Luoghi viventi: racconti d’autore per musei da vivere

Dieci autori, nove racconti e tre musei: questi sono i protagonisti dell’audace progetto intrapreso dal Circolo dei Lettori in collaborazione con la città di Chambéry (gemellata con Torino), “Luoghi Viventi”, finanziato nell’ambito del Fondo Europeo di sviluppo regionale Interreg-Alcotra.

 

_di Miriam Corona

Lo scopo del progetto è quello di offrire un’esperienza nuova, che avviene attraverso la narrazione, ai visitatori dei musei questione: Il Museo Egizio di Torino, il Musée des Beaux-Arts e Les Charmettes. Maison de Jean-Jacques Rousseau di Chambéry. Tramite un’applicazione (disponibile dal 7 luglio negli store Android e Ios), i visitatori possono scegliere una delle storie disponibili e affrontare un percorso personale all’interno degli spazi museali, interpretate da attori e doppiatori accompagnati dalle composizioni originali di artisti come Eugenio in Via di Gioia, Fabio Gorlier, Andrea Ravizza e molti altri.

“Non custodirai il tuo corpo, sarai custodita”Alice Rohrwacher, regista autrice di Corpo Celeste e Le Meraviglie, insieme a Lèa Gazzurra ci raccontano in prima persona il viaggio nell’aldilà di Merit, sposa di Kha, in Diario di una scoperta. Il racconto alterna le parole di Merit, interpretate da Alba Rohrwacher, agli estratti del diario di Ernesto Schiaparelli, il celebre egittologo (interpretato dall’attore Giovanni Moretti) che rinvenne la tomba inviolata di Kha.

Così viviamo un binomio di esperienze distanti tremila anni l’una dall’altra; quella di Merit, immaginata, che si avvia nel suo viaggio verso l’aldilà descrivendo le sensazioni e le impressioni del passaggio dalla vita alla morte, degli oggetti che le erano di scarsa utilità quando era in vita ma dei quali ora è circondata e dell’incontro con gli dei, che non appaiono come se li immaginava, bensì simili a lei; quella di Schiaparelli, il tentativo di comunicare l’emozione unica della scoperta di un luogo, “buio ma luminoso”, incontaminato per millenni, di trovare i panieri, le parrucche, i sostegni per lampade e i letti nuziali, custodi della storia d’amore dei due sposi, riflettendo sulla vita di tutti i giorni: cosa c’è di raro nel quotidiano e cosa ci spinge a viverlo? “Il sempre che incontriamo tutti i giorni e tutti i giorni ci sfugge”.

«Il progetto mette in dialogo non solo tre eccellenze museali,
ma anche i territori di Torino e Chambéry»

Percorriamo così un viaggio a ritroso nel tempo non solo attraverso il valore di una scoperta straordinaria a livello archeologico e storico, ma ricordandoci dell’esistenza di quelle sensazioni e abitudini che erano rilevanti migliaia di anni fa quanto oggi, dandoci la possibilità di guardare oltre il semplice contenuto di una teca.

Il Museo Egizio è sfondo di altri quattro racconti: “La Bussola Magica”, soggetto dello scrittore Niccolò Ammaniti e del regista Antonio Manzini, con protagonista il giovane Filippo che durante una visita al Museo intreccia vari pensieri, dalla recente scomparsa del nonno alla bussola che gli permise di tornare a casa dalla guerra in Russia. Il racconto è interpretato da vari attori, tra cui Neri Marcorè e Chiara Francini, con musiche originali degli Eugenio in Via di Gioia; “La Tomba di Kha e Merit” della scrittrice francese Maylis De Karangal, che alterna i carteggi tra Fabio Foglia, partito per una missione egittologica, con la fidanzata Bianca e con Schiaparelli, con il quale scoprirà la tomba di Kha e Merit;

“Le Ragioni dell’Acqua” di Roberto Saviano documenta attraverso gli occhi dell’operaio Userhat e la moglie Nefertari il primo sciopero della storia, quello a Deir-el Medina, dove i lavoratori della Valle del Re protestarono per mesi a causa delle loro retribuzioni; infine con “La Pimpa incontra la Sfinge” di Altan si dà spazio anche ai più piccoli, che si possono avventurare tra le sale del museo attraverso una caccia al tesoro a tema animali.

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Per Les Charmettes, casa-museo di Jean-Jeacques Rousseau, sono stati realizzate due storie: “La Visita” di Nathalie Gendrot ruota intorno a un ospite misterioso che giunge alla residenza de Les Charmettes, protagonista insieme al proprietario della casa Georges-Marie Raymond e la domestica Félicité; “Jean-Jacques, l’uovo di Charmettes” di GauZ’ è il racconto in prima persona di Jean-Jacques Rousseau che ci accompagna passo per passo nella visita della dimora in cui il filosofo imparò “amore, musica, studio e natura”.

Al Musée des Beaux-arts indaghiamo sulla morte del “Professore”, commerciante fraudolento di opere d’arte, tramite le ricerche del commissario responsabile dell’inchiesta caratterizzato da Carlo Lucarelli, maestro del giallo italiano; gioco di rimandi ne “La Pimpa e gli animali di Chambéry” in cui Altan fa dialogare i quadri tra di loro, seguendo sempre il filo conduttore degli animali dipinti in essi, osservati durante la visita dalla Pimpa e il suo padrone Armando.

Il progetto mette in dialogo non solo tre eccellenze museali, ma anche i territori di Torino e Chambéry che diventano le scenografie per la realizzazione di percorsi individuali attraverso l’esperienza ambivalente di ambiente museale e letteratura, amalgamando le peculiarità di questi due mondi in un’armonia di sensazioni visive ed immaginifiche.