Dopo il tour insieme alla pop-star Lana Del Rey che l’ha fatta conoscere al pubblico mainstream, la delicata voce di “The Greatest” e “Sea of Love” torna nel nostro paese per due appuntamenti. Nel nostro paese ha già fatto tappa a giugno, esibendosi all’Hiroshima Mon Amour di Torino. Stavolta però gli appuntamenti live sono il 5 novembre all’Estragon di Bologna e il 6 novembre all’Alcatraz di Milano, grazie rispettivamente all’organizzazione di International Music and Arts e Freak & Chic.
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_di Filippo Santin
A pensarci su pare quasi che Chan Marshall, cantautrice nata ad Atlanta, abbia scelto come pseudonimo “Cat Power” per darsi forza, visto che ricorda l’astuzia di un gatto e, appunto, il potere. Ma in realtà le sue canzoni, fin dagli esordi a metà anni Novanta, raccontano piuttosto delle vulnerabilità umane, e proprio la voce di Cat Power, spesso accompagnata soltanto da una chitarra o un pianoforte, suona sì sensuale, profonda, ma anche fragile. Fragile d’altronde è sembrata lei stessa, quando nel passato è capitato che sul palco si sentisse a disagio, abbozzando canzoni o non portando a conclusione certi concerti, perdendosi nel caos.
Tuttavia, malgrado la sua anima inquieta, oggi si ha l’impressione che sia cambiata un po’ – se non altro a livello musicale, visto che la sfera personale rimane nel profondo inaccessibile, come per qualsiasi altra persona.
In quest’ultimo album, “Wanderer”, il decimo della sua carriera, lo stampo folk e indie che l’ha sempre contraddistinta lascia spazio anche a piccoli momenti più “popolari”, sebbene non certamente banali.
Si parte dalla cover di “Stay” di Rihanna, fino alla collaborazione in “Woman” con Lana Del Rey – per certi versi sua “malinconica” erede – che ha ospitato proprio Cat Power durante il suo recente tour. Non mancano gli esperimenti sonori, come il leggero utilizzo dell’autotune, ma in ogni caso lo stampo minimale e cantautoriale rimane quello di sempre. Chan ancora oggi si mette a nudo con i suoi ascoltatori, anche se magari le costa tanta fatica, e allo stesso tempo gli ascoltatori si rispecchiano nella sua umanità, che è un po’ triste, un po’ decadente, ma anche erotica e tutto sommato fonte di calma interiore.
Saranno occasioni speciali per chiunque desideri lasciarsi accarezzare dalla sua voce che, come il sussurro di un’amica confidente, da più di vent’anni si – e ci – domanda come riuscire ad essere persone libere.