Un salto al Festival della Rana a Roreto di Cherasco

Dall’8 all’11 giugno la rana torna nella provincia Granda per un festival a lei dedicato: si prospettano quattro giornate enogastronomiche tra tradizione ed eccellenze locali.


_di Michela Gallo

La fiaba di “Nara la rana” è raffigurata sui muri delle case di Roreto: nella frazione di Cherasco, le pareti del centro storico narrano le avventure di questo animaletto, da sempre parte della storia e delle usanze culinarie del luogo.  Qui, anni fa, per un buon piatto a base di rane, si andava da “Maiulin”, meta dei palati più raffinati dell’Oltrestura cheraschese; perché si sa, la rana è saporita: alimento dalle antiche tradizioni, ha un gusto molto simile al pesce o al pollo e le sue carni sono prelibate e tenere (in genere se ne consumano le cosce).

In tempo di guerra poi, sono state un’importante fonte di sostentamento, ma gradualmente, il consumo di questo anfibio è andato scemando; il ristorante “Maiulin” ha chiuso e l’abitudine di mangiar rane si è a poco a poco persa in tutti i contesti. Cibo povero del passato, oggi i piatti a base di rane si stanno però riabilitando come rari e ricercati. Per questo, un gruppo di volontari di Roreto, guidato da Umberto Ferrondi, ha rimesso in luce la consuetudine del mangiare rane, “saltate” nuovamente fuori dalla tradizione passata.

Dal progetto è quindi nata una festa (a cadenza biennale) per rimettere al centro la rana e il suo utilizzo in cucina. Il primo festival, nel giugno del 2016, è stato ritrovo di tutti i “ranër” (in piemontese, “quelli delle rane”) i quali di certo non mancheranno anche all’invito di quest’anno.           

                                                                                                    

Venerdì 8 partirà dunque la seconda edizione, tagliando il nastro con la cena “La Rana e non solo”: i menù a disposizione saranno due; il primo a base di rane e il secondo tradizionale (da aggiungersi poi un menù bimbi per tutti i girini presenti).                                                                                                                          

Il giorno seguente invece, sarà la volta del gemellaggio con la vicina “capitale del porro” Cervere e del Pastis d’Cesca, piatto creato per celebrare l’evento. Inoltre, tra le novità 2018, è da segnarsi l’incontro dedicato al vino, nella giornata di domenica, a cura dell’enologo Fabrizio Stecca, il quale terrà una lezione sui vini del Versante Occidentale, seguita dall’apericena “La rana incontra le bollicine”.                                 

Se gli appuntamenti culinari delle prime tre serate vedranno la partecipazione della Federazione Cuochi della Provincia di Cuneo, nel primo giorno della settimana, la rana incontrerà altri prodotti locali in una cena-collaborazione con Gusta Cherasco (associazione promotrice delle eccellenze enogastronomiche del territorio). I piatti presentati in tale occasione, oltre alla rana, non dimenticheranno prelibatezze quali la robiola, la salsiccia di Cherasco al Barolo e, tra i dolci, i Baci di Cherasco.          

                                                                                 

Dove Stura e Tanaro confluiscono, ci si ritrova quindi per una quattro giorni dedicata a sapori del presente e alla riscoperta di usanze culinarie del passato..

Menu della Rana: pizza focaccia con salsiccia di Cherasco al Barolo; spiedino di rane con verdurine; rane in delicato carpione; pasta di Gragnano Igp al ragù di rane alla Roretese; rane fritte con patatine; dolce della sagra con biscotto “Il Ranocchio di Roreto”; caffè e acqua. Costo: 25 euro

Menu tradizionale/alternativo: pizza o focaccia con salsiccia di Cherasco al Barolo; insalata russa; frittatina alle erbette; pasta di Gragnano Igp ai formaggi locali; salsiccia alla piastra con patatine; dolce della sagra con biscotto “Il Ranocchio di Roreto”; caffè e acqua. Costo: 20 euro

Menu Bimbi: prosciutto cotto; pasta di Gragnano Igp ai formaggi locali; dolce della sagra con biscotto “Il Ranocchio di Roreto”. Costo: 10 euro