Toni Servillo dirige Elvira: il teatro in fieri nella Parigi del 1940

Il Teatro Carignano ospita fino a domenica 25 Toni Servillo regista e interprete con Petra Valentini, Francesco Marino e Davide Cirri, dell’Elvire Jouvet 40.


_di Elena Fassio

Al Conservatoire d’Art Dramatique di Parigi, in sette incontri svolti tra il 14 e il 21 febbraio 1940, Louis Jouvet prepara una giovane attrice, Claudia, per interpretare il ruolo di Elvira nel Don Giovanni di MoliéreQueste lezioni, accuratamente stenografate, si rivelano una straordinaria iniziazione al lavoro sul palcoscenico, ma vengono interrotte dall’occupazione nazista di Parigi che sconvolgerà le vite di tutti i protagonisti.

Toni Servillo si è preso carico sia della regia che dell’interpretazione di un apologo del mestiere dell’attore, svelando la tecnica e il rigore di un maestro come Jouvet. “Una messa in scena è sempre una confessione”, sosteneva l’artista francese. Servillo ha mosso su due piani la sua indagine: far emergere la passione di un teatro che tende alla poesia, quello di Jouvet, e scandagliare la propria straordinaria esperienza e carriera teatrale, in una vera e propria confessione.

Il testo della piéce, scritto da Brigitte Jacques e tratto dal saggio di Jouvet Moliére et la comédie classique, ha debuttato al Théatre National de Strasbourg nel 1986. Nel copione si notano la cura e l’attenzione per la trascrizione fedele delle lezioni, che riportano in maniera quasi cinematografica le sensazioni, il silenzio e il movimento degli abitanti del palco.

L’allieva di Jouvet si chiamava in realtà Paula Dehelly e dopo il diploma fu costretta a lasciare Parigi fino a guerra conclusa, a causa delle sue origini ebraiche. La stenografa, Charlotte Delbo, poco tempo dopo le lezioni entrò nella Resistanza e sopravvisse ad Auschwitz.

Uno spettacolo che contrappone la molteplicità delle possibili letture a un semplice impianto scenico, e tre giovani attori, Petra Valentini nel ruolo di Claudia/Elvira, Francesco Marino nel ruolo di Octave/Don Giovanni e Davide Cirri nel ruolo di Léon/Sganarello, che stanno probabilmente imparando sotto i nostri occhi, sera dopo sera, qualcosa di nuovo sul loro mestiere.