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_di Giorgio Bena
Proprio come per un diamante la qualità di questa mostra non si trova tanto nella dimensione (una sola stanza al piano terra del complesso che ospita l’evento) ma nel taglio: nello specifico nella capacità di rievocare con una spiccata sensibilità contemporanea le Wunderkammer tanto care ad una certa tradizione collezionistica, esposizioni di preziosi cimeli pensate per stupire il visitatore.
Del resto il titolo è emblematico del modo di operare dell’artista che piuttosto che creare raccoglie, classifica e dispone con un gusto eccezionale ed un occhio a metà tra quello dell’esteta e quello dello scienziato splendidi insetti, sorprendenti esemplari botanici e piccoli oggetti curiosi dei quali, grazie a una sensibilità cromatica raffinata e a un rigoroso ordine compositivo, riesce a valorizzare forme e colori.
Il metodo tassonomico della Padovani non deve tuttavia lasciare pensare ad un approccio passivo verso l’opera d’arte e limitato all’atto di selezionare gli elementi: è al contrario proprio la sua capacità di organizzarli in geometrie perfette e bilanciarne i singoli valori estetici a valorizzare questi tesori nascosti divisi equamente tra quotidiano ed eccezionale.
È in particolare con gli insetti che l’artista ci dimostra la sua straordinaria capacità di risemantizzare l’esistente attraverso il proprio lavoro.
