Ammirare i musei, le ex prigioni, tutte le mostre in programma e il Borgo: il Forte di Bard è un’esperienza culturale a 360 gradi.
Settanta opere impressioniste che raccontano la Normandia, i migliori scatti naturalistici dell’anno e un reportage fotografico sui luoghi in cui è andata in scena la più grande guerra di montagna della storia: sono tre le mostre in programma in questi mesi al Forte di Bard.
Andiamo ad analizzarle nel dettaglio:
Luci del Nord. Impressionismo in Normandia
Monet, Renoir, Bonnard, Boudin, Corot, Courbet, Daubigny, ma anche Delacroix, Dufy, Gericault. Per la prima volta il Forte di Bard dedica una mostra evento agli impressionisti e lo fa con un progetto inedito dal titolo Luci del Nord. Impressionismo in Normandia. Dal 3 febbraio al 17 giugno 2018.
A promuovere l’esposizione, curata dallo storico dell’arte Alain Tapié, è l’Associazione Forte di Bard con la collaborazione di Ponte Organisation für kulturelles Management GmbH di Vienna. Più di settanta importanti opere raccontano, in un progetto inedito ed originale, la fascinazione degli artisti per la Normandia, territorio che diventa microcosmo naturale generato dalla forza della terra, del vento, del mare e della nebbia. Un paesaggio naturale dotato di una propria ‘fisicità’ vera e vibrante. I dipinti provengono dall’Association Peindre en Normandie di Caen, dal Museo del Belvedere di Vienna, dal Museé Marmottan di Parigi e dal Musée Eugène Boudin di Honfleur.
Wildlife Photographer of the Year 53
Il Forte di Bard ospita l’anteprima italiana della 53esima edizione del Wildlife Photographer of the Year, il più importante riconoscimento al mondo dedicato alla fotografia naturalistica promosso dal Natural History Museum di Londra. Dal 16 febbraio al 10 giugno 2018.
Cento foto realizzate nell’arco del 2017 racconteranno con sorprendente maestria la natura in tutti i suoi aspetti, catturando dettagli affascinanti e paesaggi mozzafiato che i visitatori potranno scoprire in anteprima assoluta come in un viaggio attraverso i luoghi più straordinari della terra. La mostra presenterà le foto vincitrici delle 16 categorie del premio che ritraggono l’incredibile biodiversità esistente sul nostro pianeta, dai comportamenti di animali quasi sconosciuti a mondi subacquei nascosti e misteriosi, selezionate fra le oltre 50mila immagini giunte da 92 diversi paesi del mondo e giudicate da esperti internazionali per la loro originalità e sulla base di criteri artistici e tecnici.
Vincitore assoluto di quest’anno è il fotografo sudafricano Brent Stirton con lo scatto “Memorial to a species” (Monumento alla specie) che ritrae con grande forza documentaria un rinoceronte appena colpito e mutilato del suo corno all’interno del Parco Hluhluwe Imfolozi, la più antica riserva naturale africana. Il premio per il miglior scatto della categoria giovani, Young Wildlife Photographer of the Year, è andato invece all’olandese Daniël Nelson che è riuscito a ritrarre un gorilla sdraiato e intento a mangiare con gusto un frutto dell’albero del pane, all’interno della foresta del Parco Nazionale di Odzala, nella Repubblica del Congo.
La Guerra Bianca. Fotografie di Stefano Torrione
Un viaggio tra i ghiacciai e le cime che furono teatro della più grande guerra di montagna della storia. Il Forte di Bard ospita dal 29 marzo al 2 settembre 2018 nelle sale espositive del nuovo Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, la mostra La Guerra Bianca, Fotografie di Stefano Torrione. Oltre 70 immagini realizzate dal fotografo valdostano conducono il pubblico sul fronte dei ghiacciai della Grande Guerra.
Il reportage è stato realizzato in occasione del centenario della Grande Guerra e pubblicato da National Geographic Italia nel numero di marzo 2014 (il primo servizio di un’edizione straniera a essere tradotto e ripreso dal sito internazionale nationalgeographic.com). La mostra ideata e realizzata da National Geographic Italia con la curatela di Marco Cattaneo, amplia e completa questo straordinario lavoro. Il fotografo ha dedicato tre anni a percorrere la linea del fronte, sulla lunga cresta di confine tra il Passo dello Stelvio e l’altopiano carsico, dove le truppe austro-ungariche e italiane si affrontarono in zone impervie in cui mai si era combattuto, fino a 3000 metri di altitudine, tra le cime e i ghiacciai delle Alpi centrali e orientali. L’itinerario del fotografo, accompagnato dall’alpinista della Commissione storica della Sat Marco Gramola, segue le tracce lasciate dalle migliaia di uomini mandati a combattere e a morire in condizioni proibitive: trincee, baracche, gallerie scavate nella roccia, postazioni di combattimento, ma anche armi e oggetti personali ritrovati in quota, testimonianza di uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità.
Il Forte però non è solo mostre: in una giornata potrete visitare i Musei che lo compongono (tra cui le Prigioni) e girare tranquillamente il Borgo sottostante. Per tutte le info su orari, costi e come arrivare a Bard clicca qui.