Tre dischi usciti questo mese e altrettante copertine da incorniciare, scelte dall’artista torinese Simona Iamonte aka Andy McFly. Rifatevi gli occhi (e le orecchie).
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NIGGA FOX – “CRàNIO”
Nigga Fox, dj portoghese, esce con il nuovo disco intitolato “Crànio” il 9 marzo per Warp Records. La sua ricerca stilistica si è sempre mossa di pari passo con la cultura underground di Lisbona che ricorda un Carnevale di Rio molto più oscuro e viscerale, quasi sciamanico e spiritico. Lo scorso anno ha partecipato ad un film portoghese curando insieme ad altri artisti, la colonna sonora del film “Verao Danado” in concorso al TFF 2017, che parlava appunto della sottocultura di Lisbona, vissuta da ragazzi universitari un po’ allo sbando che passano le notti ad organizzare festini e a bere.
La copertina di “Crànio”, curata da Raffaella Matos, è un’immagine semplice che ricorda le pitture rupestri, che raffigura una testa rossa di serpente, ingarbugliato su un corpo femminile, quasi a simboleggiare una figura mitologica che si scatena al ritmo della musica. Immagine coerente con il discorso underground e più minimal legato alla cultura istintiva ed espressiva dello stile di Nigga Fox, che spero – da torinese! – di vedere quest’anno sul palco del Club to Club.
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SPECTOR – “EX-DIRECTORY”
Gli Spector sono una piacevole nuova scoperta, mi sono sembrati una nuova versione più fresh degli Editors. Fanno un pop/indie rock con venature di pop anni ‘80 che se sapessi le parole le canterei dito al cielo a volume altissimo. Inutile dire che ci troviamo davanti a dei romanticoni! La copertina rispecchia in pieno il mood dell’EP che come abbiamo detto è un album dai toni nostalgici-sentimentali e chi come me arriva diretta dalla cultura anni ’90 potrebbe seriamente trovarlo irresistibile. Tutti nella pista da ballo coi vestiti anni ’80 (che mi ha istintivamente proiettata nella scena del ballo di “Call Me By Your Name” e questo, non ha fatto altro che aumentare le buone vibrazioni riguardo questo album), la scena sembra girare attorno ai due protagonisti che si abbracciano e si perdono nel loro mondo. È una scena bellissima, tenera, ferma in un istante scattata da Tom Wood. Insomma: wow.
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MICHAEL SEYER – “BAD BONEZ”
Michael Seyer, che seguo ormai da un anno, ha finalmente fatto uscire il suo nuovo album intitolato “Bad Bonez”. Michael, filippino naturalizzato americano, sta cavalcando “The American Dream” lavorando alla sua musica che mi ricorda quella di Homeshake e Mac Demarco: musica rilassata, colorata, proprio come la copertina a cura del suo batterista/ artista / amico Antonio Aiello (come potete notare, di origini italiane).
Michael in primo piano, con un teschio in mano, pensa, in una stanza che ha tutta l’ara di essere la sua camera, in cui probabilmente compone i brani… Una rosa sembra stia cadendo dall’alto: gli americani sono fissati con l’iconografia della rosa! Bellissima la pittura e lo stile colorato dai toni gialli e blu, che mi ha ricordato vagamente la stanza gialla di Van Gogh… sarà forse ispirata a quella?