La Eris Edizioni la conosciamo molto bene: non si è mai distaccata da quel gusto underground che tuttora la rende unica nel suo genere. L’albo Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano ne è l’ennesimo esempio. Firmato da Francesca Ruggiero ed Eleonora Antonioni, è stato pubblicato lo scorso aprile e presentato al Napoli COMICON.
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_di Lorenza Carannante
Questa è la storia di ragazze che crescono e non vogliono più essere chiamate bambine. È la storia di Giulia, raccontata attraverso le pagine del suo diario, quella dell’incontro tra Anna e Marilena attraverso i collage di quest’ultima, e quella di Clarice, sportiva ed emotiva, bellissima, affezionata al suo walkmen che non lascia mai tacere. È un trittico di storie che si intrecciano con sullo sfondo gli Anni ’90. Vengono così narrate quelle esperienze che, senza tempo, si ripetono di generazione in generazione durante il periodo pre-adolescenziale: tra mille incertezze vengono a galla i gusti, le gelosie e le passioni delle protagoniste, accompagnate dalle canzoni di quegli anni.
La narrazione di Francesca Ruggiero è accattivante e fresca, senza forzature. Da non sottovalutare la volontà delle autrici di spiegare tematiche in un’epoca in cui non esistevano i social network e al loro posto c’erano un diario e un walkman con cui fuggire dalla realtà armate di batterie. Meravigliosa inoltre la scelta stilistica dell’uso esclusivo di un unico strumento: penna verde, rossa, blu e nera, ciascuna con un ruolo e un’utilità precisi. Dal tratto pulito ed accuratissimo, la Antonioni ha la precisione certosina delle dediche da diario, non a caso fil rouge dell’intera narrazione, fatta di intermezzi ripresi proprio dai diari delle protagoniste. In entrambe le narrazioni, perfettamente assortite, trapela una profondissima conoscenza di quel periodo, reso evidente attraverso l’inserimento di chicche che chi è cresciuto in quegli anni non potrà non notare.
Non bisogna dare attenzioni alle bambine che urlano è un graphic novel attuale ed interessante, dalle tematiche delicate affrontate in modo profondo e intenso da ciascuna delle protagoniste. È la prova che le generazioni cambiano, ma la questioni cruciali da affrontare in quello spaccato di vita restano. Cambia il modo di raccontarsi agli altri e… la colonna sonora!