TESTE DA FINE RAMADAN (ID AL-FITR) foto di Ludovico Benedetto

TESTE DA FINE RAMADAN

ID AL-FITR

 

 

TORINO, CENTRO SPORTIVO ROBILANT, 13 MAGGIO 2021-05-19

 

Nello stesso giorno milioni di mussulmani in tutto il mondo si riuniscono per festeggiare l’id al-fitr, la fine del Ramadan, al canto di “Eid Mubarak” e “Allah Akbar” tutti i fedeli si stringono assieme con gioia e serenità, il mese di purificazione è finito.

Anche a Torino, la comunità islamica si è raccolta quale segno di gioia per la fine di un lungo periodo di digiuno . 

Migliaia di fedeli in un campo da calcio, distanziati, all’aperto ed al sicuro perché sì, anche in un momento di incertezza e pericolo come questo bisogna superare la paura di ritrovarsi tutti assieme per celebrare e farsi forza.

L’Id al-fitr segna la fine del Ramadan che, iniziato il 12 Aprile, è il nono mese dell’anno nel calendario lunare musulmano, durante il quale, secondo la tradizione islamica, Maometto ricevette la rivelazione del Corano e si erse a guida di tutti gli uomini

(Sura II, v. 185).

È il mese santo del digiuno, in cui tutti i mussulmani praticanti adulti e in forze si dedicato alla preghiera, alla meditazione e all’autodisciplina; dalle prime luci dell’alba fino al tramonto i praticanti, non possono mangiare, bere, fumare e praticare rapporti sessuali.

Dal Ramadan vengono esentati  i minorenni, i vecchi, i malati, le donne durante l’allattamento, in gravidanza o  durante il ciclo mestruale e, infine, chi è in viaggio.

Il digiuno viene interrotto solo al tramonto con un dattero o un bicchiere d’acqua. Poi segue il pasto serale (iftar).

Il Ramadan è il mese più sacro per i mussulmani, un mese di purificazione e avvicinamento a Dio , un mese nel quale possono dare prova della loro fede attraverso il rispetto dei cinque doveri: il digiuno (sawn), la professione di fede (kalima), la recita quotidiana delle cinque preghiere (salat), l’elargizione delle elemosine (zakat) e il compimento, almeno una volta nella vita, del pellegrinaggio (hagg) a La Mecca (Arabia Saudita).

Il Calendario lunare islamico dura circa undici giorni in meno rispetto a quello solare, per questo il mese del Ramadan cambia di anno in anno. Si tratta, dunque, di un momento di condivisione e di unione. È usanza invitare i propri vicini e amici a condividere tutti insieme il pranzo serale – chiamato iftar – e a recitare particolari preghiere dette Tarawih.

Letteralmente Eid al Fitr significa “festa della rottura del digiuno” che corrisponde dunque al primo giorno del mese di Shawwal, che corrisponde alla comparsa della luna nuova. Terminato il mese di privazioni i mussulmani si riuniscono  a partire dalle prime ore della mattina durante le quali stendono i tappeti per terra e  si inginocchiano in direzione della Mecca intonando preghiere, canti e ringraziamenti(Salat al-Fajr).

Finite le preghiere si  organizzano pranzi da trascorrere il più delle volte in famiglia. 

Il pranzo è il primo dopo un mese, rappresenta la fine dell’astinenza durante le ore diurne e ha un valore profondo.

Sulle tavole di quasi tutti i mussulmani del mondo viene servito il Maamoul, un dolce tradizionale della cucina araba composto da pasta frolla farcita di datteri, fichi o frutta secca, il più delle volte pistacchi o mandorle. 

La stessa preparazione del Maamoul in molte famiglie è un modo per festeggiare  l’Eid al Fitr.

In genere comunque, nella giornata dell’Eid al Fitr  si vedono comparire  sulle tavole tutti i principali cibi tradizionali di ogni  territorio specifico.

Vi è inoltre l’usanza di andare a fare visita ai defunti dopo la preghiera del mattino. 

L’Eid al Fitr è talmente sentito che scuole e uffici, in prossimità di questa festa, vengono chiusi per diversi giorni. 

Il campo da calcio del centro sportivo Robilant è stato adornato con tappeti distanziati di un metro , palloncini colorati, e una infinita schiera di scarpe accatastate ai lati e visi coperti da mascherine per la preghiera rituale.