AlpSib Forum: costruire una società più equa attraverso la finanza sociale?

Nella splendida cornice del Circolo della Stampa, in Corso Stati Uniti 27 a Torino, i diversi attori della finanza sociale e delle pubbliche amministrazioni dell’Interreg Alpine Space si sono riuniti per discutere i diversi progetti di finanza ad impatto sociale.


_di Giovanni Scrivanti

Austria, Italia, Germania, Svizzera, Francia e Slovenia non condividono tra loro solo le Alpi, ma anche l’idea che per realizzare un futuro migliore per i propri cittadini sia necessario cooperare e unire le forze, condividendo preziose esperienze in tema di finanza sociale. I diversi esempi esposti all’AlpSib Forum dimostrano come le potenzialità dell’investimento sociale siano eterogenee e pervasive in molti settori, dalla sanità alle politiche sociali.

Ma che cosa si intende per finanza ed investimenti sociali? Per spiegare meglio di cosa stiamo parlando, è necessario fare un passo indietro. A seconda della forma di governo e delle politiche nazionali, ogni paese europeo attua delle politiche ad impatto sociale, con lo scopo di migliorare la vita dei propri cittadini ed aumentare il benessere generale. I soggetti principali che si occupano di sociale sono fondamentalmente tre: da una parte lo Stato, con le politiche di welfare, dall’altra il mercato, con le imprese che offrono servizi in cambio di una remunerazione, ed in mezzo una categoria ampia di soggetti che non rientrano nelle due classi precedenti. È diventata quindi d’uso comune l’espressione “Terzo Settore” per identificare cooperative, ONG, fondazioni, associazioni e società mutualistiche di vario tipo.

Negli anni il terzo settore ha assunto un ruolo sempre più centrale nelle politiche sociali, potendo agire in maniera più flessibile e veloce rispetto alle amministrazioni pubbliche, e coinvolgendo fasce di popolazione a basso reddito, che non riescono ad accedere al mercato con facilità.

Un esempio classico riguarda la casa: lo Stato offre alloggi popolari a canoni bassi, il mercato propone immobili e mutui con cui finanziarne l’acquisto. È comune, tuttavia, che molte persone si collochino a metà tra i due soggetti, non rientrando nei parametri rispettivamente richiesti. Ed è qui che può entrare in gioco il Terzo Settore, colmando il vuoto che si è formato. I soggetti appartenenti al Terzo Settore si sono dotati di strumenti sempre più precisi per misurare l’accuratezza e l’efficacia dei propri interventi, poiché il ritorno in termini di benessere degli investimenti è difficile da misurare, collaborando in molti casi con gli altri due attori degli investimenti sociali.

Lo scopo del Forum AlpSib è quindi quello di coinvolgere attivamente i paesi europei coinvolti, condividendo conoscenze ed esperienze, superando al contempo il sospetto reciproco che ha avvolto le relazioni tra i tre settori. In particolare, il focus dell’evento riguarda uno strumento molto particolare: il Social Impact Bond o SIB, che dà il nome all’evento.

Si tratta di uno strumento finanziario che coinvolge i tre attori in unico processo di investimento sociale. Lo Stato istituisce un progetto di impatto sociale, con un obiettivo preciso da raggiungere, rivolgendosi poi, tramite i Social Impact Bonds, agli altri due soggetti. Imprese e Terzo Settore possono intraprendere il progetto e, una volta raggiunto l’obiettivo, vedere remunerati i social bond acquistati. Questi strumenti sono di recente introduzione nel settore degli investimenti sociali, ma già hanno mostrato potenzialità promettenti.

Aiutare le vittime di violenza domestica ad emanciparsi, raggiungendo l’indipendenza finanziaria e lavorativa, è lo scopo principale del progetto austriaco presentato da Eva Schuh e Katharina Hohensinn. Il progetto ha coinvolto 75 donne vittime di abusi domestici, spesso perpetrati dal partner, il quale rappresenta anche l’unico elemento che genera reddito nel nucleo familiare. Uscire da una situazione simile è molto difficile, ma il progetto austriaco ha mostrato come formazione, educazione finanziaria e un periodo di lavoro retribuito dai fondi a disposizione siano strumenti efficaci per liberarsi dalla violenza, sia fisica che economica.

L’esperienza tedesca narrata da Dorothee Vogt mostra dei risultati straordinari: la Germania è attiva su diversi fronti relativi agli investimenti sociali, utilizzando un approccio ibrido, dove le istituzioni collaborano con fondazioni e investitori privati. Questa strategia consente di unire le capacità quantitative e le accurate metriche di analisi della redditività utilizzate dagli operatori finanziari, con le conoscenze in ambito sociale del Terzo Settore, migliorando l’efficacia dei progetti ed attirando, grazie ai risultati positivi conseguiti, nuovi investitori.

Dorothee Vogt

I progetti esposti al Forum sono diversi, ma tra i più interessanti rientra sicuramente quello relativo alla prevenzione del tumore alla mammella.

Alcuni ricercatori tedeschi hanno scoperto come le donne ipovedenti avessero sviluppato una straordinaria sensibilità tattile, utile per l’autopalpazione del seno, che ad ora è una delle strategie più efficaci e a minor costo per fare screening nella popolazione a rischio. Il progetto, finanziato da enti pubblici, fondazioni e investitori privati, ha permesso a diverse donne ipovedenti di sfruttare le proprie capacità per effettuare test di screening e formazione al personale sanitario, migliorando il processo di prevenzione.

Anche in Italia sono attivi numerosi progetti di SIB, come quello del dottor Raed Selmi, il pediatra ideatore di VeinShow, uno strumento che permette di illuminare le vene dei pazienti pediatrici, consentendo di fare prelievi senza causare dolore. Il progetto del dottor Selmi, finanziato da fondazioni del Terzo Settore, comprende lo sviluppo e la commercializzazione di VeinShow in diversi paesi del mondo.

Questo ed altri progetti necessitano di capitali per essere realizzati, mentre associazioni e fondazioni del terzo settore sono alla ricerca di opportunità di investimento: grazie ad eventi come l’AlpSib Forum è possibile far incontrare domanda ed offerta, stimolare il dibattito e condividere le strategie migliori per costruire una società più equa. Un dibattito che è diventato poi brainstorming approfondito nel corso dei workshop pomeridiani, a conferma della vocazione operativa e “concreta” di AlpSib. 

Dottor Raed Selmi, il pediatra ideatore di VeinShow