Salmo colpisce ancora facendo da collante per un’uscita discografica in cui vecchie e nuove leve del mondo del rap fanno team promettendo di portare una ventata d’aria fresca non solo nel rapgame ma proprio nella musica italiana (e i risultati di vendita sembrano confermarlo). Futura 1993 ha ascoltato per noi il MACHETE MIXTAPE vol.4 e ci racconta l’importanza di creare una nuova epica rap senza dimenticarsi del passato.
–
_di Mariarita Colicchio
La prima impressione che si ha, ascoltando da zero un Machete Mixtape, è che quello che si ha davanti sia un’opera epica nel senso stretto del termine, un qualcosa destinato a scalfire la roccia e a restare nell’immaginario rap molto a lungo, formando generazioni. La prima impressione è sempre qualcosa di nuovo, di eclettico e ragionato. Un percorso studiato e che trova, nella sua realizzazione, la bilancia di una scena, quello che va tenuto e quello che va buttato via. I machete Mixtape, al primo ascolto, sono la pietra miliare di un momento, l’istantanea scattata alla creatività e alla musica (rap) di un determinato periodo storico.
Quello che però non ci restituisce questa prima impressione è l’attenta analisi di quello che c’è dietro ad un progetto come il MM, e in particolare quello che sta dietro al suo volume IV. Quello fatto dalla crew Machete, infatti, non è solo un album, non sono solo canzoni, ma è una ventata di aria fresca e di cose nuove. Nel mondo rap il nuovo spaventa perché ha il potere di togliere il riflettore dal vecchio, la convivenza non è quasi mai pacifica, c’è sempre un rovesciamento del sistema. Il nuovo, nel nostro caso, è composto dai protagonisti della scena, dai nomi che compaiono nelle playlist e sui palchi. Insomma, per farla breve, nel mondo rap raramente si vedono giovani e vecchi a braccetto, il salto generazionale miete vittime, non c’è nulla da fare.
È proprio in questo che sta l’assoluta grandezza di un progetto come MM4, nel saper accostare, cioè, quello che è stato il maestro con l’allievo, creando qualcosa che avesse basi solide e ali nuove. In questo mixtape, infatti, c’è davvero posto per la novità, a livello vocale o di flow, e così troviamo Salmo, El Raton, Gemitaiz e Fabri Fibra accanto a Massimo Pericolo , Lazza, Dani Faiv e Ghali, giusto per citarne alcuni. Così, di canzone in canzone, ci troviamo affacciati a due scene diverse che si fondono in una sola: il rap entra nella trap e viceversa in un unicum giusto, in cui non ci si sente a disagio se, dopo una strofa di Marracash, troviamo una produzione di SickLuke.
Il bello di ascoltare il MM è che ci si rende subito conto di quante sfaccettature abbia quella che viene reputata la scena più ripetitiva di tutte, di quante cose ci siano ancora da scoprire. Il grande pregio della Machete è che loro, per primi, sono pronti al rinnovamento, al cambiamento e al confronto. Partendo da Bud Spencer fino Mammastomale, i 18 brani che compongono il mixtape sono vari nelle basi e nei flow, nelle voci e nelle strofe. Menzione d’onore merita la strofa di Massimo Pericolo in Star Wars, nettamente una delle migliori, che consacrano ancora una volta il giovane come la nuova stella del rapgame. Lascia un po’ interdetti quella di Marra in Marylean, forse ci si aspettava qualcosa in più, con un album alle porte. Ricordiamo, poi, che per la prima volta le porte della Machete si aprono anche per una donna, Beba, che sancisce definitivamente – purtroppo c’è ancora bisogno di farlo – che il mondo rap è un mondo anche per donne.
Ascoltare il MM è come entrare in una casa in cui si è già stati e riscoprirla, camera per camera, mobile per mobile. Ogni pezzo ha il retrogusto di qualcosa di già ascoltato, ma solo per elevarlo a potenza, per rendere una cosa già di per sé bella, un capolavoro (ogni riferimento a Ho paura di uscire non è puramente casuale). Per ovvie ragioni, dato anche il periodo dell’anno in cui è stato fatto uscire, il mixtape è fresco, estivo e ballabile, ma siamo altrettanto certi che con l’arrivo dell’autunno nulla cambierà.
Per concludere c’è molto da dire su questo (capo)lavoro, ma nulla che possa sorprendere quanto ascoltarlo. Il Mixtape è, per noi che lo ascoltiamo, uno di quegli album che difficilmente ci abbandoneranno, ma soprattutto è un momento di catarsi, di rinascita. È la consacrazione della nuova leva come nuovi protagonisti e Salmo, capo indiscusso della crew, come insegnante capace di scovare talenti. La prima impressione sul Machete Mixtape Vol.4 è che quella che abbiamo davanti sia un’opera epica, ma non più nel senso stretto: è un’opera epica per la capacità di creare nuovi miti, senza dimenticare i vecchi.
Futura 1993 è il network creativo creato da Giorgia e Francesca che attraversa l’Italia per raccontarti la musica come nessun altro. Seguici su Instagram, Facebook e sulle frequenze di RadioCittà Fujiko, in onda martedì e giovedì dalle 16:30