artistə della Collezione Martin e Rebecca Eisenberg, quest’ultima composta da dipinti, disegni, sculture e ceramiche con l’intento di promuovere la partecipazione di artistə disabilə attraverso mostre e acquisizioni museali, alla Sandretto l’8 aprile alle 19:00 inaugurano ben tre nuove mostre: The Land Shall Not Be Owned, prima mostra personale in Italia di Marwa Arsanios, Bird Dream Machine, con le opere di Teresa Solar Abboud ed Evenfall, con i dipinti di Jem Perucchini, anche lui in Italia per la prima volta.

Al centro della prima esposizione c’è Who is Afraid of Ideology? (2017–in corso), una serie di film che indaga sfruttamento e riappropriazione della terra in Medio Oriente e Sud America. Mentre Teresa Solar Abboud studia il rapporto tra materia, linguaggio e corpo, concentrandosi sulla morfologia e la resistenza della lingua con opere ispirate a strutture organiche: metafore visive legate a ossa e orifizi che integrano elementi architettonici, dissolvendo i confini tra interno ed esterno. Evenfall, infine, si compone di dodici dipinti e un’installazione ceramica; la mostra esplora il tema del crepuscolo, che qui allude a figure classiche come Elagabalo e Thanatos, offrendo una nuova interpretazione della storia.

When Attitudes Take Form.

Gallerie d’Italia

Dal 17 aprile le Gallerie d’Italia presentano la mostra — parte del programma principale della seconda edizione di EXPOSED Torino Foto Festival dal titolo Beneath The Surface — dell’artista americana Carrie Mae Weems, realizzata in collaborazione con Aperture, con la curatela di Sarah Meister. Le opere affrontano le complessità e le ingiustizie del mondo che ci circonda, radicando le sua fotografia in luoghi spesso esclusi dalle narrazioni: studi d’artista, piantagioni del sud degli Stati Uniti, spazi domestici, fino ad arrivare alle “istituzioni invisibili” nate come luoghi di culto della comunità nera durante le oppressioni, accostate a immagini di monumenti e musei che sono stati storicamente luoghi di esclusione.

Lo stesso giorno inaugura anche un nuovo capitolo de “La Grande Fotografia Italiana” a cura di Roberto Koch, con oltre 150 opere, tra trittici di grandi dimensioni, polittici e due grandi quadrerie, di Olivo Barbieri. Un focus sull’imprevedibile e misterioso cambiamento della Cina in relazione ai temi di identità, sostenibilità, migrazioni, nuove tecnologie e intelligenza artificiale che coinvolge l’intera umanità.

Infine, un evento da segnalare: la proiezione, il 1° aprile alle ore 18:00, del documentario Paolo Ventura. The Vanishing Man, diretto da Erik van Empel e vincitore del Prix Italia 2016 nella sezione Performing Arts. Al termine della proiezione, Paolo Ventura dialogherà con Antonio Carloni, Vicedirettore delle Gallerie d’Italia – Torino, per approfondire il suo processo creativo e le tematiche al centro del suo lavoro. Consigliata la prenotazione.

Carrie Mae Weems: The Heart of the Matter.

Fondazione Merz

La Fondazione Merz a Torino presenta la mostra dell’artista Yto Barrada intitolata DEADHEAD, a cura di Davide Quadrio con Giulia Turconi e realizzata in collaborazione con il MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Il titolo della mostra rimanda alla pratica agricola di rimuovere foglie e fiori appassiti di una pianta per stimolarne la crescita. Riprendendo la metafora di un ritorno all’essenziale per liberare nuove energie, l’esposizione accoglie le opere più rappresentative della ricerca artistica di Yto Barrada, tra cui film, sculture, installazioni, tessuti e stampe, alcune delle quali appositamente realizzate per l’occasione.

PAV – Parco Arte Vivente

Sabato 8 Marzo alle 16:00, il PAV Parco Arte Vivente presenta la collettiva Theatre of Proof. Explorations between Arts and Sciences, a cura di Caterina Iaquinta, Course Leader del triennio in Pittura e Arti Visive e del biennio in Arti Visive e Studi Curatoriali del campus di Roma di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti.

Theatre of Proof. Explorations between arts and sciences nasce dalla riflessione sulle possibili soluzioni ai disastri ecologici determinati dalle politiche estrattive sempre più aggressive, che portano a mettere in discussione le proprie scelte di vita come individui e come collettività. I gruppi di lavoro costituiti per Theatre of Proof si sono interrogati sugli elementi in comune tra artisti/e e scienziati/e, tra laboratori di ricerca e studi d’artista, trovando un comune denominatore in una pratica basata su esperimenti, prove, errori ed effetti inaspettati.

La Venaria Reale

Oltre ai giardini in fiore, alla Venaria il 10 aprile arrivano le Magnifiche collezioni della Genova dei Dogi con i capolavori di Rubens, Van Dyck, Gentileschi e Guido Reni, e poi ancora Hyacinthe Rigaud e Angelica Kauffman, oltre ai maestri della grande scuola figurativa genovese. In totale, un centinaio di opere.

In mostra le straordinarie raccolte d’arte di alcune delle più importanti famiglie del patriziato genovese (i Pallavicino, i Doria, gli Spinola, i Balbi) conservate a Palazzo Spinola di Pellicceria, insieme alle più recenti acquisizioni dei Musei Nazionali di Genova con prestiti da altri musei e collezioni private.

Museo Nazionale dell’Automobile – Torino

125 volte FIAT” è un percorso espositivo dedicato ai 125 anni della storica aziende torinese. Saranno esposte otto vetture rappresentative della storia del celebre marchio, accompagnate da una ricchissima selezione di bozzetti, progetti, fotografie e documenti.

Mentre nella Project Room – fino a domenica 18 maggio – va in scena la mostra “C/ART. L’arte di giocare con l’automobile“. Esposizione realizzata dall’artista contemporaneo Robert Kuśmirowski e curata da Guido Costa e Davide Lorenzone che consiste in un’installazione ambientale nella quale sono esposte automobili giocattolo e vetturette provenienti da diverse collezioni e musei italiani. Le vetture esposte coprono un periodo che va dalla fine del XIX secolo fino agli Anni Novanta del XX secolo.

“C/ART. L’arte di giocare con l’automobile”.

Mastio della Cittadella

La mostra Il diario di Noa Noa e altre avventure esplora l’esperienza artistica di Paul Gauguin, con un focus sul suo celebre libro Il diario di Noa Noa, scritto dopo il soggiorno a Tahiti e arricchito da splendide xilografie. Il percorso espositivo comprende opere come il dipinto Tahitiana (1891), Paesaggio polinesiano con capanna e un importante monotipo salvato dal rogo imposto dalle autorità polinesiane.

Spazio anche alla Scuola di Pont-Aven, con opere di Émile Bernard, Maurice Denis, Maxime Maufra, oltre a un approfondimento speciale racconta il complesso rapporto tra Gauguin e Van Gogh attraverso lettere e documenti. Si potrà ammirare il taccuino personale dell’artista, con schizzi, studi e annotazioni, oltre a rari acquerelli, fotografie e documenti.

MAO Torino – Museo d’Arte Orientale

La mostra — ad ora senza precedenti né in Italia né in Europa — Haori. Gli abiti maschili del primo Novecento narrano il Giappone apre al pubblico il 12 aprile, offrendo una singolare esplorazione della cultura materiale giapponese attraverso circa 50 haori e juban (le giacche sovrakimono e le vesti sotto kimono maschili), nonché alcuni abiti tradizionali da bambino, provenienti dalla collezione Manavello.

All’interno del percorso espositivo sono presentate opere di artisti contemporanei come strumenti di analisi e riflessione, invitando il pubblico a orientarsi in un’epoca storica di relazioni complesse tra Giappone, Cina e Corea ancora poco conosciuta in Italia.

Sempre legata al Giappone, Hanauri è una mostra fotografica dedicata ai venditori di fiori giapponesi, con scatti originali e le albumine colorate a metà a metà Ottocento realizzate da Linda Fregni Nagler. Completano il percorso kimono, lacche e kakemono originali.

OGR Torino

Macchine del tempo. Il viaggio nell’Universo inizia da te trasforma le OGR in un portale spazio-temporale con installazioni interattive, ambientazioni immersive e videogiochi in stile anni ’80, il percorso espositivo porta alla scoperta delle nuove frontiere dell’astrofisica, tra recenti conquiste straordinarie immagini dell’universo, evidenziando il ruolo di primo piano dell’Italia nella ricerca scientifica.

Dai luoghi più remoti della Terra allo spazio profondo, dai telescopi più potenti ai satelliti, le macchine del tempo sono frutto dell’ingegno italiano e delle ricerche condotte negli osservatori e istituti INAF da scienziate e scienziati che ogni giorno ampliano i confini della conoscenza dell’universo.

La mostra ha come tema centrale la luce, che percorre distanze immense con una velocità di un miliardo di chilometri all’ora, senza mai perdere intensità. Più lontano si guarda, tanto più si torna indietro nel tempo. La luce proveniente da corpi celesti remoti ha infatti iniziato il suo viaggio milioni, se non miliardi, di anni fa, prima di raggiungere il nostro sguardo.

Museo Nazionale del Risorgimento

Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino ospita, fino al 29 giugno, la mostra fotografica Professional Dreamers – The photographer’s eye, the psychologist’s gaze.

Nata da un progetto in collaborazione tra i fotografi Tiziana e Gianni Baldizzone e la psicologa, Remigia Spagnolo, la mostra è curata da India Dhargarkar e racconta attraverso 94 scatti e testi di analisi psicologica i percorsi di 15 donne che, con tenacia e coraggio, hanno seguito il proprio talento e le proprie aspirazioni intime, anche attraverso una trasformazione radicale delle proprie scelte di vita.

Pinacoteca Agnelli

La Pinacoteca Agnelli presenta la più grande mostra mai dedicata a Salvo, pittore siciliano trapiantato a Torino avvicinatosi inizialmente all’Arte Povera e all’arte concettuale, per poi dedicarsi (scelta abbastanza non convenzionale all’epoca) completamente alla pittura.

Pinacoteca Albertina

All’Albertina sono esposte più di trecento anni di incisioni normalmente tenute nel caveau dell’Accademia. Presenti opere di grandi valore storico, come le prime incisioni cinquecentesche della Cappella Sistina di Michelangelo, insieme ad altre più contemporanee, in dialogo con la produzione della Scuola di Grafica d’Arte dell’Accademia.

Polo del 900

Al Polo del 900 fino a maggio si può visitare “Combattere. Verso la Liberazione“, mostra impegnata a raccontare la Resistenza attraverso fotografie, documenti e oggetti dell’epoca.

Promotrice delle Belle Arti

Alla Promotrice delle Belle Arti, nel cuore del Parco del Valentino, s’intrecciano due percorsi espositivi dedicati a due degli artisti che più hanno influenzato la storia dell’arte moderna: Munch e Joan Miró.

I colori dell’anima ripercorre la vita tormentata dell’artista norvegese, conosciuto universalmente per L’Urlo, opera iconica del Novecento. La mostra si sviluppa attraverso sezioni immersive e interattive, dove il pubblico potrà entrare in contatto con il mondo interiore di Munch grazie a tecnologie innovative come la realtà virtuale, l’intelligenza artificiale e installazioni multimediali.

Ne L’Arte della Meraviglia si scopre invece il percorso artistico di Miró attraverso più di 150 opere, tra litografie, acqueforti e serigrafie, tutte divise in sezioni tematiche, che approfondiscono i diversi aspetti della sua ricerca, dalla collaborazione con grandi poeti come Paul Éluard e Jacques Prévert, alla sperimentazione del segno primordiale e del simbolismo. Tra i punti forti della mostra c’è l’interattività: il pubblico potrà immergersi nelle creazioni di Miró grazie a installazioni coinvolgenti, tra cui la Sala della Meraviglia, dove l’arte diventa un’esperienza multisensoriale.

Flashback Habitat

Flashback Habitat è il centro d’arte ospitato nella meravigliosa location del parco di Corso Giovanni Lanza 75, a pochi passi dal centro e dalla collina torinese. Nei diversi padiglioni del complesso sono dislocate diverse mostre, insieme al delizioso bar-bistrot “Il Circolino“.

Tra queste, il 2 aprile alle ore 18:30 inaugura Fondato sul lavoro, nuovo percorso espositivo che non si limita a appresentare il lavoro, ma lo mette in discussione: chi lavora oggi e in quali condizioni? Qual è il valore reale del lavoro in un sistema in evoluzione? Un’indagine artistica che si fa strumento di coscienza critica attraverso opere di Turi Rapisarda, Lorenzo Viani, Esemplari filatelici, Gianluca e Massimiliano De Serio, Luca Vitone, Anonimi Carcerati Indiani, Sandro Mele, Antico Ceramista Attico, Santiago Sierra, Ceramista Cina dinastia Yuan, Pierfrancesco Lafratta, Carlo Fornara, Giuseppe Santomaso, Artista Cina Dinastia Ming, Alessandro Bulgini, Gerhard van Steenwijck, Giuseppe Pennasilico, Domenico Antonio Mancini, Leonard D. Abbott e Helen G. Haskell, Igor Grubic, Renato Guttuso, Ottavia Brown, Arcangelo Sassolino, Cosimo Calabrese e Francesco Sena.

Mentre continua fino a maggio Con audace resa. Cantieri Montelupo a Flashback Habitat, mostra dedicata alla ceramica con opere sperimentali nate dalla relazione tra artistə, artigianə e la comunità di un importante centro di produzione della maiolica fin dal medioevo.

Uno sguardo va anche a Potrei amare il mondo intero, installazione luminosa di Sergio Cascavilla che ti invita a esplorare l’essenza più profonda dei sentimenti umani, attraverso un’esperienza immersiva che trasforma i desideri in energia luminosa. Oltre ovviamente alle mostre e installazioni permanenti di Flashback, in primis Una vita migliore, frammenti di storie dell’Istituto per l’Infanzia della Provincia di Torino, parte della storia del posto.

Potrei amare il mondo intero.

Palazzo Barolo

A Palazzo Barolo due i percorsi espositivi inaugurati nel nuovo anno: Il crocevia delle Langhe, un viaggio attraverso la storia artistica e territoriale delle Langhe tra Medioevo ed età moderna, e Norman Parkinson. Always in Fashion.

Quest’ultima è una celebrazione del lavoro del noto fotografo britannico Norman Parkinson, che con il suo stile innovativo ha rivoluzionato la fotografia di moda nel corso del Novecento. L’esposizione, curata da Terence Pepper, raccoglie 80 immagini iconiche, ripercorrendo tutte le fasi della carriera dell’artista, che ha lavorato per riviste leggendarie come Harper’s Bazaar, Vogue e Town & Country.

Mentre continua fino a maggio la possibilità a Palazzo Barolo di giocare e interagire con opere e installazioni molto particolari del Museo delle Illusioni. Le stanze diventano labirinti di illusioni ottiche: nulla è ciò che sembra!

Norman Parkinson. Always in Fashion.

Gallerie di Torino: una breve guida

Allontanandosi dai poli museali più istituzionali, scopriamo che la città è disseminata di affascinanti gallerie storiche così come di realtà giovanissime che ospitano progetti anche molto interessanti.

Anche qui non mancano inaugurazioni super interessanti, la prima già il 1° aprile alla A PICK GALLERY: Cosa viva di Andrea Lucchesi, con una serie di opere inedite che si sviluppano attorno a una narrazione, un racconto visivo che si snoda attraverso la scoperta del paesaggio, dei suoi dettagli e delle vicende che vi prendono forma.

Segue Nuclear Voyage, dal 16 aprile negli spazi di Recontemporary, percorso espositivo dove l’artista Armin Linke solleva interrogativi sull’energia nucleare e sulle sue implicazioni etiche e di responsabilità, questo attraverso la mappatura di centrali nucleari inattive, siti di scorie e luoghi semi-abbandonati.

Nota di merito anche al finissage — alla Mucho Mas! — di Scomparsa/Disparition di Sibylle Duboc, che prenderà vita ne La marcia dei ghiacciai, una performance pubblica nell’ambito del programma Walking Mountains Social Walks che utilizza il cammino come esperienza per visualizzare fisicamente il fenomeno della fusione dei ghiacciai alpini.

Di seguito le altre mostre nelle gallerie torinesi ad aprile.

Francesca Ferreri. Endless Repairs. SIMÓNDI GALLERY.

(La lista è in continuo aggiornamento!)