[REPORT] Madame breve ma intensa all’Alcatraz di Milano

Madame infiamma (per la terza volta) l’Alcatraz di Milano con uno spettacolo che seppur breve è tutt’altro che un fuoco di paglia. 

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_di Francesco La Greca

Francesca Calearo, classe 2002, in arte Madame. Partita dai primi singoli di tendenza su Youtube è finita rapidamente sul palco del nazionalpopolare per eccellenza durante il festival di Sanremo 2021 (quello dei Måneskin per intenderci) ed ora si trova in tour per promuovere il suo primo disco omonimo. Il 12 maggio Madame si esibisce all’Alcatraz di Milano per la terza volta in un mese (le date precedenti sono state il 3 e 4 maggio) e nuovamente registra il tutto esaurito. Il pubblico è tra i più variegati, pare che Madame abbia fatto breccia non solo sui suoi coetanei ma anche sui genitori che durante il concerto saranno spesso i più partecipativi.

Lo spettacolo si apre alle 21 e 15 con un intro dai toni epici guidato dai colpi di Tom di Dalila Murano, una giovanissima promessa di cui sentiremo di sicuro parlare ancora. Madame è vestita con una camicetta nera sbottonata portata sopra ad una maglietta verde pisello ed entra sul palco sulle note di “Istinto”.
La scenografia è minimale ed elegante composta esclusivamente da una parete riflettente piena di intagli simili alle tanto discusse tele di Fontana sulla quale vengono proiettati i giochi di luce. Madame tiene il palco con spontaneità, nessuna mossa premeditata, nessun atteggiamento da star ed il pubblico sembra apprezzarne la sobrietà.

 

Le prime canzoni scorrono veloci, la scaletta attinge a piene mani dai singoli di maggior successo: “Baby”, “Clito” e “Tu mi hai capito” con Sfera Ebbasta che per l’occasione duetta con Madame sotto forma di voce registrata ed anche su questa il pubblico canta a squarciagola. È ora il turno dell’ultimissimo singolo “L’eccezione” scritto per la serie Amazon BANG BANG BABY da Luca Faraone che viene ospitato per l’occasione sul palco a suonare il basso con la band.

I pezzi, fatta eccezione per qualche campionamento e sovraincisione, sono tutti suonati rigorosamente dal vivo e questo ha un impatto decisamente positivo e favorisce il coinvolgimento. Menzione d’onore va fatta per l’assolo di batteria della Murano alla fine di “Il mio amico” che ha ricordato molto da vicino le ritmiche di un certo Manu Katché durante il Secret Word tour di Peter Gabriel con i suoi tocchi afro-jazz che non ci si aspetterebbe di sentire al concerto di una teen Idol.

Non mancano poi i momenti intimisti in cui Madame dopo aver cantato “Sciccherie”, il singolo che l’ha fatta scoprire al grande pubblico, coglie l’occasione per lanciare un messaggio a favore della libertà sessuale e dell’espressione individuale che, seppur ammirevole, risulta nel complesso una lungaggine di troppo all’interno di un concerto che durerà poco più di un’ora. Madame, infatti, si concede solo un piccolo bis dove fa ballare Milano con “Marea” e se ne torna tra le quinte, sono le 22 e 15. Seppur breve lo spettacolo messo in scena dalla giovane e talentosa vicentina ha dalla sua parte una produzione di qualità che nel complesso non delude. In una scena dominata da ragazzini sbarbati ed esuberanti
la giovanissima Madame si sta ritagliando il suo spazio con grande personalità: per ora decisamente promossa.

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