Atmosfere delicate e sound internazionale per Alessandro Panzeri, in arte Old Fashioned Lover Boy: Futura1993 ha ascoltato per noi “Bright”, l’ultima fatica discografica del cantautore di Napoli.
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_di Anna Signorelli
In questo mare magnum di pop italiano e all’italiana unito al mainstream importato da altri Paesi, ci dimentichiamo spesso che anche noi possiamo oltrepassare i confini della penisola ed esportare buona musica dal respiro internazionale. Una cosa che sta riuscendo molto bene a Old Fashioned Lover Boy, nome d’arte di Alessandro Panzeri, artista napoletano trasferitosi a Milano qualche anno fa che dai suoi ascolti internazionali ha saputo trarre il meglio e condensarlo nel suo ultimo lavoro Bright, uscito il 14 maggio per A Modest Proposal Records / Malinka Sound. Ci aveva già dato un assaggio di come sarebbe stato il disco grazie ai tre singoli che l’hanno preceduto – I pray, Modern Life, e Goodbye – ed effettivamente non ci si può dire stupiti dal fatto che questo ragazzo già abbia condiviso il palco con artisti del calibro di Andy Shauf, Paolo Nutini e Hurts.
Per riassumere questo album in una sola parola, credo userei l’aggettivo “delicato”: gli otto brani che lo compongono sfiorano l’ascoltatore e lo accompagnano in un mondo in cui tutto sembra leggero ed elegante. La traccia d’apertura Elle apre le porte di questo mondo: voce dal timbro riconoscibile e un sacco di chillin’ vibes.
Le melodie pensate dall’artista sono così belle e coinvolgenti che quasi il testo passa in secondo piano ma ascoltando le parole che canta è facile cogliere, in tutta questa bellezza, anche una forte vena nostalgica, come accade ascoltando Modern Life, che racconta come Old Fashioned Lover Boy vive la realtà social, l’amore e i legami che la nostra generazione stringe nell’era di Instagram e Netflix; anche Pray, oltre che goduta, andrebbe letta ed ascoltata con attenzione per avere un po’ di conforto in momenti in cui la nostra self-confidence sembra essere un ricordo lontano.
Goodbye riporta alle mente atmosfere tipiche di Frank Ocean con un pop accattivante, piacevole anche se lievemente amaro. Do you feel faticherà a uscirvi dalla mente, grazie ad un ritornello notevole: attenzione, quando dico che vi resterà in testa non parlo di un tormentone estivo, di quelli che spesso nemmeno ci piacciono ma non riusciamo a smettere di cantare anche quando vorremmo. Qua parliamo di una canzone che vorrete ascoltare ancora e ancora, perché la bravura di Alessandro sta nel proporre pezzi freschi e semplici, alla portata dell’orecchio di tutti, così belli da non stancare anche dopo ripetuti ascolti. La perla degli innamorati arriva subito dopo, ed è Lovesong n°6, forse uno dei pezzi più coinvolgenti del disco, una poesia d’amore incondizionato, che crea immediatamente un clima romantico e caldo. Good Times è invece il pezzo in cui i fan più affezionati riconosceranno il vecchio Old Fashioned Lover Boy, un brano spensierato che si pone quasi in contrasto con la traccia che troviamo in chiusura, ovvero You, che sembra mostrare più ombre e tormenti.
Quello di Old Fashioned Lover Boy è un disco ben riuscito, lineare ma mai banale, che ha saputo prendere ispirazione in maniera interessante dalle produzioni estere: sicuramente è riconoscibile lo stile dell’artista, anche se l’introduzione di un nuovo strumento, il pianoforte, dà una sferzata d’aria fresca e sfumature nuove rispetto ai precedenti lavori. Se vi state chiedendo come fare a godervi live tutta questa poesia, tenete d’occhio i profili social e la pagina ufficiale di Old Fashioned Lover Boy: partirà per un tour europeo e sicuramente lo potremo raggiungere in una delle città che verranno annunciate.
Old Fashioned Lover Boy presenterà il nuovo album all’OFF Topic di Torino, venerdì 14 giugno, non perdetevelo. Qui l’evento ufficiale.
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