Si è tenuta lo scorso 4 aprile, in un Quirinetta 2.0 appena rimesso a punto, la tappa romana del tour italiano dei Cold Cave, che in questa occasione ha attraversato tutta la penisola dal nord al sud, con ben 6 date.
di Ester Vulpiani – Cold cave è il progetto dell’ artista americano Wesley Eisold, che dal 2007 lasciatosi alle spalle progetti come vocalist più hardcore, scopre la strumentazione elettronica. Il carismatico leader, spesso paragonato come stile alle grandi icone degli anni 80 (vedi Ian Curtis dei Joy Division), ci riporta sicuramente indietro nel tempo col suo mix di dark-wave e synth-pop.
L’oscurità come marchio di fabbrica, che esce fuori dai testi di Eisold per permeare anche tutta l’atmosfera del live. Proiezioni essenziali sullo sfondo, come il rumore bianco della tv che non ha segnale, un bianco e nero che tende ad essere sempre più nero che bianco, le sagome dei 3 che si stagliano nei controluce …e tanto tanto fumo. Estetica e musica hanno la stessa importanza per Eisold, che cura tutto in un performance oscura ed essenziale, come da suo stile.
Per questo tour troviamo in aggiunta, oltre alla storica compagna di vita e di palco di Eisold Amy Lee ai synth, Max G Morton meglio conosciuto come scrittore, ma amico e collaboratore di lunga data della formazione (già visto per esempio sulla copertina del singolo “Life magazine”). La set list ripropone le più famose, da Love come close alla hit People are poison, da Villains on the moon e Underworld USA alla più recente The idea of love.
In attesa di un prossimo lavoro in studio dei Cold Cave non ci resta che incrociare le dita, viste le esternazioni in merito di Eisold, che non crede nell’antiquata idea di disco seguito da tour e dichiara che “I Cold Cave esistono nel proprio mondo pubblicando la propria musica quando gli pare”.
–