Fulminacci sboccia al Flowers Festival

Con il suo vulcanico e partecipato concerto al Flowers Festival di Collegno, Fulminacci ha fatto capire di essere un performer di alto livello che può solo crescere. Articolo a cura di Alessandro Giura. 

Quanto sono belli i concerti in cui gli artisti dimostrano di saper alzare il loro livello? Filippo Uttinacci, meglio noto come Fulminacci, non è ancora un nome enorme della musica italiana, ma sinceramente, dopo averlo visto dal vivo al Flowers Festival di Collegno, ha tutti gli elementi per poterlo diventare.

Agli albori della sua carriera musicale, Fulminacci era partito con uno stile molto busking, da chitarrista che si vuole divertire e ben collocabile in quella bolla che è l’Indie italiano ormai diventato ITPOP. Con uno stile scanzonato, ironico, riflessivo e molto vero nelle parole, senza dover scomodare chissà quali virtuosismi di scrittura, ha fatto strada negli ultimi 5 anni, abbracciando uno stile nuovo, più pop certo, perché il vento tira in quella direzione e ci sta tutto. Infatti, l’ultimo disco “Infinito+1” traccia bene le linee di questa evoluzione: Fulminacci è più maturo, ma manca ancora qualcosa per il successo nazionale totale. I miglioramenti in studio, però, sono minuscoli rispetto alla sua performance live, come ha dimostrato immediatamente appena salito sul gigantesco palco del Flowers.

Fin dalla prima canzone, “Borghese in Borghese”, Fulminacci si scatena, rivelandosi un animale da palcoscenico. La band che lo accompagna è affiatata, lui è sgargiante, tirando fuori un’estetica che ricorda un concerto da varietà televisivo: le grafiche che scorrono sugli schermi dietro ricordano molto quelle di uno studio televisivo, stile “Pezza di Lundini” (guarda caso), i costumi sono fini e particolari e lui e i compagni di concerto si divertono a sfoderare delle piccole coreografie. Il pubblico lo ha accolto immediatamente con tanto calore, trasformando il tutto in un piccolo karaoke intergenerazionale tra millennials e Gen Z.

Un Fulminacci nuovo, con un modo di stare sul palco molto diverso da quando non era un headliner da festival, ma il giovane che apriva per nomi più grossi. E così ha dimostrato di non essere assolutamente fuori contesto in una situazione del genere, che ha lavorato tanto per portare uno show di alto livello e qualcosa di diverso rispetto a quello che si può ascoltare in cuffia. Mentre cantava “La Vita Veramente”, è partito alla chitarra il riff di “Figli delle Stelle” di Sorrenti, una cosa che in Italia accende tutti. “Tommaso” è stata suonata in una versione punk rock di scuola “Greendayana”. Sul palco è salito anche Willie Peyote, un cameo che ha accompagnato l’energica “Tattica”. Momenti elettrizzanti alternati a più dolci e malinconici come all’emozionante piano e voce de “Le biciclette” “Biciclette” e il gran finale con “Santa Marinella”. “La canzone con cui non ho vinto il Festival di Sanremo”, dice.

«Il concerto di Fulminacci è un piccolo karaoke intergenerazionale tra millennials e Gen Z»

Il pubblico è venuto in massa al Flowers, fortunato anche di un clima rinfrescato dal temporale caduto giusto un’ora prima, e ha risposto cantando dal primo all’ultimo momento. Per “Tommaso” Filippo ha lasciato fare a loro, come per “Baciami”, che è un po’ un inno per gli amori giovani del 2024. Un’atmosfera calda, unita a una performance vulcanica che permette di far capire che Fulminacci, con alle spalle tre album (l’esordio del 2019 con “La vita veramente”, Targa Tenco nel 2019 come Miglior opera prima) è pronto per diventare uno dei nomi di punta del panorama musicale italiano dei prossimi anni, se foste convinti che ancora non lo sia, raccogliendo l’eredità della bolla indie.

Prima di lui aveva scaldato e addolcito l’atmosfera il partenopeo Mazzariello. Un pre-show azzeccato, visto che il giovane cantante, accompagnato dalla sola voce e chitarra, ricorda il Fulminacci degli inizi. Insomma, il Flowers ha risposto anche quest’anno molto bene come pubblico e livello degli spettacoli. E non è ancora finito. Mancano le ultime due giornate.

Venerdì 12 luglio 2024
Teenage Dream Party
da 20 euro + prevendita

Sabato 13 luglio 2024
Africa Unite + Adrian Sherwood
da 15 euro + prevendita

Orario apertura
Durante il festival, l’area apre ogni giorno alle ore 19 e chiude alle 24.