Scopri la mostra a Fondazione Prada tra modelli anatomici del 700 e il body horror di Cronenberg

“Cere anatomiche: La Specola di Firenze | David Cronenberg”: Il progetto è stato ideato in collaborazione con La Specola, parte del Museo di Storia Naturale e del Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Firenze, e il regista e sceneggiatore canadese David Cronenberg. “Cere anatomiche” rappresenta la tappa più recente di un percorso di ricerca attraverso il quale Fondazione Prada vuole far conoscere importanti collezioni provenienti da ‘musei ospiti’. L’obiettivo è offrire interpretazioni e visioni inattese del patrimonio culturale innescando un dialogo tra una collezione storica e un’istituzione contemporanea.

“Cere anatomiche” si articola in due parti complementari. Una mostra riunisce tredici ceroplastiche del XVIII secolo provenienti dalla prestigiosa raccolta del museo fiorentino, concentrandosi sui modelli anatomici femminili e sul modo in cui il corpo delle donne è stato rappresentato per scopi scientifici. Un inedito cortometraggio, realizzato da David Cronenberg negli spazi della Specola, è presentato in relazione alla mostra. In questo film il regista usa le tecniche più avanzate di montaggio digitale per introdurre in una dimensione alternativa quattro delle opere esposte. Il nuovo lavoro di Cronenberg esplora elementi e temi ricorrenti nella sua visione creativa, in particolare la fascinazione per il corpo umano e per le sue possibili mutazioni e contaminazioni.

Il progetto si configura quindi come un duplice intervento: la narrazione scientifica e quella artistica prendono forma in due allestimenti indipendenti realizzati dall’agenzia creativa Random Studio.

Al primo piano del Podium, lo spazio espositivo principale di Fondazione Prada, le cere del museo La Specola sono esposte seguendo un rigoroso approccio museale.
Al piano terra le stesse opere accedono all’immaginario del regista diventando le protagoniste di un enigmatico processo di metamorfosi.

Come spiega David Cronenberg: “Le figure di cera della Specola furono create prima di tutto come strumento didattico, in grado di svelare i misteri del corpo umano a chi non poteva accedere alle rare lezioni anatomiche con veri cadaveri tenute nelle università e negli ospedali. Nel loro tentativo di creare delle figure intere parzialmente dissezionate, il cui linguaggio corporeo ed espressione facciale non mostrassero sofferenza o agonia e non suggerissero l’idea di torture, punizioni o interventi chirurgici, gli scultori finirono col produrre personaggi viventi apparentemente travolti dall’estasi. È stata questa sorprendente scelta stilistica che ha catturato la mia immaginazione: e se fosse stata la dissezione stessa a indurre quella tensione, quel rapimento quasi religioso?”

Come sottolinea Miuccia Prada, Presidente di Fondazione Prada: “Il museo e l’artista propongono al pubblico visioni complementari. Il risultato è nello stesso tempo una mostra d’arte, una lezione di anatomia, un video sul desiderio e un’operazione di sperimentazione didattica con cui intendiamo raccontare il valore di una collezione e della sua storia, rivelare il contributo del pensiero creativo nella conoscenza e promuovere l’interesse per gli studi scientifici.”

“Cere anatomiche” rappresenta un’ulteriore opportunità per Fondazione Prada di investigare la conoscenza scientifica inserendola in una cornice culturale ancora più ampia, dopo il progetto multidisciplinare “Human Brains” dedicato alle basi e ai nuovi sviluppi delle neuroscienze. Al contempo offre un approfondimento sul tema della fisicità dopo la mostra “Useless Bodies?” di Elmgreen & Dragset che ha indagato il ruolo e il valore del corpo nella società contemporanea.

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Creata nel 1775 e attualmente chiusa al pubblico per lavori di ristrutturazione della sua sede storica, La Specola è uno dei musei scientifici più antichi d’Europa. Al suo interno ospita più di 3,5 milioni di reperti animali, la raccolta più ampia al mondo di cere anatomiche del XVIII
secolo e la collezione del ceroplasta siciliano Gaetano Giulio Zumbo (1656-1701). 1.400 elementi della straordinaria collezione di cere anatomiche sono stati realizzati tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo per ottenere un vero e proprio trattato didattico-scientifico che, senza bisogno di ricorrere all’osservazione diretta di un cadavere, si proponeva di illustrare l’anatomia del corpo umano.

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“Cere anatomiche” presenta quattro figure femminili distese, tre dalla sezione del Sistema Linfatico e una dalla sezione di Ostetricia, nove cere dettagliate raffiguranti la gestazione, anch’esse provenienti dalla sezione di Ostetricia e realizzate in epoca illuminista con scopi didattici, e una serie di settantadue copie espositive di disegni anatomici raccolti in nove vetrine. La mostra milanese include una delle opere più importanti della collezione del museo La Specola, la cosiddetta Venere, un raro modello con parti scomponibili conosciuto per la sua bellezza.

Il cortometraggio di David Cronenberg propone uno sguardo alternativo sulle quattro figure femminili liberandole dalla loro funzione accademica in quanto strumento medico e didattico. Il suo film rivela la dimensione vitale e sorprendente delle ceroplastiche, finora distinguibili per il loro impassibile aspetto severo, con l’obiettivo di generare una pluralità di nuove risposte emotive, suggestioni intellettuali e intense reazioni.

In occasione di questo progetto Fondazione Prada pubblica un ampio volume illustrato ideato da Irma Boom. Il libro include due introduzioni di Miuccia Prada e Patrizio Bertelli, Presidenti di Fondazione Prada, e di Marco Benvenuti, Presidente del Sistema Museale dell’Università di Firenze; una dichiarazione di David Cronenberg; due conversazioni tra Claudia Corti e Mario Mainetti e tra Eva Sangiorgi e David Cronenberg; una serie di saggi inediti commissionati a Roberta Ballestriero, Paul Brown, Riccardo Venturi e Sandra Zecchi; e un’antologia di testi già pubblicati. Attraverso varie prospettive storiche, accademiche e artistiche, questi contributi esplorano la straordinaria eredità e notorietà della collezione del museo La Specola e indagano la visione di David Cronenberg in relazione al corpo per sottolineare l’importanza della ricerca scientifica e la sua connessione con la pratica creativa.