Henri de Toulouse-Lautrec: l’anima bohémien di Montmartre a Palazzo Chiablese

Centosettanta opere tra litografie, studi e manifesti realizzati da uno dei più famosi artisti bohémien della storia, in mostra a Torino. 

di Miriam Corona  –  “Era feroce con se stesso, come avrebbe potuto non esserlo con gli altri? Era un osservatore implacabile, ma il suo pennello non mentiva”. Così Félix Fénéon, nato a Torino ma destinato a diventare uno dei più illustri critici d’arte francesi, definisce l’eccentrico artista Henri de Toulouse-Lautrec, protagonista assoluto della retrospettiva in corso a Palazzo Chiablese che si concluderà il 5 Marzo del prossimo anno. Queste parole sono leggibili sulle pareti di una delle numerose stanze in cui sono esposte le opere dell’artista post-impressionista, tutte provenienti dalla collezione dell’Herakleidon Museum di Atene. Questa ripercorre una larga parte della produzione di manifesti e illustrazioni realizzati da Toulouse-Lautrec, analizzando nel dettaglio non solo la tecnica della litografia (letteralmente “scrittura su pietra”), grazie alla presenza dei vari strumenti usati dall’artista, ma anche il temperamento burrascoso e eclettico di colui che influenzò in larga parte le produzioni artistiche dei decenni successivi.

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Clicca qui per il sito ufficiale della mostra.

LE ORIGINI NOBILI E L’ALIENAZIONE Nella prima sala della mostra, grazie un video e a uno dei pannelli esplicativi appesi ai muri che ci accompagneranno per tutto il percorso della mostra, apprendiamo l’illustre albero genealogico di Henri Toulouse, insignito del titolo di Visconte di Lautrec, Barone di Montfa e di altre numerose terre. Dopo due rovinosi incidenti che lo rendono deforme, egli si allontana dagli agi vissuti fino a quel momento per dedicarsi alla carriera artistica e si trasferisce non in una Parigi qualsiasi, bensì in quella disagiata e indigente del quartiere di Montmartre, vivendo un’esistenza di sregolatezze ed eccessi ai margini della società fino alla morte prematura avvenuta a trentasette anni.

LE STELLE PARIGINE: I CANTANTI E LE BALLERINEProseguendo nelle sale successive, il sentimento di nostalgia si palesa: siamo nella Belle Époque, l’epoca caratterizzata da euforia, frivolezza e perdizione; Henri è uno dei primi a cogliere il nuovo pubblico di quel palcoscenico che è diventata Parigi, in particolar modo i reietti e le sregolatezze di coloro che conducono un’esistenza misera ma dedita alla ricerca di volubili piaceri. È Aristide Bruant a farlo avvicinare a questo ambiente sociale, il cantautore per eccellenza de Le Chat Noir di Montmartre e protagonista delle prime esposizioni della mostra, tra le quali spicca l’emblematico manifesto “Aristide Bruant dans son cabaret” (rappresentato nella sua classica mise: abito nero di velluto, sciarpa rossa e cappello a tesa larga), il réclame che annuncia l’esibizione dello sfrontato chansonnier all’Ambassadeur.

Vari studi e ritratti cromotipografici sono dedicati alla famosa ballerina di cabaret (lo stesso Sigmund Freud assistette alle sue performances) e musa, che verrà accompagnata dai manifesti e dalle litografie del suo “piccolo mostro” (l’affettuoso nomignolo che diede ad Henri) per tutta la sua carriera. Yvette è rappresentata nelle varie pose che la contraddistinguono dal resto delle danseurs: la sua figura snella e slanciata (fuori moda per i tempi che correvano) fa capolino da dietro il sipario in “Yvette Guilbert saluta il pubblico con la sua chioma bionda, la sottile bocca rossa e gli immancabili guanti neri che, nella litografia sulla copertina dell’album Yvette Guilbert: texte de Gustave Geffroy”, sono abbandonati sui gradini del palco accanto a un ventaglio piumato, quasi come se anche loro fossero esausti dopo la conclusione di uno dei suoi spettacoli.

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Henri de Toulouse-Lautrec and Model Viewing the painting “Au Salon” in His Studio

Nel manifesto per il Divan Japonais, cabaret con un arredamento che richiama le sete e i bambù nipponici, Toulouse-Lautrec raffigura un’altra ballerina con la quale instaura un profondo rapporto di complicità e amicizia, Jane Avril. Seduta elegantemente al bancone del caffè concerto in cui si sta esibendo Yvette Guilbert, riconoscibile immediatamente sullo sfondo per i lunghi guanti neri, è quasi ironicamente rappresentata come ciò che non è: aggraziata e pacata. Jane infatti è soprannominata nell’ambiente come “La Melinite”, una potente sostanza esplosiva, a causa della travolgente energia dei suoi sfrenati can-can e della sua frizzante personalità che le garantisce una svelta ascesa tra le stelle della Belle Époque. Gli ornamenti della sala (fili di lampadine e tavolini da cafè) dedicata ai manifesti degli spettacoli ci aiutano a capire come potesse essere l’atmosfera carica di aspettative e frenesia durante i balletti di can-can, i cui filmati d’epoca si riproducono in loop sullo schermo presente nella stanza.

L’AMORE PER GLI ANIMALI, IL SUCCESSO EDITORIALE E LE DONNEProcedendo verso i disegni, si nota come l’artista non abbia mai rinnegato il suo lato aristocratico – un’intera sala è infatti riservata a schizzi e studi di cavalli, passione trasmessa dal padre di Henri – ma che convive con quello affilato e cinico delle vignette satiriche pubblicate su L’Escaramouche (la scaramuccia) e Le Rire (la risata), in cui arriva a criticare e denigrare anche la propria famiglia. Toulouse-Lautrec diventa così ampiamente apprezzato anche nell’ambito editoriale ed è richiesto per copertine di libri e spartiti musicali, che rimangono tuttora dei capolavori dell’arte francese di quel periodo.

La mostra si conclude con un letto sfatto al centro dei disegni dedicati alle donne (protagoniste dei bordelli che frequentava), a raccontare una volontà artistica consacrata quasi interamente al genere femminile, rappresentato con lo sguardo intimo e delicato di colui che riuscì a cogliere gli aspetti più umani, compresi quelli più spiacevoli, della gente del suo tempo.

Working Title/Artist: TL: Divan Japonais Department: Drawings & Prints Culture/Period/Location: HB/TOA Date Code: Working Date: photography by mma, Digital File DT224360.tif retouched by film and media (jnc) 5_3_10
Working Title/Artist: TL: Divan Japonais
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Henri de Toulouse-LautrecJane Avril, 1899Litografi, affisch56,4 x 38 cm Kunstindustrimuseet, Köpenhamn
Henri de Toulouse-LautrecJane Avril, 1899Litografi, affisch56,4 x 38 cm Kunstindustrimuseet, Köpenhamn
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French Lithograph ‘Yvette Guilbert’ by Toulouse-Lautrec